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Suzuki Burgman 650 Executive e BMW C 650 GT: sfida tra maxi scooter da gran turismo [PROVA SU STRADA DOPPIA]

La stagione non invoglia certo a testare moto, a meno che non si tratti di qualcosa con una protezione aerodinamica idonea a riparare dal freddo e magari con manopole e sella riscaldate. Ancora meglio se si tratta di maxi scooter come quelli che ci apprestiamo a mettere a confronto. Sono di fatto le due scelte migliori che si possano fare in quest’ottica. Entrambi offrono infatti una generosa protezione con i loro parabrezza regolabili elettricamente, riscaldamento per mani e seduta, ma anche tanto altro, in termini di capacità di carico e di dotazione che porta i loro utilizzatori a preferirli spesso ad un’auto, senza troppi sacrifici in quanto a comfort, ma con la comodità di evitare il traffico. Certo, sono tra gli scooter più ingombranti tra le auto ferme ai semafori, però sono sorprendentemente maneggevoli e durante il nostro test non li avremmo cambiati con nessun altro scooter o moto. Si viaggia infatti in poltrona, magari in due, avendo anche a disposizione potenze e prestazioni che permettono di divertirsi sui tratti guidati, all’occorrenza. Ce li siamo divisi, con il nostro tester Fabio Manara che ha utilizzato prevalentemente il Suzuki Burgman 650 Executive e Matteo Pozzi il BMW C 650 GT, per poi scambiarseli per avere un riscontro su entrambi. Ve li raccontiamo in ogni dettaglio, lasciando a voi il verdetto finale.

Design

Il Suzuki Burgman 650, soprattutto in questo allestimento Executive (l’unico attualmente a listino), è probabilmente il riferimento nel settore dei maxi scooter, anche perchè ha creato il suo segmento di appartenenza. Fin dalla sua uscita si è caratterizzato per linee decise, un aspetto massiccio, ma anche per l’estrema praticità di utilizzo. La versione da noi provata non si discosta troppo da queste caratteristiche. L’aspetto è sì imponente, ma anche elegante e filante grazie al disegno tutto sommato semplice ed elegante, che fa della sostanza il proprio punto di forza. Il grande gruppo ottico centrale attira subito l’occhio: la linea è decisa e moderna e i due fari dalle dimensioni generose illuminano perfettamente in qualsiasi condizione. Gli indicatori di direzione, invece, sono integrati negli specchietti retrovisori, intelligentemente progettati per essere ritratti elettricamente ed evitare che qualcuno possa urtarli, ad esempio, in fase di parcheggio o nei passaggi più stretti tra le auto. La sezione di coda, totalmente ridisegnata qualche anno fa (il Burgman 650 è stato aggiornato nel 2017, allineandolo alle norme Euro 4, ma è sostanzialmente quello presentato nel 2013), risulta più snella e sottile che nelle precedenti generazioni, regalando un look più agile, ma sempre elegante.

Passando al rivale tedesco, il BMW C 650 GT a noi appare un po’ più moderno e sportivo, pur essendo sostanzialmente coetaneo con il Burgman 650, dato che, ritocchi a parte, il suo progetto ed il design hanno ormai circa 6 anni. Risulta più elegante e sobrio rispetto al fratello C 650 Sport, con cui ricordiamo condivide tutto quello che troviamo sotto la carena e da cui si differenzia per le dimensioni più generose, allo scopo di accrescere la capacità del vano sottosella e per garantire un maggior comfort (diverso è infatti per questo anche il manubrio). Il “GT” è stato ritoccato un paio di anni fa, per accrescere la sensazione di qualità, anche se tra i due ancora un po’ di differenza, almeno in quanto a materiali utilizzati in alcune zone, persiste. Nel nostro caso la colorazione Option 719 Sparkling Storm Metallic (+ 750 euro), con sella anch’essa dalla colorazione e finitura pregiata Saddle Brown (220 euro), aiutano ad alzare l’asticella. Va detto però che, rispetto alla R 1250 RT che abbiamo recentemente provato, la colorazione opzionale ha si un costo inferiore, ma le righe non sono dipinte a mano, ma sono costituite da un adesivo. Un punto a favore del C 650 GT per la completa integrazione e la miglior fattura del comando e del sistema di riscaldamento di sella e manopole.

