Suzuki V-Strom Day 2025: In sella alla 800DE sognando la Maglia Rosa [EVENTO & PROVA]
Dalla Strada allo Sterrato: tra Passione, Giro d'Italia e Prova in Off Road della Stream of Storm
Parto da Milano in direzione Torino, dove la sede ufficiale di Suzuki Italia mi aspetta, come arrivo già noto un’energia indescrivibile della flotta di V-Strom 800DE pronte a divorare l’asfalto. Per il V-Strom Day 2025, Suzuki ha ideato qualcosa di originale ed esclusivo per l’annuale raduno ufficiale dedicato alle V-Strom e ai suoi possessori. L’obiettivo è offrire un’esperienza indimenticabile ai clienti, facendoli sentire parte della 108ª edizione del Giro d’Italia, ricordando che le moto Suzuki sono partner ufficiale.
Il programma ha preso il via già venerdì 30 maggio pomeriggio, con la reception dei partecipanti presso la sede di Suzuki Italia a Robassomero (TO) per le registrazioni. Dopo un caloroso benvenuto e un briefing dettagliato del sabato mattina da parte del team Suzuki, l’aria vibra già di quell’eccitazione contagiosa che solo gli amanti delle due ruote conoscono. Siamo lì, insieme a centinaia di appassionati.
SULLE ORME DEL GIRO D’ITALIA: L’ADRENALINA DELLA “MAGLIA ROSA”
Questa giornata non è un semplice tour; è un evento speciale, in concomitanza con la 108ª edizione del Giro d’Italia. Non solo percorro un tratto mozzafiato, macinando chilometri dalla sede Suzuki fino a Sestriere, ma calco le stesse strade che di lì a poco vedranno sfrecciare i ciclisti professionisti. Un’occasione d’oro per immergermi in quell’atmosfera di festa che avvolge ogni paese, ogni città, quando il Giro arriva. L’Italia intera si trasforma in un palcoscenico, accogliendo a braccia aperte i propri eroi e, in questo caso, anche noi motociclisti. Nella mattinata, il percorso è unico per tutti fino al pranzo, per circa 127 km. Il primo tratto, un misto veloce, è il battesimo del fuoco per la V-Strom 800DE. Fin dai primi metri, la confidenza che trasmette è disarmante. La ciclistica è un capolavoro di equilibrio, e gli pneumatici, pur non essendo puramente stradali, offrono un grip e una sensazione di controllo che mi permettono di spingere il ritmo senza la minima esitazione.
Mi diverto, con un’andatura decisamente allegra, la moto risponde ad ogni mio comando. Nonostante alcuni tratti trafficati, la V-Strom 800DE sa destreggiarsi con agilità. (LEGGI ANCHE LA PROVA DETTAGLIATA DELLA SUZUKI V-STROM 800DE QUI).
Quando il ritmo si fa sostenuto, mi trovo benissimo tenendo la mappa motore su “A” (Active) e il Traction Control su “1”, con l’ABS anch’esso su “1”. Il bicilindrico parallelo da 776 cc tira fuori i suoi 84 CV a 8.500 giri/min e una coppia di 78 Nm a 6.800 giri/min. Non abbiamo una spinta violenta che ti strappa le braccia; piuttosto, ti avvolge con una fluidità davvero sorprendente. La potenza sale in modo così lineare e dolce, senza strappi o picchi improvvisi, che ogni accelerazione è puro godimento. L’erogazione e la curva di coppia? Semplicemente impeccabili, non c’è davvero nulla da criticare. Invece, nel traffico, con i continui stop-and-go, preferisco passare alla mappa “C” (Comfort): addolcisce l’erogazione e rende la guida molto più rilassata e rotonda.
La sella, seppur comoda, richiede qualche sgranchita alle gambe dopo oltre 100 km, ma è un piccolo prezzo da pagare per un comfort generale elevato. La strumentazione TFT a colori da 5 pollici è sempre perfettamente leggibile, in ogni condizione di luce, dai riflessi accecanti del sole alla poca luce dei tunnel. Tutte le informazioni essenziali sono a portata di sguardo, e con i comandi del blocchetto a sinistra è facile navigare tra i menu e regolare i settaggi. La velocità con cui si possono modificare mappa motore, Traction Control e ABS è impressionante, a patto di rilasciare l’acceleratore. Il cambio elettronico bidirezionale (quickshifter) lavora egregiamente. Sia in salita che in scalata, le marce entrano con una fluidità e una precisione invidiabili, rendendo la guida ancora più coinvolgente. A bassi regimi, un piccolo aiuto dalla frizione evita qualche leggero scatto, ma sopra i 3.000 giri/min va più che bene.
