BMW R1200R MY2015, prova su strada

Senza Telelever sarà meno BMW, ma che moto!

BMW R1200R MY2015: Il gran successo riscosso dalla Nine T ci aveva visti concordi nel giudicarla in modo molto positivo. Per certi versi era la miglior BMW mai provata, almeno dal punto di vista della libidine, alla guida oltre che estetica. Il quesito che ci era sorto naturale (non crediamo solo a noi) era relativo alla curiosità di vedere cosa questo nuovo filone avrebbe portato sui modelli classici. La prima a beneficiarne sarebbe stata proprio la moto di questa prova su strada, unendo ai concetti anticipati dalla Nine T, primo tra tutti la rinuncia al Telelever, al nuovo e più rabbioso motore raffreddato a liquido da 125 cavalli, oltre che sospensioni e soluzioni più raffinate, con tanta elettronica in più (in parte a pagamento). Il risultato va oltre le previsioni, che erano già positive. Il nuovo motore 1.200 lo conoscevamo già ed è una garanzia, il resto si poteva intuire. La nuova BMW R1200R MY 2015 è un’altra moto, fedele a se stessa per alcuni aspetti, il riferimento è ovviamente al motore boxer in bella vista e non solo, molto diversa però nella guida rispetto al modello che sostituisce (ne avevamo provato l’edizione per il 90° di BMW Motorrad). Riassumendo il concetto in poche parole, resta comoda e ideale per l’uso cittadino quanto per un lungo viaggio, ma guidarla sulle strade giuste diventa una gran libidine, tanto per dirla in fuori dai denti. Una moto molto più sportiva ed aggressiva, divertente e ancora più facile ed intuitiva, questo proprio grazie all’adozione di una forcella tradizionale (di tipo upside down). I puristi storcono il naso da anni oramai, perché la rinuncia al Telelever è l’ultima di una lunga serie, ma è indubbio che oggettivamente i modelli recenti siano dei prodotti migliori. Un tempo ciò che pensiamo ora di una moto come questa, in cui tutto è intuitivo e fa si che ci sali e da subito sembra essere la tua moto da sempre, oltre al fatto che i difetti sono marginali e difficili da individuare, lo pensavamo di modelli di una grande marca giapponese, che ora per vari motivi punta le sue attenzioni altrove, lasciando campo libero a BMW, unica Casa in grado di saper cogliere davvero questa occasione con prodotti splendidi come la nuova R1200R. Se qualcuno nutrisse ancora dubbi sugli elogi che arrivano unanimi dalla stampa di settore, storicamente per il GS, ma ora anche per altre moto della Casa dell’Elica, il consiglio è di provarla, bastano pochi chilometri per innamorarsene. E a proposito di GS, a noi sinceramente questa R1200R è apparsa una validissima alternativa anche alla sorellona enduro, più divertente e ancor più facile da guidare, ma con una maggior semplicità dell’uso cittadino, soprattutto per l’altezza da terra molto più umana.

Estetica e finiture:

Rating: ★★★★½ 

Molto più sportiva, senza però rinnegare tutta la sua storia
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Inutile nasconderlo, la guardi e sembra un’altra moto, decisamente più aggressiva e sportiva, in gran parte per il Telelever che lascia il posto ad una bella e tradizionale forcella upside down, nel caso dell’esemplare in prova resa ancora più racing dal trattamento dei foderi, anodizzati. Forcella a parte, tutta la moto prende una piega diversa, meno tradizionale e sobria, più da fun bike, anche se questo termine accostato al marchio teutonico suona davvero strano. Non lo è affatto se abbinata al pacchetto Style 1, con telaio rosso e colorazioni bianca con dettagli sempre rossi che sottolineano ulteriormente le linee giovani della moto, più tese e meno eleganti ed âgé. Un taglio così netto da destare inizialmente qualche perplessità, ma era indubbio il fatto che la “R” avesse bisogno di un bello svecchiamento. Ancor prima di provarla è evidente che il cambiamento sia così netto da metterla ora in concorrenza diretta con altre moto, a cui prima nessuno avrebbe pensato, come ad esempio la Ducati Monster 1200, tanto per citare il caso più eclatante. Peccato per il colore e per la piastra del bauletto montati sull’esemplare in prova che levano, a nostro avviso, un po’ di appeal alla nuova BMW R1200R, su cui fanno la loro comparsa tutti quei dettagli a cui oramai da un paio di anni ci hanno abituato gli altri modelli della gamma R1200, a cominciare dal GS e poi passando per la RT: il rotellone di sinistra per il navigatore, i comandi del cruise, il propulsore da 125 (rabbiosi) cavalli raffreddato a liquido con relativo passaggio a destra dello scarico ed a sinistra del forcellone / cardano, rispetto al vecchio 1.200. Come nel caso della sorellina F800R il nuovo faro, molto moderno ed allungato in basso (ma qualcuno dirà anche più simile alla concorrenza), sostituisce quello più tradizionale e legato all’immagine della Casa dell’Elica. Nel caso della R1200R si trattava di un molto elegante, forse fin troppo sobrio per i tempi, faro tondo con cornice cromata. In questo però il nuovo pecca, perché la mascherina del faro è un po’ troppo cheap, in economica plastica grigia. Migliora l’aspetto del terminale di scarico, più piccolo e cromato. L’elemento di continuità principale è il propulsore boxer, con le teste davanti alle gambe del guidatore, che più di ogni altra cosa è il marchio di fabbrica della famiglia R1200. In questo ed in altri aspetti la nuova “R” non tradisce se stessa: è lei, anche se non più lei per i tantissimi aggiornamenti ed il profondo rinnovamento che ha subito.