Comfort e finiture

Da uno scooter delle dimensioni del Suzuki Burgman 650 ci si aspetta tanto comfort e le attese sono tutte ripagate. La sella è ampia e con la giusta imbottitura. La seduta è perfetta per il pilota di taglia media, con le gambe alla giusta posizione, così come le braccia che non si affaticano mai (anche grazie al parabrezza regolabile elettricamente che si adatta a ogni stazza). Il piccolo schienale (a sua volta regolabile, manualmente) è un supporto molto utile durante i lunghi viaggi e permette una posizione di guida rilassata al pari del passeggero. Durante la stagione invernale apprezzerete le manopole e la sella entrambe riscaldabili elettronicamente. Una piccola “coccola” per chi non vuole rinunciare alle due ruote anche quando le temperature si fanno più rigide e quando guanti e coperte per le gambe non bastano. Le plastiche sono di ottimo livello e lo scooter dà una sensazione complessiva di grande solidità. La zona del manubrio è molto pulita, senza cavi a vista, con ogni dettaglio integrato in un progetto che è sinonimo di affidabilità.

Difficile fare una scelta tra i due in termini di comodità e praticità. Anche il BMW C 650 GT mette sul piatto infatti una dotazione da business class, anche se sella e manopole riscaldate si pagano come optional o acquistando il pacchetto Highline (620 euro ed include il sistema RDC di rilevamento della pressione degli pneumatici). C’è da dire che la strumentazione è però più moderna e ricca di dati, oltre al fatto che sia il comando per alzare il parabrezza elettricamente che quelli di selle e manopole riscaldate appaiono più integrati e gradevoli esteticamente e nel loro utilizzo. Il riscaldamento ha poi una praticissima posizione Auto, che regola la temperatura in funzione di quella ambientale, consentendo di fatto di lasciare sempre acceso il sistema, teoricamente anche in estate, perché entra in funzione solo all’occorrenza. Quanto alla posizione di guida, è più attiva, un pizzico meno rilassata, finendo per essere un compromesso spostato, anche se di poco, verso la sportività. Il telaio, lo vedremo, offre qualcosa in più in questo senso.

Capacità carico
Il Suzuki Burgman 650 racchiude una doppia natura: è uno scooter perfetto per tutti i giorni, ma con un’innata vocazione al turismo. Un indicatore è il tantissimo spazio messo a disposizione di pilota e passeggero. Dai tre vani elegantemente inseriti nello scuso anteriore, dove collocare portafoglio, telefono, biglietto dell’autostrada, gli occhiali o i guanti, fino al grande vano sottosella. Più che grande, enorme, con una capacità di carico pari a 50 litri, che significa poter riporre comodamente due caschi integrali. Al suo interno è posizionata anche una comoda luce di cortesia. Inoltre, è presente un cavo rinforzato permette di alloggiare un casco esternamente alla sella per preservare dello spazio internamente.

Il BMW C 650 GT non sta certo a guardare, ma rilancia, perché il vano sotto alla sua sella è qualcosa di quasi unico, grazie addirittura a 60 litri ci capacità! Ci stanno due zaini con PC, oppure due caschi ed altro ancora. Ben rifinito, con la sella che resta sollevata grazie ad un pistone idraulico e con la luce di cortesia, il vano è uno dei principali pregi dello scooter teutonico. Non mancano due vani frontali, per riporre piccoli oggetti, i cui coperchi però rappresentano una delle zone più povere, almeno a livello estetico, per il tipo di plastica utilizzato. In quello di sinistra è presente una presa 12 volt, motivo per il quale la chiusura dello stesso si blocca quando si inserisce il bloccasterzo, così da potervi lasciare un device in ricarica.

Prestazioni

All’accensione il motore del Burgman 650 è estremamente silenzioso, ma attenzione a non lasciarsi trarre in inganno. Una volta messo in moto e dato il primo tocco di gas, questo scooter dalle dimensioni generose saprà stupirvi per le sue prestazioni. Il propulsore è bicilindrico da 638 cc raffreddato a liquido con una potenza massima di 55 CV ed una coppa di 62 Nm (a 5.000 giri). La peculiarità del motore del “Ciccio”, come alcuni fan del Burgman 650 amano appellarlo, è il particolare sistema di trasmissione, unico nel panorama degli scooter. Si tratta di un vero e proprio cambio sequenziale a 6 marce, utilizzabile con tre modalità di cambiata, due automatiche e quella manuale. Alla classica Drive, per una guida più comoda e rilassata, si affianca la Power, per una guida più sportiva e che mantiene la marcia più bassa possibile, alzando quindi il range del motore, sempre in tiro e pronto a dare tutto. Resta poi la possibilità di passare dalla trasmissione automatica ad una sequenziale (sempre con un click), per rendere ancora più personale l’esperienza di guida.

