Sym Wolf CR 300 2019: una vera Café Racer low cost [PROVA SU STRADA]
Una piccola sportiva comoda e pratica da usare tutti i giorni
Le Café Racer erano una tipologia di moto molto in voga a metà degli anni sessanta tra i giovani che le parcheggiavano in bella vista davanti ai locali pubblici da loro frequentati per mettersi in mostra. Nacque così questa locuzione per descrivere le loro motociclette. La natura del nuovo Sym Wolf CR 300.
Questi bolidi erano veicoli stradali spogliati di tutto quello che era legato al turismo e dotati di accessori specialistici, anche fatti in casa artigianalmente, in modo tale da sembrare moto da competizione.
In realtà venivano utilizzate principalmente per esibizionismo e solo di rado per qualche gara clandestina.
Al giorno d’oggi per Café Racer si intende una motocicletta dall’aspetto sportivo, caratterizzata da una serie di modifiche estetiche atte ad enfatizzare l’idea di velocità, personalizzabile nella componentistica e dotata di un design spiccatamente retrò.
Il nuovo Sym Wolf CR 300 è proprio caratterizzato da questa filosofia costruttiva ma con la tecnologia e la sicurezza che devono contraddistinguere una motocicletta moderna.
Il rapporto qualità/prezzo e l’affidabilità sono da sempre i “cavalli di battaglia” del marchio taiwanese e grazie al programma con 4 anni di garanzia/100.000 km + 4 anni di Assistenza Stradale si può viaggiare tranquilli e senza pensieri.
Dotazione e Design
A livello estetico la nuova Café Racer di casa Sym risulta particolarmente curata sia dal punto di vista costruttivo che per gli accostamenti cromatici.
Le linee della moto sono dolci e morbide, quasi come se fossero state disegnate con un pennello, rendono il Wolf CR 300 molto elegante. Inoltre il loro prolungarsi dal cupolino verso la sella del passeggero enfatizza l’idea della velocità.
Vista da lontano, grazie anche alla colorazione bicolore rosso/nero, ricorda molto la Moto Guzzi V7 Racer mentre il cupolino, tondo e voluminoso, risulta simile a quello del Ducati Monster 900 del ’98.
Magari ci sbagliamo ma, se veramente i tecnici Sym si sono ispirati a questi due modelli per delineare l’estetica della loro Cafè Racer, hanno decisamente avuto buon gusto.
Il cupolino pur svolgendo in modo egregio il suo lavoro appare troppo grande e forse un po’ sproporzionato rispetto alla silhouette della moto.
La strumentazione, che si avvale di due strumenti analogici, è chiara, completa e leggibile con un semplice colpo d’occhio anche se risulta un po’ “minimal” come aspetto.
I blocchetti dei comandi al manubrio sono ben costruiti, offrono un ottimo senso di robustezza e sono facili da azionare.
Il serbatoio, capace di contenere 14 litri di carburante, è snello, rastremato e permette di sentirsi a proprio agio sia nelle manovre che in movimento.
La posizione di guida a veicolo fermo è tendente allo sportivo e obbliga a portare il busto leggermente in avanti, caricando i polsi, mentre le pedane, basse e non molto arretrate, consentono di mantenere un’angolatura delle gambe non troppo sacrificata.
La sella, lunga e ben sagomata, offre un ottimo livello di comfort anche dopo diverse ore in sella .
Possiamo sintetizzare e definirla una moto alla moda, comoda, versatile e realizzata per macinare chilometri senza dare preoccupazioni al suo proprietario.
Motore e Ciclistica
L’unità che la Sym ha scelto per equipaggiare la sua sportiva di casa è il collaudato monocilindrico di 278 cc con 4 valvole per cilindro, raffreddamento a liquido, iniezione elettronica e albero di equilibratura invertito in grado di erogare una potenza massima di 26.8 CV a 8.000 giri/min., la coppia raggiunge i 26 Nm a 6.000 giri.
Valori di tutto rispetto che lo mettono in linea con i “300” prodotti da altre case concorrenti il dato però più sorprendente riguarda i consumi.
Ebbene, il piccolo e grintoso monocilindrico risulta incredibilmente efficiente e parco nella richiesta di carburante tanto che, secondo la casa taiwanese, è in grado di percorrere ben 53 chilometri con un solo litro di benzina.
Valori che, se confermati con dati strumentali, risulterebbero veramente impressionanti e consentirebbero al Wolf CR 300, con i suoi 14 litri di capienza, di superare i 600 chilometri di autonomia.
Il telaio è costituito da una struttura, classica e molto collaudata, a doppia culla in acciaio di colore rosso, una scelta che privilegia estetica, rigidità e fornisce un ottimo controllo del mezzo.
Le sospensioni sono caratterizzate all’avantreno da una forcella telescopica tradizionale mentre al retrotreno da una coppia di monoammortizzatori regolabili nel precarico molla.
Per mantenere un ottimale livello di sicurezza e controllo della moto la Sym ha dotato il Wolf CR 300, all’anteriore, di una singola pinza ad attacco radiale a 4 pistoncini che lavora su un disco da 288 mm di diametro. Al posteriore invece troviamo una pinza a singolo pistoncino con un disco da 220 mm; tutto l’impianto frenante può inoltre contare sull’ABS fornito da Bosch.
