Ducati entra nella storia

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La Ducati è un tesoro da tutelare a futura memoria dei posteri e a beneficio dei presenti. A metterlo nero su bianco è stato il ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’archivio storico e il museo allestito dall’azienda di Borgo Panigale sono diventati beni di interesse storico e cultuale del territorio bolognese. Non solo i documenti risalenti a oltre 50 anni fa, anche la collezione di motori e moto dal 1946 a oggi.
Le motivazioni ufficiali sono molteplici: “Sia l’archivio storico che il museo Ducati rispondono ai canoni degli archivi di impresa, caratterizzati da varie tipologie di documenti e prodotti, come ad esempio motori e motoveicoli, che rappresentano un documento dell’attività aziendale che, con il passare del tempo ne diventa una testimonianza storica. L’ampio archivio costituito da documenti dell’Ufficio Tecnico Ducati e la collezione di motori e moto preziosamente custodite all’ interno del Museo Ducati testimoniano e raccontano l’attività e la produzione Ducati dal 1946 ai giorni nostri, parte attiva e di grande interesse sia per la storia contemporanea locale, italiana e internazionale”.
Diventa possibile fare un salto indietro nel tempo fino al 4 luglio 1926 quando Adriano, Bruno e Marcello Cavalieri Ducati hanno gettato le fondamenta della produzione delle due ruote all’interno dello stabilimento bombardato e distrutto nel corso della seconda guerra mondiale. Si può fare “visita” a Giuseppe Montano ovvero l’uomo Ducati che, negli anni sessanta, ha poste le basi per l’ingresso della scuderia nelle competizione sportive; e alla coppia di proprietari della Cagiva, Carlo e Gianfranco Castiglioni, che ha fatto propria la società per poi rivenderla. Dopo la quotazione in borsa come Ducati Motor Holding spa nella mani della Texas Pacific Group, dietro al nome Ducati c’è adesso la famiglia Bonomi. Da un punto di vista motoristico, spazio, fra le tante, alla Multistrada 1200, all’indimenticata Diavel e alla recente 1199 Panigale con cui la società emiliana prova a ricoprire un ruolo da protagonista in questo 2012.
Il patrimonio è nelle mani della Fondazione Ducati ovvero del presidente Gianluigi Mengoli e del curatore del museo Livio Lodi.

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