Altro punto a favore del BMW C 650 GT, almeno per chi sia alla ricerca delle prestazioni elevate, è il suo propulsore. Sempre bicilindrico ad 8 valvole, con analoga cilindrata (647 cc per la precisione), il suo sound aggressivo agli alti è un indizio dei suoi dati in quanto a potenza e coppia massima, rispettivamente di ben 60 cavalli e 66 Nm, che arrivano più in alto (la potenza addirittura a 7.500 giri, a 6 mila la coppia). Sornione e regolare in basso, il motore invoglia molto ad aprire con decisione al manopola del gas, un po’ come tutti gli scooter, dove la trasmissione automatica consente di sfruttare tutto semplicemente ruotando il polso destro. Anche se, lo vedremo, in un uso normale il BMW è leggermente più parco, se ci si lascia prender la mano si finisce per consumare quanto un SUV a gasolio (scendendo attorno ai 15 km/l), ma bisogna stare attenti anche alla patente, perché si raggiungono velocità elevate con una facilità estrema. Dotato di una trasmissione classica da scooter, il C 650 GT è accreditato di una velocità massima di circa 180 Km/h, una quindicina in più del Burgman. Se solitamente non è una cosa di per se utile dati in limiti di velocità, la cosa si ripercuote positivamente in termini di velocità di crociera e consumi, perché il bicilindrico, a pari andatura, gira più basso, a tutto vantaggio dell’efficienza. Altra differenza è la presenza, di serie, del controllo di trazione, disinseribile.A volte è leggermente invasivo, ma comunque una gran comodità, data l’esuberanza del propulsore.

Guida e maneggevolezza

Potremmo definire il Burgman 650 una sorta di gigante buono. Le dimensioni sono generose, la lunghezza è 2.270 mm (di cui di interasse 1.590) con una larghezza di 810 mm, ma non dovete assolutamente lasciarvi spaventare. Una volta saliti in sella vi sentirete subito a vostro agio. A favorire il feeling c’è l’altezza della sella, non eccessiva e sciancrata nella porzione centrale, quindi perfetta per appoggiare i piedi ben saldi a terra. Una volta in marcia, lo scooter si dimostra non solo performante e confortevole (viaggerete quasi completamente riparati dall’aria, grazie alla combinazione di parabrezza regolabile e design avvolgente delle carene), ma anche sorprendentemente agile. Certo, le serpentine strette non sono proprio il suo pane, ma nel traffico urbano ci si districa alla grande, con la sicurezza di poter scattare prontamente al semaforo verde. Trasmissione automatica o sequenziale manuale? È come chiedere a un bambino se preferisce la mamma o il papà. Quella automatica è sicuramente più comoda, anche grazie alla brillantezza della risposta al comando del gas, ma la soluzione manuale con cambio sequenziale (le marce si scalano col pollice della mano sinistra) rende l’esperienza di guida molto grintosa e “da moto vera”. Non abbiamo dubbi, invece, sul fatto di utilizzare l’opzione di guida Power, che mette a disposizione quel pizzico di spunto in più, che rende i nostri tragitti più divertenti, magari con la scusa di essere di fretta. I freni garantiscono staccate sicure ed il generoso peso (277 kg) viene gestito senza grossi problemi. All’anteriore il sistema è stato completamente rivisto all’ultimo aggiornamento del Burgman 650, che conta ora su dischi flottanti per prestazioni al top. Il sistema ABS, a sua volta, consente di ottimizzare al meglio l’azione sulle leve, impedendo il blocco delle ruote in caso di brusche frenate.

