Suzuki Bandit 650SA, moto di tutti i giorni

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La prima versione risale al 1989. Quella due ruote spinta da un 400cc ha trovato 431.000 acquirenti al di fuori del Giappone. Il 1990, poi, è stato l’anno dell’Italia. La nuova incarnazione della Bandit è la 650SA. Il motore è diventato un 656cc ovvero un 4 tempi da 4 cilindri in linea da 85 CV a 10.500 giri e 61.5 Nm raffreddato a liquido.

La nuova moto di media cilindrata di Suzuki, in realtà, non si distacca eccessivamente dai modelli precedenti. Tuttavia punta a portare a un livello superiore comfort e sicurezza. Freno, frizione, manubrio e sella sono regolabili in diverse posizioni. La strumentazione di bordo, in parte analogica e in parte digitale, si declina in due contachilometri parziali, indicatore del carburante, indicatore della marcia inserita, orologio e tachimetro digitale con schermo LCD.

La casa giapponese spiega come il sistema di iniezione del carburante con doppia valvola a farfalla è di tipo digitale e rappresenta un esempio di applicazione di soluzioni a alta tecnologia su moto di media cilindrata e elevate prestazioni. Un sistema automatico di controllo del minimo, poi, ne monitorizza e regola il regime, garantendo un minimo stabile e un avviamento sempre pronto, riducendo le emissioni in condizioni di motore freddo.

Equipaggiata con ABS di serie, l’unico colore in cui è disponibile è il bianco perlato. Acquistabile da gennaio del prossimo anno, il prezzo di listino, in via promozionale, è di 6.990 euro.

Da segnalare che il popolare giornalista e pilota Nico Cereghini ha inserito la Bandit 650 (“una gran media a quattro cilindri”) nella sua personale classifica delle moto del 2012, assieme alle due Honda NC 700, S e X, alla Kawasaki Versys 1000, alla Guzzi V7 Instant Classic, alla Ducati 1199 Panigale, alla MV F3 675, alla KTM 690 RMC R, alla Borile B500 Ricky e alla Crosstourer 1200 di Honda.

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