Yamaha MT-09 Tracer, la funbike che diventa pratica [PROVA SU STRADA]
Dalla MT-09 nasce una crossover versatile che sa emozionare
Yamaha MT-09 Tracer – Mancavamo all’appello, pur essendo stato uno dei modelli più venduti nella stagione di esordio. Lo scorso anno non eravamo infatti riusciti a provarla. Prima di provare la sorella 700 che esordisce quest’anno, abbiamo quindi voluto rimediare all’assenza. Si tratta dell’ampliamento “intelligente” di una gamma, quella della famiglia MT, che tanto successo sta riscuotendo. Gusti personali a parte, sono un paio di anni che oggettivamente Yamaha sta andando a segno con tutte le MT e derivate, nelle varianti a 2, a 3 cilindri, con il look retro (qui la nostra prova della XSR 700), oppure da crossover ed ora con la sportivissima 4 cilindri MT-10 derivata dalla R1. La famiglia MT si guadagna quote di mercato ed un successo figlio soprattutto di un rapporto prezzo / divertimento davvero degno di nota, puntando alla essenzialità da certi punti di vista, ma badando molto al sodo. Se le nude sono perfette per divertirsi, risultano però poco pratiche per chi con la sua moto faccia anche turismo a lunga gittata, oppure semplicemente cerchi la praticità di un paio di borse che non stonino rispetto al look generale, per riporre un casco e gli oggetti con cui ci si muove quotidianamente. Ecco allora che nasce la Tracer, un crossover puro, perché sottopelle resta quasi in tutto identica ad una MT-09 standard (con cui condivide il 70% dei suoi componenti), ma guadagna una sella più comoda e separata per il passeggero, sovrastrutture idonee ad offrire una protezione aerodinamica e la possibilità di alloggiare le borse semirigide che vedete montate sull’esemplare da noi provato. Fanno la loro comparsa anche una strumentazione multifunzione (presa in prestito alla Super Tènèrè) ed il controllo di trazione, a completare il quadro di passaggio a vera tourer. In questa chiave guadagna poi in termini di autonomia grazie ai ben 18 litri del nuovo serbatoio. Se dalla Tracer vi aspettate un carattere diverso però resterete sorpresi provandola. L’animo da funbike è solo smussato (a nostro avviso la cosa la rende più piacevole da guidare anche al limite, dove è meno isterica), perché resta un gran divertimento e con una vocazione ai monoruota che non guasta mai (pessimo però da questo punto di vista il controllo di trazione scomodo da escludere e da riattivare). Una moto perfetta non esiste, sono troppe le variabili e le diversità delle esigenze di ognuno, ma la Tracer è una scelta di compromesso (l’essere crossover questo è), davvero azzeccata, oltretutto ad un prezzo molto accattivante appena sotto quota 10 mila euro, che le regala un vantaggio corposo sulla concorrenza.
Estetica e finiture:
Rating:
Meno essenziale e più curata della MT-09, oltre che pratica è più matura nel look
La guardi e ben difficilmente pensi alla base da cui deriva. Soprattutto la parte frontale cambia completamente, grazie al vestito tutto nuovo. Della essenziale MT-09 conserva solo il parafango, oltre alla ciclistica, che vedremo essere infatti identica. Faro e strumentazione, intorno ai quali si sarebbe potuto partire per sviluppare la versione crossover, sono invece stati abbandonati, preferendo ripartire quasi da zero. Acquista così un gruppo ottico con doppio elemento full Led, all’interno di una carenatura spigolosa ed aggressiva, senza esasperare il concetto. Nella parte superiore, d’obbligo per la sua vocazione turistica, è stato previsto un cupolino regolabile su tre posizioni, grazie alle due rotelle posizionate in modo da essere facilmente raggiungibili anche restando in sella. In questa zona stupisce un poco la scelta di sostituire la strumentazione della MT-09 con quella totalmente diversa della ultima Super Tènèrè. Si tratta di un doppio display squadrato, con molti dati visibili e navigabili in parte con i tasti a bilanciere sul lato sinistro del manubrio. Non mancano quelli sul consumo medio ed istantaneo, mentre i due tasti sulla sinistra della strumentazione servono per azzerare i parziali e disattivare il controllo di trazione.