BMW_R1200R_MY_2015_keyless

Il segno del tempo che trascorre, ulteriormente rimarcato da un optional di cui il nostro esemplare era dotato, novità per il 2015 (disponibile anche per il GS) che sostituisce la chiave “fisica” con un ottimo sistema Keyless, a nostro avviso il migliore, sia come funzionamento che come intuitività, completo addirittura di serratura del tappo benzina. Resta esclusa la sola serratura della sella (in cui occorre far attenzione di non dimenticarsi la chiave infilata come ci è capitato un paio di volte). Strumentazione tutta nuova e che affianca al tachimetro analogico un quadro completamente digitale di tipo TFT, un sottile pannello molto moderno, che si comanda comodamente dal blocchetto di sinistra del manubrio (a parte il setting del motore). Oltre alla coreografica (e comoda in quanto a visibilità) opzione che inverte di notte (o in condizioni di assenza di luce) sfondo e numeri, questi ultimi in chiaro su sfondo scuro con il buio, si possono scegliere 3 opzioni, con una base (Stile 0) più completa, oppure la “1” incentrata sul contagiri e la 2 più autostradale con in bella vista il dato della velocità.

Motore e prestazioni:

Rating: ★★★★★ 

Il 1.200 a liquido non è più una novità, ma forse qui tocca il top
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Il passaggio al raffreddamento misto acqua / aria, dal precedente ad aria, è stato epocale. Lo è stato per gli affezionati del boxerone BMW, che come tutti i cultori di un prodotto vedono le novità come il nemico assoluto, ma lo è stato soprattutto in termini di carattere ed erogazione. I 15 cavalli in più, lo confermiamo ad ogni occasione, sembrano non rendere affatto giustizia alle prestazioni del nuovo 1.200, di gran lunga più cattivo del vecchio propulsore. 125 cavalli a 7.750 giri, 125 Nm di coppia a 6.500, ma soprattutto tanta irruenza, come mai in precedenza dal boxer teutonico. Per la “R” cambiano alcuni dettagli, non da poco, come lo scarico 2 in 1 dedicato, il radiatore unico e centrale, come anche la linea di aspirazione, airbox incluso. Anche per questo sulla R1200R, ultima ad effettuare il salto (resta a listino la Nine T, che però è una moto particolare, creata per festeggiare i 90 anni di Motorrad), questa unità da il meglio di se, cattivo, ma finalmente regolare, più che sulle sorelle di famiglia. Una naked, o roadster che dir si voglia, che mostra i muscoli, sconvolgendo completamente il concetto. Se dovessimo ridurre a due soli elementi le novità del nuovo modello, forcella e motore sarebbero una scelta ovvia, anche se è tutta la moto a subire un aggiornamento davvero importante. Tanta è l’irruenza che condividiamo al 100% la scelta di avere l’ASC di serie, anche se il DTC, controllo più evoluto in grado di “leggere” con giroscopi l’angolo di piega, è optional, mentre il cambio elettroassistito PRO è un accessorio a pagamento che crea assuefazione. Anche per chi è abituato a cambiare senza frizione (basta giocare nel modo giusto con il comando del gas), la doppietta in scalata è cosa di un certo gusto, soprattutto quando si guida in modo sportivo, come salire di rapporto a gas spalancato fa molto moto supersportiva. Ovviamente il tutto funziona a dovere solo nel caso che si cambi sopra un certo regime, altrimenti conviene usare la frizione per accompagnare in modo più morbido le cambiate. Lo avevamo testato sulla “RT”, dove ne avremmo potuto fare a meno, sulla “R” è uno degli optional che ci sentiamo invece di consigliare. Da notare finezze di derivazione automobilistica, come il contagiri su cui a freddo scende la barra della “zona rossa”, per poi tornare gradualmente a 9.000 giri. Se qualcuno nel complesso può giudicare più anonima la nuova R1200R, guidarla leva ogni dubbio. Si tratta del boxer BMW più divertente mai provato. La Nine T riuscì a suo tempo ad entusiasmarci, ma era (e resta visto che è ancora in vendita) priva della veemenza del 1.200 a liquido e con sospensioni troppo morbide e prive di regolazioni.