Come già anticipato, il BMW C 650 GT è un poco più sportivo e meno rilassato come impostazione nella sua posizione di guida, che è comunque decisamente meno aggressiva del fratello C 650 Sport. Resta un maxi scooter, con una generosa lunghezza di 2.235 mm, con un interasse di 1.591, ma con un telaio che è gioco forza più rigido e sportivo di quello del Burgman. Il perché è presto detto. BMW ha voluto sviluppare due prodotti che sfidassero uno (lo Sport) i modelli più dinamici (TMAX in testa), l’altro (il GT) proprio il re indiscusso dei maxi scooter confortevoli, con cui lo mettiamo a confronto in questo test. Il risultato è un compromesso che può piacere o meno. A noi, inutile negarlo, il C 650 GT ha sempre convinto alla guida, perché quel pizzico di comfort in meno rispetto al Burgman, è più che compensato da un motore che ne ha molto di più e da una guida che entusiasma, pur essendo comunque uno scooter dalla ragguardevole stazza di 261 kg in ordine di marcia. Tutto è fatto per assecondare questa sua vocazione “turistico sportiva”, incluso l’impianto frenante che, pur necessitando di uno sforzo sulle leve non da poco, nelle staccate più impegnative, produce un risultato sempre buono in termini di spazi di arresto e, tutto sommato, anche di modulabilità. L’ABS entra in gioco facilmente se si strizza troppo la leva del freno posteriore, mentre all’anteriore il suo funzionamento è sempre impeccabile. Ottima la protezione aerodinamica con il parabrezza posizionato alto, anche a velocità teoricamente concesse solo sulle autostrade del suo Paese di origine. Perfetto in autostrada, ma anche sul misto extraurbano, in città sfoggia una maneggevolezza inattesa, rispetto alla stazza che mostra da fermo.

Dotazione ed optional a pagamento

Il Burgman 650 è uno scooter orientale nel senso più positivo del termine. Tutto è realizzato per avere una precisa funzione e per far sì che questa sia ottimizzata. Il quadro strumenti, ad esempio, è essenziale e chiaro. Può quindi essere consultato in maniera rapida e senza distrazioni. Basta infatti un’occhiata rapida per avere sempre sotto controllo tutte le informazioni fondamentali. La strumentazione è mista, analogica digitale, con tachimetro e contagiri a fare da cornice al display digitale che indica contachilometri, un doppio contachilometri parziale, indicatori del consumo di carburante, il livello stesso del carburante, la temperatura del liquido di raffreddamento, la temperatura esterna, l’indicatore di temperatura dell’olio, la spia di cambio olio, un indicatore della modalità di guida, l’indicatore di marcia inserita (per la modalità manuale) e l’orologio. Il Burgman 650 viene fornito col Suzuki Advanced Immobilizer System (SAIS), un sistema che utilizza l’identificazione elettronica della chiave del proprietario per prevenire l’avvio del motore da parte di persone non autorizzate. L’interruttore di accensione è inoltre protetto da una copertura magnetica che solo la chiave del proprietario è in grado di aprire. Oltre a questo tutto quello di cui abbiamo parlato (manopole e selle riscaldate, plexy regolabile elettricamente e molto altro) è di serie ed incluso nel prezzo di listino.

Il BMW C 650 GT ha di serie il controllo di trazione ASC. Questo è di fatto l’unico vantaggio che si prende sul rivale giapponese, perché per il resto, come accennato, altre delle dotazioni che sul Burgman sono incluse nel prezzo di listino, sul BMW si pagano. Ci riferiamo in particolare al tanto amato, in questa stagione, riscaldamento di manopole e selle. Sempre opzionale, ma molto interessante, è il sistema SVA (Side View Assist parte del pacchetto Safety insieme alle luci diurne a LED – 530 euro), che come sulle più recenti auto, segnala con un triangolo luminoso sui gambi degli specchietti, la presenza di un veicolo nell’angolo cieco. Per il resto il maxi tedesco offre almeno quanto al rivale, come detto hanno entrambi il parabrezza con regolazione elettrica e qui troviamo una strumentazione molto moderna, che può essere navigata con i comandi sul blocchetto di sinistra. Tanti i dati a disposizione, non manca sostanzialmente nulla, mentre a veicolo fermo si può accedere ad un ulteriore menù di configurazione, da cui modificare vari parametri, inclusa l’esclusione del controllo di trazione e molto altro. A voler essere pignoli, dopo aver provato il neonato fratello 400, il sistema Connectivity con la possibilità di fruire dell’interazione con il proprio smartphone, navigazione inclusa, qui non è disponibile nemmeno a pagamento ed è un peccato. Intelligente invece la soluzione del freno di stazionamento integrato con il cavalletto laterale, che evita di trovarsi lo scooter a terra parcheggiando in pendenza.