Nascosta, ma posizionata in modo comodo per il suo utilizzo, troviamo anche una presa 12 volt, sempre posizionata sulla sinistra. Saliti in sella scopriamo un po’ di novità ed alcune sorprese. Molto evidente il cambiamento relativamente al telaietto posteriore più lungo e largo. Le migliorie a livello di comfort sono nette per il passeggero, a cui è dedicata una porzione separata della sella, un po’ meno per chi guida, ma ne parleremo in dettaglio più avanti. Il serbatoio che si ha di fronte è più grosso ed abbracciato nella parte anteriore dalla carenatura. Guadagna ben 4 litri, passando da 14 a 18. I paramani, apprezzabili nell’uso grazie ad una protezione da aria ed acqua sempre gradita, sono un po’ pesanti dal punto di vista stilistico. Lo si nota meno girando intorno alla moto, dove si evidenzia prevalentemente il look aggressivo con quelle linee molto tese, di più quando stando in sella si può vederne meglio la struttura, alquanto complessa e con tanta (troppa) plastica.
Passando alla zona laterale e posteriore della Tracer 900 è più evidente il legame con la MT-09. La parte inferiore è infatti assolutamente identica, forcellone incluso. Il nuovo telaietto con la sella più ampia è abbinato ad una soluzione che offre un appiglio comodo grazie ai maniglioni per il passeggero. In parte integrata la struttura di supporto delle borse laterali, che necessitano comunque di due telaietti, ma che in questo contesto risultano esteticamente più gradevoli che su una MT-09. Buona l’idea di adottare borse semirigide (sono opzionali), dotate poi di sacche interne impermeabili. Sono leggere, sia fisicamente che nel look, abbastanza capienti e non ingombrano oltre la sagoma del manubrio. Complessivamente la Tracer appare discretamente rifinita ed addirittura più piacevole della MT-09 da alcuni punti di vista. Non è povera, anche se alcune plastiche non sono al top come qualità, con il vezzo di parti in simil carbonio. Sono comunque gradevoli anche se non “vere” e regalano nell’insieme un look sportivo ed originale alla moto.
Motore e prestazioni:
Rating:
Migliora nell’erogazione, si conferma nel bel caratterino e guadagna il TCS
La Tracer 900 eredita (ci mancherebbe che non fosse così) il 3 cilindri crossplane (da cui il nome CP3) dalla MT-09. Anche qui troviamo le tre mappature ”D-mode”, con la standard affiancata da una più dolce ed una più aggressiva. La grossa novità, oltre alla comparsa del controllo di trazione, è che però l’elettronica è stata totalmente rivista. La Tracer vuole essere più morbida, anche se mantiene gran parte della piacevole irruenza nell’erogazione, ma sparisce il fastidioso “on-off”, che era decisamente troppo brusco nelle prime MT-09. Non si avvisa più nemmeno utilizzando la modalità “A”, la più aggressiva delle 3. Confermato il gran bel carattere del 3 cilindri ad albero crossplane (con scoppi irregolari, concetto mutuato dal propulsore della M1 di Valentino Rossi o se preferite della R1). Si tratta di un 850 (più precisamente 847 cc), anche se parliamo di Tracer 900, che eroga 115 cavalli a 10 mila giri e 87,5 Nm a 8.500. Ha una bella progressione, che parte fin dai bassi regimi, diventa quasi aggressivo dai 7 mila giri in su. Con la nuova elettronica è diventato più fluido e meno rabbioso, in sintonia con il carattere turistico della Tracer, ma migliorando in assoluto, tant’è che noi lo preferiamo qui che non sulla MT-09, non solo per il discorso on-off. Gli resta una gran bella dose di aggressività, infatti quando entra in coppia alza l’anteriore con estrema facilità, a controllo di trazione spento.