SESTRIERE E L’ABBRACCIO DELLA PASSIONE: UN FIUME ROSA SU DUE RUOTE
Giunto a Sestriere, l’atmosfera è palpabile ad ogni curva ed ad ogni striscione che leggiamo. Sono tutti in festa per il Giro d’Italia. Centinaia e centinaia di appassionati sono assiepati ai lati della strada da ore, in attesa di vedere i loro campioni. Noi siamo un gruppo compatto, un fiume rosa di pettorine Suzuki che, forse non a caso, richiama proprio la maglia rosa del Giro. Il nostro passaggio è accolto da entusiasmo: saluti, applausi, un vero tributo alla passione su due ruote.
I partecipanti in sella alle proprie V-Strom hanno avuto l’opportunità di percorrere in esclusiva l’ultimo tratto di circa 20 km della tappa, da Usseaux al Colle di Sestriere, anticipando di qualche ora il passaggio della carovana dei ciclisti professionisti, vivendo in anticipo le loro stesse emozioni tra paesaggi mozzafiato e strade leggendarie. Poi, dopo un breve stop per motivi di sicurezza, arriva il momento più atteso: il passaggio sotto il traguardo. Vivere la stessa emozione dei campioni, seppur nel nostro piccolo, è un brivido indescrivibile. La consapevolezza che di lì a poco i giganti del ciclismo percorreranno quelle stesse curve, tagliando quello stesso traguardo, rende l’esperienza ancora più intensa. Qualcuno tra la folla mi applaude persino: un piccolo gesto, un’enorme soddisfazione. La foto ricordo sotto l’arco del traguardo della tappa in cima al Colle è qualcosa che conserverò a vita.
L’ANIMA DEL MOTOCICLISTA: CONDIVISIONE, AGGREGAZIONE E SICUREZZA
Dopo aver assaporato la gloria del traguardo, proseguiamo il nostro tour fino alla meritata pausa pranzo a Grangesises, poco distante da Sestriere. Circa 140 km già macinati, un appetito da lupi e l’accoglienza impeccabile di Suzuki. Pranzare gomito a gomito con altri motociclisti, sconosciuti fino a poche ore prima ma uniti dalla stessa passione, è un’esperienza che nutre l’anima. Essere motociclisti significa anche questo: vivere momenti di forte aggregazione, sentirsi parte di una grande famiglia, indipendentemente dal brand o dal modello di moto. Le storie si intrecciano, le avventure prendono vita: viaggi in Italia e all’estero, brevi fughe o lunghe esplorazioni, imprevisti superati e trionfi condivisi. Il motociclista ha un repertorio infinito di racconti, e la maggior parte sono storie belle, divertenti, piene di vita. Ma c’è un filo conduttore che non va mai dimenticato: la sicurezza. Perché solo con la consapevolezza dei rischi e il rispetto delle regole la passione può fiorire in tutta la sua bellezza.
LA V-STROM 800DE NEL SUO HABITAT OFF-ROAD: CHE STORIA DA RACCONTARE!
Dopo la pausa pranzo, l’adrenalina sale alle stelle: è il momento del percorso Adventure, un lungo e impegnativo tratto di fuoristrada. Devo confessare: per me è la prima volta. Un percorso di tipo “medio-facile”, con tratti più facili e altri decisamente complicati, soprattutto per un neofita. Ma è proprio qui che la V-Strom 800DE mostra le sue vere doti, rivelando una guidabilità e una facilità di approccio incredibili. La ruota anteriore da 21 pollici si dimostra un’alleata insostituibile, garantendo un feedback costante e permettendomi di percepire ogni minima variazione del terreno. L’agilità, sorprendente per una moto di questa stazza, rende le manovre nel fango e sulle pietre più facili del previsto. Le sospensioni della V-Strom 800DE sono qualcosa di eccezionale. All’anteriore c’è una forcella telescopica Showa a steli rovesciati completamente regolabile, mentre dietro un mono Showa a leveraggio progressivo, anch’esso regolabile. La cosa davvero sorprendente è come riescano a mantenere un equilibrio perfetto sia su strada che in fuoristrada, senza mai richiedere modifiche al setting. Su asfalto, la moto è stabile e precisa: puoi lanciarti in curva con una confidenza incredibile. Poi, un attimo dopo, ti ritrovi a saltare un fosso in off-road. Magari per un istante pensi di perdere l’anteriore, o senti il posteriore che cerca di seguirti un po’ troppo vivacemente, ma la fiducia nell’assetto non viene mai meno. Anzi, ti rendi conto di quanto questa moto sia poliedrica e inarrestabile, capace di affrontare qualsiasi terreno senza battere ciglio. L’erogazione del motore poi è sempre impeccabile, fluida e progressiva, capace di assecondare ogni richiesta del pilota anche quando devi essere chirurgico con il gas perché basta un attimo per sbagliare.
