BMW R1200GS Rallye MY2017, in medio stat virtus [PROVA SU STRADA]

Nasce una versione intermedia tra GS “standard” ed Adventure

BMW R12000GS Rallye - Un mezzo ritorno alle origini, con una versione che è votata all’off road, ma senza salire alle dimensioni ed agli ingombri della Adventure. Sospensioni attive di nuova generazione e alcuni dettagli la rendono ancor più dual purpose

Nel 2017 si è rifatta il trucco, lo avevamo visto nella nostra prova su strada della standard aggiornata (qui l’articolo), ma le novità più importanti sono i due nuovi allestimenti, l’Exclusive e questa Rallye, soprattutto.

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In entrambi i casi si riconoscono subito per le colorazioni dedicate e per le grafiche molto accattivanti, con questo bel Lupin Blu metallizzato abbinato ad un telaio verniciato in un Cordoba Blu di grande effetto, mentre la sella è bicolore nero/bianco.

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Le novità non sono certo solo quelle estetiche però, perché la Rallye vuole essere quasi un mix tra la R1200GS e la sorella Adventure, con una vocazione spiccata al fuoristrada, in questo caso mantenendo gli ingombri ed i 20 litri di serbatoio della versione standard.

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Vocazione che diventa marcata scegliendo almeno uno dei due optional dedicati all’off road: sospensioni Sport e pneumatici tassellati (in fase di acquisto della moto sono disponibili senza costi aggiuntivi). Questi ultimi sono un tema che merita una riflessione che vi riportiamo più avanti, mentre le sospensioni Sport (310 euro), almeno a nostro avviso, sono un must imprescindibile per chi opti per un “GS Rallye”.

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Di serie l’allestimento Rallye, che si paga con 650 euro aggiuntivi rispetto al prezzo di listino di 16.840, offre invece: una sella dedicata bicolore ed in un pezzo unico, un parabrezza sportivo, protezione del radiatore e del telaio, larghe pedane enduro e cerchi a raggi incrociati, oltre alla bellissima grafica sul serbatoio ed alle colorazioni dedicate.

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Tutto quindi va nella direzione dell’Enduro, proprio come il cupolino parabrezza. Quello originale diventa un ostacolo nella guida in piedi, perché impedisce di vedere la zona immediatamente davanti alla ruota anteriore, quindi viene sostituito da uno molto più ridotto, che resta però regolabile ed in grado di garantire una discreta protezione aerodinamica all’occorrenza. Scontata la presenza dei cerchi a raggi, più che per una questione estetica per la loro maggior elasticità e capacità di “digerire” le asperità.

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Il “miracolo”, se così si può definire il rendere una moto di 244 Kg idonea alla guida in fuoristrada anche piuttosto estremo, lo fa l’elettronica delle sospensioni. L’ESA per le R1200GS MY2017 fa passi da gigante e riesce a cambiare il carattere della moto, al punto da eliminare di fatto uno dei pochi difetti che si potevano trovare al “Giesse milledue” prima di quest’anno: il comportamento ed il feeling del Telelever anteriore nella guida in off.

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Ora sembra quasi di avere una classica forcella telescopica, tanto lavora bene l’avantreno, divenuto più intuitivo e comunicativo. L’ultimo step verso l’alto lo fanno le sospensioni Sport, opzionali sulla Rallye, che alzano di 2 centimetri l’altezza della moto, ma che aumentano anche la loro escursione e ne modificano la taratura. Sospensioni attive che possono essere utilizzate modificando la modalità, sia su asfalto che in Enduro, ma anche l’altezza.

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In “Auto” è l’elettronica ad elaborare i dati che le arrivano da sensori e piattaforma inerziale, decidendo cosa fare e agendo costantemente sul precarico della molla, però resta possibile alzare ed abbassare l’assetto anche manualmente, con ben 10 centimetri di escursione! Su “Min” si riduce al minimo il precarico molla, così da offrire un abbassamento dell’altezza della sella fino a 800 mm da terra.

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Passando all’impostazione “Max” si raggiunge il massimo livello di precarico della molla e si “sale” a ben 900 mm. Quest’ultima modalità può avere un beneficio soprattutto nei passaggi più estremi in fuoristrada, dove è necessaria la massima luce da terra, per evitare di toccare con le parti meccaniche.

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Il serbatoio resta da 20 litri (sulla Adventure sale a 30), ma con forme riviste, per consentire di avere una miglior guida in piedi. Quello che stupisce non è solo la maggior vocazione al fuoristrada però, perché il Dynamic ESA “Next Generation” amplifica le differenze di carattere delle moto nei principali due scenari dove la si può utilizzare. Perfetta per l’off, ma migliore anche nell’on, cioè su strada, dove l’agilità e la maneggevolezza, che hanno reso famosa la “GS”, sono ora ancor più marcate. Una moto a doppia anima quindi, che solo una cosa non riesce ancora a fare da sola: cambiare le gomme.

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Pneumatici tassellati
Con le gomme di serie la bontà del lavoro fatto con le sospensioni attive è già evidente, ma restano i limiti di caratteristiche del battistrada che è studiato prettamente per un utilizzo su asfalto. Lo abbiamo accennato, per la R1200GS Rallye si possono però richiedere, senza costi aggiuntivi, le gomme tassellate. Si tratta delle ottime Metzeler Karoo III, con cui la trazione sui fondi a bassa aderenza diventa quasi incredibile, come possono testimoniare gli istruttori e tutti coloro che l’hanno vista in azione alla GS Academy.

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Di contro, sono fruibili per spostamenti su asfalto, ma non sono certo performanti come la gommatura tradizionale in questo contesto. Noi, ad esempio, con una F800GS, lo scorso anno avevamo rilevato che anche la taratura dell’ABS è ottimizzata per pneumatici non tassellati, che quindi vanno ad inficiarne in parte il funzionamento e l’efficienza. Resta l’opzione di disattivarlo, dato che sia controllo di trazione che antibloccaggio sono escludibili, ma certo è una rinuncia importante in termini di sicurezza.

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Sulle caratteristiche della gomma la moto non può fare però molto, sarà l’utente invece a dover fare delle scelte. In estrema ipotesi si può arrivare a cambiare gomme in funzione di come si usa la moto. Ad esempio, sappiamo che alcuni partecipanti al rinomato raduno dell’Elefantentreffen montano le coperture tassellate prima della partenza, per poi metterle “a riposo” fino alla successiva occasione.

In conclusione una parentesi sulla personalizzazione. Esistono numerosi optional ed accessori originali disponibili, ma anche tanti dettagli di produttori specializzati, con cui cambiare l’aspetto ed arricchire la propria moto. Guardate Rizoma, uno dei migliori produttori di accessori da moto, cosa propone per il “GS” (qui il nostro articolo).

Abbigliamento del test:
Giacca: Dainese Carve Master Gore-Tex
Pantaloni: Dainese New Galvestone Gore-Tex
Guanti: Dainese Ergotour Gore-tex X-trafit
Stivali: Dainese TRQ-Tour Gore-tex
Casco: Caberg Xtrace

Servizio fotografico: LINGEGNERE

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