La sua vocazione a giocare con questo è mitigata appunto dal TCS di cui la Tracer è dotata di serie. A molti la cosa non cambierà assolutamente nulla, perché mai verrà loro in mente di togliere le briglie e fare a meno della sicurezza che il controllo di trazione regala, ma noi abbiamo trovato criticabile il suo sistema di disattivazione. Si tratta di un controllo senza livelli di intervento e che inibisce ovviamente anche il wheeling anteriore, su cui possiamo quindi agire solo sul tasto di esclusione. Si preme per alcuni secondi, qui viene il peggio, obbligatoriamente a moto ferma. La cosa si traduce quindi nell’impossibilità di fatto di poterlo fare rapidamente ed in modo “sicuro”, sia per toglierlo che per reinserirlo. Se avete voglia di godervi una delle moto più votate al giocare con l’anteriore che fluttui nell’aria, ma con la possibilità di rimettere la “sicura” quando riuscite a tenere a bada il teppista che è in voi, tocca fermarvi, oppure ancora peggio tenere il TCS spento. In alternativa spegnendo e riaccendendo il quadro con la chiave il controllo torna attivo, ma non è proprio la soluzione migliore. A margine della nostra nota dobbiamo però ammettere che il controllo di trazione non è affatto invasivo e la sua azione e molto buona. Il tre cilindri oltre che divertente è ottimo in autostrada e per lunghi percorsi, anche se non è esente da qualche vibrazione al regime in cui gira di sesta a 130 Km/h.
Guida e maneggevolezza:
Rating:
Più comoda e meno estrema della MT-09, di cui mantiene gran parte della ciclistica
Tra le righe non potrà che trasparire il fatto che, nella trasformazione in crossover, a nostro avviso si sono corretti alcuni aspetti che della MT-09 non ci erano troppo piaciuti. Abbiamo detto dell’erogazione più piacevole e fluida del CP3, ma la Tracer anche nella guida è più tonda e meno nervosa. Posizione in sella a parte però eredita telaio e ciclistica del modello nudo, con solamente alcune tarature cambiate. Interventi di fino che all’atto pratico si ripercuotono non poco sulla guida. I cambiamenti più evidenti riguardano il manubrio largo e regolabile, come lo è anche le sella (845 o 860 mm), oltre alla presenza del cupolino. Quest’ultimo si alza o si abbassa in pochi istanti con le due rotelle nella zona davanti al manubrio. In quella più alta offre una discreta protezione aerodinamica. Il manubrio, oltre che allargarsi, si alza anch’esso, grazie ai nuovi supporti con cui si collega alla piastra superiore della forcella. Per il resto la ciclistica è identica alla MT-09, tarature della forcella e dell’ammortizzatore a parte. Caratteristica che rende, almeno inizialmente, la posizione in sella quasi “strana”, sulle prime ci è capitato infatti di faticare a trovare le pedane, perché le cercavamo altrove, poi ci si fa l’abitudine e tutto risulta comodo, inclusa una posizione che si rivela naturale e non stanca nemmeno dopo parecchio tempo che si guida. Fa eccezione la sella, che se migliora la seduta rispetto alla MT-09 (dove invece rappresenta uno dei maggiori difetti della moto), è ancora fonte di qualche piccola critica. L’imbottitura è maggiore, ma si scende comunque con il fondoschiena indolenzito, mentre è realizzata con una finitura che non consente di scivolare come si vorrebbe per spostarsi tra una curva e l’altra e occorre quindi lavorare di gambe per alzarsi. Piccole critiche per una moto che invece merita molti plausi sul fronte piacere di guida. Il merito va anche ad un peso che la posiziona al top di categoria, con soli 210 Kg in ordine di marcia. Abbiamo detto che la MT-09, anche nel modello Tracer, resta una amante dei monoruota, forse qui ancor più della naked.