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★★★ 

Per noi è davvero la moto dotata del boxer 1.200 più maneggevole e divertente di sempre
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Dopo averlo fatto con la Nine T, anche qui BMW abbandona il Telelever, per una forcella upside down con steli da 43 mm, una escursione di 140 e tarature decisamente più sportive rispetto al passato. Se il confronto lo facciamo con la concorrenza più sportiva la R1200R resta piuttosto “morbidona”, ma accusa il colpo solo in situazioni al limite, rapidi cambi di direzione dove il repentino spostamento di peso la fa ondeggiare un po’ più del dovuto, ma senza mai rendere la cosa pericolosa. Di contro nella guida in relax è ancora una moto dal comfort da lode. Le sospensioni ESA (optional a cui è abbinata anche la colorazione dei foderi) sono semi attive (non sul precarico) con azione in tempo reale rispetto alle sollecitazioni ricevute dalla moto, sia del mono che della forcella. Al guidatore è poi consentito di modificare da Dynamic a Road l’impostazione di base. Un intervento non radicale, perché non si arriva mai ad una taratura esasperata. Il telaio, gioco forza viste le novità imposte dal propulsore che ribalta il posizionamento del cardano e dello scarico, è in tubi di acciaio con struttura a doppia trave, con il motore che svolge azione portante. Come per il motore, anche per tutta la moto è stato fatto un grande passo avanti ed una enorme attenzione nel posizionamento dei pesi. Il risultato è che i 231 Kg in ordine di marcia sono perfettamente divisi sui due assi, oltre ad essere più centralizzati. Tanta tecnica si traduce in un risultato evidente fin dai primissimi metri di guida. La nuova R1200R sembra un’altra moto. Facile, leggera e maneggevole come nessuna altra R1200. L’impressione è di avere tra le mani una moto più piccola e reattiva, più bassa di manubrio, più gustosa da guidare e che restituisce i feedback in modo ottimale, diventando più intuitiva. Però al contempo resta comoda e fruibile come uno scooter in città, gran macinatrice di chilometri per i lunghi viaggi, dove comfort (la sella è ancora più comoda) ed utili accessori fanno la differenza, cruise control (optional)in testa nella guida autostradale.

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La nostra mente è tornata indietro alla R1200GS Adventure 2014, moto che se da ferma appare mastodontica, stupisce per la facilità con cui si lascia guidare. Per noi quello è un riferimento assoluto e qui si è fatto di meglio. La vecchia “R” era una moto profondamente diversa, che non avremmo messo in concorrenza con un GS, quella nuova ci ha entusiasmato così tanto da farci pensare che qualche giessista, dopo averla provata, potrebbe farci un pensierino. Anche perché nulla vieta di farci qualche strada bianca, quasi nessuno fa davvero offroad con un GS 1200 e l’altezza da terra della sella ridotta rende la vita molto più semplice in manovra da fermo ed in città. Qualcuno la potrebbe definire un GS basso (e soprattutto senza Telelever aggiungiamo noi), senza dire una cavolata. Se la maneggevolezza alle basse andature era una dote nelle corde anche della precedente versione, ve lo dice qualcuno che vent’anni fa ha fatto l’esame della patente con una R850R appositamente noleggiata, quella nuova riesce a fare meglio, ma soprattutto diventa un’arma tagliente sul misto, lento o veloce che sia. Per il resto le novità riguardano anche l’impianto frenante, ora analogo a quello della sorella GS, con pinze radiali Brembo ed ABS ovviamente di serie, resta comunque disinseribile, come lo è il controllo di trazione. Una scelta che inizia ad essere forse un po’ fuori dai tempi per una moto da strada, ma a qualcuno continua a non piacere l’intervento invasivo dell’elettronica made in BMW, anche se ora la cosa è davvero molto meno fastidiosa che in passato. L’unica nota stonata arriva dalle gomme di primo equipaggiamento per l’esemplare in prova, le Michelin Pilot Road 4 GT mal si abbinano ad una moto dall’erogazione irruenta e dalle prestazioni del livello della nuova R1200R. A controllo di trazione spento non è raro trovarsi a disegnare qualche virgola sull’asfalto se si apre decisi a moto ancora piegata, oppure salendo di rapporto a gas spalancato sfruttando il cambio elettroassistito. Qualità della moto e degli pneumatici rendono il tutto facilmente gestibile, senza nemmeno prendere paura, ma con la gomma giusta si potrebbe arrivare. Questa facilità ed intuibilità del comportamento della “R” è in gran parte merito della forcella tradizionale, che comunica molto meglio a chi guida cosa stia “succedendo”.