Complice il largo uso di materiali pesanti e robusti come l’acciaio e l’alluminio il peso della moto ferma l’ago della bilancia a quota 176 kg.
Guida
La posizione di guida è un po’ particolare, bisogna prendere la mano, ma dopo un paio di chilometri ci si sente padroni del mezzo e sciolti tra le curve.
Pur essendo alto un metro e ottantadue riesco subito a trovare una posizione ottimale in sella, le gambe hanno tutto lo spazio necessario per i loro movimenti mentre schiena e polsi sono in una posizione un po’ sacrificata, almeno per la guida in città.
Il cuore di ogni moto è il suo motore e questo Sym ha veramente un gioiellino avvolto nel suo rigido telaio.
Il piccolo 300 è silenzioso, elastico e ha una bella verve, inoltre vibra davvero pochissimo, segno di un’ottimo lavoro sugli attriti interni e sul bilanciamento.
La spinta è sempre decisa e molto fluida, a tratti anche sportiva se si insiste nel tirare la marce nella zona alta del contagiri.
L’elasticità di questo monocilindrico è esemplare dato che riprende con vigore sin dai 2.000 giri per poi allungare fino alla soglia dei 9.000.
In realtà, anche nella guida sportiva, conviene sfruttare la coppia e la vigorosa erogazione ai medi regimi, nel caso si volesse sfruttare l’allungo è meglio non spingersi oltre gli 8.000 prima di cambiare rapporto.
Nel traffico cittadino il Wolf si divincola facilmente e permette di destreggiarsi tra le auto con un’agilità e una scioltezza davvero esemplari.
Le sospensioni, impostate con una taratura morbida (soprattutto la forcella), assorbono ogni tipo di asperità. Pavé, sanpietrini, binari e dossi non sono un problema per Sym dato che se li beve come un bicchiere d’acqua.
La forcella però presenta un fastidioso effetto molla che prosegue per diversi metri dopo aver assorbito una sollecitazione.
Per fortuna si tratta di un problema facilmente risolvibile con la sostituzione delle molle e con l’uso, eventualmente, di un olio più denso.
Un vero peccato perchè questo comportamento vanifica il potenziale del telaio che consentirebbe alla moto di ottenere una guida decisamente più allegra e rigorosa.
L’impianto frenante si è sempre comportato bene risultando molto modulabile e progressivo nel suo intervento anche se le leve di azionamento hanno un effetto spugna che con il passare del tempo stancano parecchio mano e piede destro.
L’ABS, impostato per garantire la massima sicurezza, interviene molto di frequente nella guida allungando le frenate a facendo sentire molto la sua presenza, soprattutto in caso di asfalto non in perfette condizioni.
Nell’uso quotidiano il Wolf CR 300 si è comportato veramente bene confermandosi come un’ottima alternativa ai più classici scooter, l’aggiunta di una passeggero non ha compromesso la sua dinamicità di guida.
Allontanandoci dal contesto urbano, verso strade statali ricche di curve, si evidenzia il carattere sportivo di questo veicolo che fa risaltare la sua buona dinamica di guida e una tenuta di strada che quasi non ti aspetteresti.
Mantenendo il motore tra i 4.000 e gli 8.000 giri il Sym dà il meglio di sé lanciandosi tra una curva e l’altra con una sportività degna di una moto di cilindrata superiore.
La maggior parte del merito di questo comportamento è dovuto alle prestazioni dell’ottimo telaio che risulta quasi sovradimensionato per la potenza che è in grado di erogare questa moto.
Purtroppo parte di questa rigorosità di comportamento è vanificata dal funzionamento con effetto “molla” della forcella che genera notevoli trasferimenti di carico, obbligando a sporcare le traiettorie.
In autostrada la moto si mantiene stabile e sicura fino a 120 km/h, oltre questo valore bisogna tener conto di un’elevata pressione dell’aria su testa e busto del pilota e di qualche “sbanchettamento” di troppo.
Gli pneumatici Maxxis di primo equipaggiamento si sono sempre rivelati all’altezza della situazione garantendo un rapido tempo di warm up, un’elevato feeling di guida e una grande versatilità nell’adattarsi ai diversi contesti di guida e ai diversi tipi di asfalto.
Prezzo
Il nuovo Sym Wolf CR 300 è disponibile in promozione presso le concessionarie nelle colorazioni Red/White e Red/Black a 4.300 euro anziché 4.500.
Con una cifra relativamente bassa si può avere una moto fuori dagli schemi tradizionali, alla moda, con un look aggressivo e caratterizzata da una versatilità e una facilità di guida davvero disarmanti. É ottima sia per i neofiti sia per i piloti più “navigati”, magari alla ricerca di un mezzo alternativo allo scooter, divertente nella guida, adatto all’uso quotidiano e che si distingua dalla massa senza avere la necessità di spese folli per la sua gestione.
PRO
Guida, versatilità, motore, qualità costruttiva, consumi.
CONTRO
Sospensione anteriore, dimensioni cupolino, ABS invasivo.
Foto: Alessandro Ranzenigo
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