Prezzi, consumi e autonomia, accessori

Se il Suzuki Burgman 650 Executive non si può definire uno scooter propriamente economico (la qualità costruttiva del resto è molto elevata e così il prezzo si attesta sugli 11.190 euro), il vostro portafoglio sarà decisamente più sorridente in riferimento ai consumi. La casa dichiara valori che si attestano sui 20 km/l nelle strade extraurbane che salgono ai 25 km/l per un uso costante a 90 km/h. Buona l’autonomia: oltre 180 km sfruttando a pieno, quasi 280 con un utilizzo più regolare. Dati perfetti per fare un pieno settimanale usandolo in città e per fare poche soste nei viaggi più impegnativi. Completa la dotazione una lunga lista di accessori optional. Si va dai due differenti bauletti (uno opaco e l’altro lucido) da 47 litri con prezzi intorno i 220 euro, al cavalletto laterale cromato (48 euro circa), passando per la borsa da montare sul tunnel (135 euro), il cablaggio per l’allarme (55 euro), il caricabatteria 220-240 V per alimentare tutte le batterie 12 V (112 euro), la centralina antifurto comprensiva di due telecomandi (150 euro), la copertura in caso di rimozione dello schienalino (28 euro) e la cover in tinta del poggiaschiena (70 euro). Insomma, c’è davvero tutto per rendere il Burgman 650 Executive su misura per voi.

BMW si fa pagare, se ne lamentano in tanti, anche se poi le sue moto sono costantemente in vetta alle classifiche da anni, ma il C 650 GT della nostra prova ne è una dimostrazione. Se già parte da un listino più elevato, con oltre 12 mila euro (soglia che sfora di 50 euro), questo esemplare aggiunge ulteriori 2.100 euro di optional. Alcune sono cose tutt’altro che indispensabili, anche se di gran gusto, come colorazione speciale (novità 2018) e sella dedicata, ma altro è dal nostro punto di vista irrinunciabile, almeno per chi voglia utilizzare lo scooter anche nel periodo invernale. In particolar modo il pacchetto Highline (620 euro) che include il sistema di rilevamento della pressione degli pneumatici e, soprattutto, i vari sistemi di riscaldamento. Oltre a questo è disponibile poi il pacchetto Safety ad ulteriori 530 euro. Disponibile nero o blu (+ 100 euro), il C 650 GT è anche dotabile di un antifurto (240 euro), della sella bassa (senza aggravio, ma non riscaldabile), oltre che in versione depotenziata da 35 kW, sempre al medesimo prezzo. Sono numerosi gli accessori originali disponibili, inclusi quelli per chi non si accontentasse del sottosella da ben 60 litri, cioè il top case da 35 litri o la borsa morbida per la zona del serbatoio (da 12 litri). Tra gli altri citiamo anche il BMW Motorrad Navigator VI, top della gamma dei navigatori affianco del più abbordabile Navigator Street. Chiudiamo sui consumi, che se possono salire facendosi prendere la mano, sono abitualmente contenuti, mediamente si percorre circa 1 km/l in più del già parco rivale giapponese.

Ha collaborato Matteo Pozzi

Abbigliamento utilizzato
Giacche Tucano Urbano Urbis Limited e 4Tempi 2G
Guanti Tucano Urbano New Calamaro e Tetris
Caschi Nolan N100-5 ed Helmo Milano FuoriRotta

Fabio Manara:

Guarda i Commenti (1)

  • Buon giorno, io essendo possessore da anni del Burgman 650 e avendo avuto anche il modello precedente, posso dire che con questo un il livello di guida è migliorato parecchio. Molto più agile molto più moderno come linea e secondo me anche sotto il punto di vista della strumentazione, ora mista analogico digitale molto migliorato.Consumi più parchi dovuti alla mappatura in drive più soft.Io dico che sotto il punto di vista prestazionale non c’è differenza con il BMW, perché il Ciccio passati i primi 6000 km si libera un po’ dagli attriti della trasmissione e raggiunge una velocità di punta di 180 km/h. Io con il mio che ho leggermente modificato sostituendo lo scarico completo con un Leovinci e il filtro aria con un KeN e l’aggiunta di una centralina ausiliaria Rapid Bike raggiungo i 184 con il GPS 200 di strumento. Sono un felicissimo possessore del Burgman 650.

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