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Tanto gustosa da guidare da farci trovare una scusa per fare un Milano – St. Moritz e ritorno, anche se le foto per l’articolo erano già state fatte. Ed il bello è che tra lei ed una Ducati ci contendevamo la “R”, perché più comoda nelle tratte dritte e noiose, più facile e divertente da portare al limite dove la strada diventava “interessante”. Difetti? Non è esente da qualche vibrazione, lo dimostrano le mani con quel formicolio tipico dopo un viaggio in autostrada, oltre al fatto che la protezione aerodinamica non è al top (non potrebbe esserlo per una naked), ma per questo esistono cupolini optional o after market, oltre alla versione semi carenata RS.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★☆ 

Prezzo giusto, consumi ottimi
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Il fatto che il 1.200 a liquido abbia 15 cavalli, ma soprattutto una cattiveria sconosciuta al vecchio con raffreddamento ad aria, ma consumi di meno, ormai non stupisce più. Resta il fatto che una moto che consente di fare tutto, ma proprio tutto, incluso divertirsi quasi come una fun bike, ma che si accontenta di 5.2 litri ogni 100 Km a 130 Km/h e di 5.7 come valore medio nei quasi 1.000 km del nostro test, è ancora oggi una rarità. Il prezzo di listino della nuova R1200R è sostanzialmente allineato al vecchio modello, con i suoi 13.950 euro. La Style 1, con telaio rosso costa 420 euro in più (include anche un piccolo parabrezza, il puntale sotto motore e la cover serbatoio), ma la colorazione bianco / rossa è davvero spettacolare, per noi una scelta irrinunciabile. Al prezzo di listino si possono, in stile automobilistico, aggiungere un bel po’ di euro di optional. L’ottimo sistema Keyless costa altri 270 euro, ad esempio, mentre è di 400 il costo del cambio elettroassistito Pro. Attingendo, come nel caso dell’esemplare in prova, alla lista di pacchetti ed optional, si possono passare i 17.500 euro totali. Prezzi cari, se rapportati ad altre moto, nemmeno troppo se il confronto lo si fa in Casa BMW e pensando alla tenuta di valore nel tempo, nettamente superiore a tutta la concorrenza. Con una spesa contenuta ci si può permettere il lusso di cambiare moto ogni 3 anni, cosa che sarebbe impossibile con altre moto.

PRO E CONTRO
Ci piace:
Un salto di livello enorme, ora è una delle moto migliori e più divertenti che si possano comprare (la R1200 più maneggevole di sempre)
Non ci piace:
Rinuncia ad una parte della sua storia (Telelever) e la gommatura di primo equipaggiamento le va stretta rispetto alle sue prestazioni

BMW R1200R MY2015: la Pagella di Motorionline

Motore:★★★★★ 
Maneggevolezza:★★★★½ 
Cambio e trasmissione:★★★★★ 
Frenata:★★★★½ 
Sospensioni:★★★★☆ 
Guida:★★★★★ 
Comfort pilota:★★★★½ 
Comfort passeggero:★★★★☆ 
Dotazione:★★★★½ 
Qualità/Prezzo:★★★★☆ 
Linea:★★★★½ 
Consumi:★★★★½ 

Abbigliamento del test:

Giacca: Dainese Black Hawk

Pantalone: Dainese Jeans Prattville

Guanti: Dainese Blackjack nero

Stivale: Dainese TR-COURSE OUT AIR

Casco: Shark Skwal

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