Nel passaggio a crossover una differenza piuttosto importante la troviamo nella taratura delle sospensioni, ora meno sostenute. Questo porta a due conseguenze, una per noi positiva, con un comportamento meno nervoso e più prevedibile, l’altro invece negativo, con la Tracer che mette in luce qualche difetto di stabilità sul veloce, in particolar modo oltre i 160 Km/h. Velocità da cui si iniziare a sentirla ondeggiare più del dovuto, forse anche per colpa della presenza delle borse laterali su questo esemplare. Agendo sulle tarature delle sospensioni si riesce a ridurre il fenomeno, comunque confinato ad andature che il nostro codice della strada non consentirebbe. Per il resto, come detto, la ciclista è quella della MT-09, incluse le quote e l’altezza da terra, quindi occhio a scendere dai marciapiedi, non è una moto da enduro e basta poco per picchiare sui collettori di scarico. Anche i freni sono quelli conosciuti del modello naked, con due dischi da 298 davanti, uno da 245 dietro, con pinze a 4 e 2 pistoncini ed ABS che diventa di serie.
Prezzo e consumi:
Rating:
Il prezzo ne fa una delle moto più interessanti in assoluto
La Tracer 900 è un’ottima moto e lo diremmo anche senza conoscere il prezzo. Ha la capacità di essere un gran bel compromesso, in grado di essere quindi apprezzata da una platea molto ampia. Quello che, analogamente a tutti i modelli della gamma MT e delle relative derivate, la fa diventare ancora più appetibile, è il prezzo. Un listino da 9.990 euro per una crossover da 115 cavalli, per giunta tra i più divertenti che si possano scegliere, sono davvero pochi. L’erede della TDM con un cilindro in più rinuncia alle velleità fuoristradistiche diventando di fatto la prima vera crossover così spinta verso la guida su asfalto, ma la cosa crediamo non crei alcun problema praticamente a nessuno. Di contro questo, insieme ad una filosofia costruttiva che bada molto al sodo e poco ai fronzoli, le consente di restare almeno 1.500 – 2.000 euro più in basso della concorrenza, se la vogliamo identificare, ad esempio, nella BMW F800GS (11.900 euro), nella Honda Crossrunner 800 (12.500), nella Triumph Tiger 800 (dai 10.500) oppure nelle 1.000 come Suzuki V-Strom (12.490) o Kawasaki Versys (12.290). Tutte sono lontane nel listino, con la piccola Tiger che è l’unica a restare “in zona” e la Versys 1.000 altrettanto unica ad andare oltre ai 115 cavalli della Tracer 900. Certo, la Tracer 900 non è esente da difetti e le abbiamo trovato dettagli perfettibili, ma non ha pecche tanto gravi da farla scartare irrimediabilmente in una valutazione sull’acquisto. Anche i consumi giocano a suo favore, con un dato medio a fine test di oltre 20 Km/l, realizzato con una guida decisamente sopra le righe, a testimonianza del fatto che sia ipotizzabile fare anche di meglio. Ai classici 130 Km/h costanti siamo stati oltre la soglia dei 21 con un litro.
PRO E CONTRO
Ci piace:
Divertente e versatile, ad un prezzo imbattibile
Non ci piace:
Sella perfettibile, gestione traction control scomoda
Yamaha MT-09 Tracer: la Pagella di Motorionline
Motore: | |
Maneggevolezza: | |
Cambio e trasmissione: | |
Frenata: | |
Sospensioni: | |
Guida: | |
Comfort pilota: | |
Comfort passeggero: | |
Dotazione: | |
Qualità/Prezzo: | |
Linea: | |
Consumi: |
Abbigliamento del test:
Giacca: Spidi Evorider Tex
Guanti: Spidi STR-4 Coupe
Pantaloni: Spidi Ronin Pants
Stivali: Dainese TRQ-Tour Gore-tex Boots
Casco: Shark Skwal
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