Certo, alle spalle ho anni di esperienza su strada e in pista, ma il fuoristrada è un universo completamente diverso. Fidarsi della moto sul brecciolino, affrontare buche profonde, guadare corsi d’acqua e uscire in velocità: è una questione di percezione, di cambiare il proprio modo di “leggere” la strada. Quella che fino a pochi minuti prima mi sembrava una strada da evitare, chilometro dopo chilometro si trasforma in un invito a esplorare i miei limiti e a sconfiggere le mie paure.
C’è un momento in cui, scendendo troppo velocemente in un avvallamento, sento i piedi alzarsi dalle pedane. Un attimo di difficoltà, ma subito la moto si riassesta, riprendendo il controllo. E sono convinto che il merito non sia mio, ma della straordinaria capacità della V-Strom di farti sentire sempre in sella, sempre al sicuro, anche quando ti senti un po’ a disagio.
Ho scelto di attivare il Traction Control in modalità “G” (Gravel), che, permettendo un minimo slittamento della ruota posteriore, mi ha garantito una migliore aderenza e direzionalità su fondi sconnessi. Contemporaneamente, ho selezionato la mappa motore “B”, apprezzandone l’erogazione più dolce e progressiva, fondamentale per dosare la potenza con precisione e prevenire reazioni brusche della moto in un ambiente così imprevedibile per me che sono alle prime armi.
Infine, ho disattivato l’ABS: questa scelta, controintuitiva su strada, si è rivelata cruciale per avere il pieno controllo della frenata, potendo bloccare il posteriore per direzionare la moto o “arare” nel terreno e fermarmi in spazi brevi.
Termino il tratto di fuoristrada con un’euforia indescrivibile. Spero che non sia l’ultima esperienza, anzi! Non dico di diventare un fuoristradista convinto, ma apprezzo profondamente come il “gioco” dell’acceleratore sia completamente diverso rispetto alla strada, insegnandomi una sensibilità di guida inedita e un modo nuovo di sentire la moto tra le gambe, percependo rapidamente i suoi spostamenti per intervenire con prontezza.
Tutto questo è stato possibile grazie a una giornata impeccabile, organizzata con maestria, che permette a chiunque di partecipare, purché animato dalla voglia di affrontare entrambi i percorsi. Siamo “coccolati” e guidati da un team di professionisti, capitanati da Giamba, una persona carismatica e giovanile, la cui passione per la moto si percepisce in ogni parola. Con grande entusiasmo, mi fornisce informazioni utili e mi conduce al termine del percorso in totale sicurezza e divertimento.
SORPRESA FINALE E L’ESSENZA DELLA PASSIONE SUZUKI
E quando penso che l’avventura sia finita, Suzuki mi riserva un’ulteriore sorpresa: un tratto mozzafiato attraverso la Francia, su strade che non ho mai percorso prima. L’ultima tappa di questo epico V-Strom Day è Bardonecchia, dove un ricco buffet mi ricarica le energie prima del rientro a Torino. Lì, ancora una volta, tocco con mano la forza della passione per le due ruote, la forza di un brand che si prende cura dei suoi appassionati, dei suoi clienti, e che sa regalare giornate indimenticabili. Questo V-Strom Day è un successo travolgente, merito della volontà e dell’entusiasmo di tutti: dagli organizzatori ai partecipanti.
Abbigliamento utilizzato in collaborazione con:
Arai. TOUR-X5 – Match Orange
Dainese – Giacca Adventure
Dainese – Pantalone Adventure
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