Triumph Speed Twin: quando la vintage mette i muscoli
A spingerla c'è un bicilindrico 1200 cc da 97 CV, con suono pieno indiscutibilmente British grazie a doppi silenziatori
Triumph Speed Twin – Si chiama Speed Twin, nome che rispolvera una leggenda della ricca storia Triumph. La prima Speed Twin nasce infatti nel 1938 e rese la Triumph la numero uno al mondo grazie a due punti di forza, è spinta dal primo bicilindrico parallelo di successo e vanta doti dinamiche eccezionali. Oggi la versione 2019 punta agli stessi ambiziosi obiettivi, ovviamente nell’ambito della categoria: maneggevolezza e prestazioni. Queste ultime sono affidate al bicilindrico 1200 HighPower Bonneville in configurazione Thruxton, dalla potenza massima di 97 CV a 6750 giri/min e soprattutto da doti di coppia uniche (come si evince dal grafico): punta massima di 112 Nm a 4950 giri/min e un andamento piatto e robustissimo fin da subito, con rapida discesa superasti i 6000 giri. Manca l’allungo, ma un 1200 con una curva così piena si preannuncia come un motore dei più gustosi da usare su strada.
Triumph Speed Twin: il motore
Come annunciato è lo stesso della Thruxton, migliorato perché più leggero di 2,5 kg grazie al nuovo coperchio delle teste in magnesio e alle nuove cover. È stato rivista anche la frizione, assistita e ottimizzata (più morbida sensibile) per facilitare la guida. Ricordiamo che l’estetica tradizionale nasconde la tecnologia di oggi: il raffreddamento a liquido, la distribuzione bialbero a otto valvole, la gestione dell’iniezione ride-by-wire che offre tre mappe (Sport, Road e Rain), che modificano la risposta all’acceleratore e impostano un adeguato livello del traction control (regolabile su tre livelli ed escludibile). L’intervallo per il servizio è stato esteso a 16.000 chilometri.
Triumph Speed Twin: la dinamica
Oltre alle prestazioni l’altro importante obiettivo dichiarato dalla Casa inglese è un nuovo standard per la guida. Il progetto inizia dal telaio, disegnato sulla base di quello della Thruxton R, rivisto per rendere la Speed agile e intuitiva. Da questo punto di vista un ruolo importante è giocato dalla posizione di guida, col busto eretto, il manubrio non eccessivamente ampio e le gambe comode, dalla sella ampia e comoda anche per il passeggero, a una quota intermedia dal suolo (807 mm, adeguata alla maggior parte dei piloti) e in particolare dal risparmio di peso, ben 10 kg in meno rispetto alla Thruxton. Le sospensioni sono più semplici, sempre rispetto alla sportiva della serie Modern Classic: forcella a cartuccia non regolabile; coppia di ammortizzatori posteriori regolabili nel precarico. La frenata, ovviamente assistita dall’ABS (disinseribile), è affidata a una coppia di pinze Brembo a quattro pistoncini all’anteriore e a una pinza a due pistoncini al posteriore; sui cerchi in lega a 7 razze da 17” sono installate le Pirelli Rosso Corsa 3 (al posteriore c’è una 160/60).
Triumph Speed Twin: lo stile
Lo stile è definito “custom moderno ed elegante”. Dal vico si apprezzano le nuove dimensioni, il serbatoio dalle spalle larghe e le masse generalmente avanzate, cioè più a ridosso del gruppo ottico anteriore, scelta che ringiovanisce il look di qualche anno. La componentistica è in stile, e ogni accessorio, anche quelli tecnici (freni, sospensioni, gruppi ottici e cruscotto), sono perfettamente adeguati al tema, e ancor meglio ci appaiono i dettagli, alcuni in alluminio spazzolato come i corti parafanghi, i coperchi che celano i corpi farfallati, i pannelli laterali e i para tacchi. Notevoli anche il tappo del serbatoio (denominato “Monza”), il codino minimalista, gli specchi retrovisori montati sul manubrio. Splendidi, ed efficaci nel suono, i due silenziatori, dal rivestimento nero satinato e fondello d’acciaio (e c’è una versione optional ancor più speciale, in acciaio spazzolato Vance & Hines). La tecnologia fa capolino — senza disturbare — nei gruppi ottici a LED, nella ricca strumentazione, due raffinati orologi ricchi di informazioni (tra cui: modalità di guida, marcia inserita, autonomia residua, livello del carburante, consumo medio e istantaneo, impostazioni del traction control, orologio, sensore della pressione dei pneumatici, indicatore delle manopole riscaldate…). Ci sono anche un menù digitale per gestire tutte le funzioni, nel quale si naviga con un comando al manubrio, la presa USB e l’immobiliser). Non mancano, infine, gli accessori (più di 90 dedicati) e la sempre graditissima collezione di capi tecnici, sempre bellissimi da indossare anche nel tempo libero.
Triumph Speed Twin: colori e prezzo
Tre le livree: grigio e rosso metallizzati con fascia orizzontale grafite e filetto tracciato a mano e l’immancabile Jet Black. Il prezzo indicativo è di 13.000 euro.
Triumph Speed Twin: la scheda tecnica
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