QJMOTOR SRK 550 RS: Poca spesa, tanta resa! – [PROVA SU STRADA]
Dotazione da “grande” per la new entry cinese dal temperamento sportivo
QJ Motor SRK 550 RS – L’evoluzione del mercato delle due ruote sta prendendo una strada che, finoa un decennio fa, non avremmo mai immaginato. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un colossale sviluppo delle aziende cinesi che, da fornitori delle più svariate parti, sono diventati produttori di motocicli a pieno titolo. E lo fanno per loro stessi, commercializzando moto che nessuno di noi avrebbe mai immaginato. Poco a poco, il mercato europeo è stato invaso da modelli orientali che – se prima facevano storcere il naso per design e scelte tecniche – ora si stanno rivelando interessanti e completi. Una prova tangibile di questa teoria è la QJ Motor SRK 550 RS, una sportiva entry-level che mi ha accompagnato fedelmente per un mese, facendomi assaporare quanto la semplicità d’utilizzo possa rivelarsi interessante e soddisfacente.
Un design che strizza l’occhio alle europee
La QJ Motor SRK 550 RS – complice la grafica – porta in strada una caratterizzazione estetica tipica delle supersportive di un tempo, con tante plastiche a vista che ne appesantiscono un pochino la silhouette, sbilanciando i volumi verso la zona anteriore del mezzo. Il frontale richiama le ultime tendenze in materia di design, con il gruppo ottico dotato di doppi proiettori a LED attorno al quale si sviluppa l’avvolgente cupolino che, a sua volta, va ad inserirsi nei longheroni in plastica che seguono la forma del telaio (totalmente nascosto) e che scendono fino ad incrociare gli elementi che abbracciano la zona della sella. Le carene nascondono il bicilindrico in linea mentre, il posteriore, è filante e compatto con un sellino passeggero molto comodo sul quale è stampato in rilievo il nome del modello. Completano la caratterizzazione estetica della SRK 550 RS i cerchi bicolore dal profilo delle razze in alluminio spazzolato e le ormai onnipresenti ali che qui, però, non hanno alcun effetto deportante ma servono principalmente ad impreziosire il look di questa pepatissima cinesina.
Il bicilindrico è brillante ed estremamente sfruttabile
Dietro alle carene della SRK 550 RS si cela il bicilindrico in linea da 554 cc capace di erogare una potenza di 56 cv a 8.250 giri, mentre sono 54 i Nm di coppia disponibili a quota 5.500 giri: valori non certo impressionati ma che, se contestualizzati, portano ad un risultato finale interessante, soprattutto se consideriamo che possono essere sfruttati con estrema facilità. I tecnici QJ Motor hanno ideato due mappature – Standard e Sport – che permettono una differente gestione dell’erogazione; ovviamente è presente anche il Traction Control che è disinseribile. Una nota “curiosa” riguarda proprio questo aiuto elettronico: quando è inserito, una grossa scritta arancione “TCS” appare sul display mentre, se lo si disinserisce, la scritta scompare… funzionando in maniera totalmente inversa a quella d’abitudine.
Agile e comoda al tempo stesso
Descrivendo le caratteristiche della SRK 550 RS è bene essere chiari: le considerazioni sono fatte tenendo bene in mente il prezzo al quale è proposta: questa è una sorta di “disclaimer” rivolto a chiunque pensi che una moto low-cost non possa comunque regalare soddisfazioni, pur costando quasi la metà delle concorrenti più dirette (Aprilia RS 457, Honda CBR 650R o la Triumph Daytona 660). Questa sportiva entry-level è l‘asiatica che non ti aspetti, fin dal momento in cui sali in sella e ti accorgi di come la triangolazione di sella, semimanubri e pedane sia incredibilmente azzeccata. Le geometrie “facili” permettono di evitare qualsiasi tipo di affaticamento, anche nei giri più lunghi. I blocchetti al manubrio sono semplici e retroilluminati, implementando la facilità di utilizzo anche in condizioni di luce scarsa; quello sinistro permette di navigare il semplice menù (scelta della mappa motore, disattivazione TCS e navigazione nella schermata home), mentre, quello dentro ospita i tasti funzionali all’accessione ed allo spegnimento d’emergenza. La seduta, a 810 mm da terra, è comoda pur offrendo il giusto supporto: i semimanubri sono montati sotto la piastra di sterzo ma comunque in posizione rialzata rispetto a quelli delle supersportive classiche e offrono un angolo di apertura che non provoca fastidi e che non porta ad assumere posizioni scorrette degli avanbracci. Le pedane, rialzate ed arretrate, costringono invece ad una posizione raccolta delle gambe che, però, si rivela decisamente funzionale quando si guida la SRK 550 RS con piglio sportivo. Sì, perché la SRK accetta di buon grado la guida sportiva pur con i limiti imposti da una ciclistica semplice e poco impuntata in avanti ma che – grazie anche alla forcella Marzocchi ed all’impianto Brembo – sa far chiunque, complice un peso contenuto in 194 kg in ordine di marcia.
Come va la SRK 550 RS
Il mio rapporto con la SRK 550 RS è stato quotidiano: l’ho usata per andare in ufficio, per fare i primi giri sul lago tra fine inverno ed inizio primavera ed anche per svolgere alcune commissioni in centro a Milano con lo zainetto in spalla, sostituendo il mio fidato scooter che, a pensarci bene, costa poche centinaia di euro in meno rispetto alla QJ. Può sembrare un paradosso e non vuole essere il motivo per sterili discussioni da bar ma, oggi come oggi, il “prezzo” è un termine di paragone che ha più valore rispetto agli anni passati. Perché la moto – specialmente se sportiva – è un bene che va ad aggiungersi ad altri di prima necessità e quindi… spesso si tende a fare le dovute considerazioni prima di effettuare un acquisto. E la QJ in questione ha tante frecce al suo arco, in primis il prezzo di attacco che non corrisponde ad una qualità scadente dei materiali o a scelte povere in materia di dotazione. Prova ne è la scelta di dotare la SRK di una forcella Marzocchi pluriregolabile abbinata al mono collocato in posizione centrale; il telaio a traliccio e il forcellone in alluminio, confermano la dotazione da “grande” della sportivetta dagli occhi a mandorla. La posizione in sella è confortevole ma attiva al tempo stesso e – come detto in precedenza – la sella vicina alle pedane che restano ben arretrate, costringe il ginocchio ad assumere un angolo molto chiuso che però si rivela ottimo nella guida sportiva. Il busto è inclinato in avanti quanto basta per avere un buon controllo dell’anteriore, gestito molto bene dalla forcella Marzocchi che svolge egregiamente il suo compito anche se ogni tanto lo scorrimento sembra avere delle incertezze. Il bicilindrico da 56 cv spinge in maniera fluida e lineare, con un picco percepibile attorno ai 6.000 giri: si può salire fino a quota 9.000 (momento in cui il display inizia a lampeggiare in rosso) ma è sicuramente più sensato cambiare prima di andare oltre. La leva del cambio ha una corsa un po’ lunga, motivo per il quale bisogna capire in che punto è meglio appoggiare la pianta del piede sulla pedana per assicurarsi cambiate veloci e precise. Il comando del gas ha una prima parte di corsa a “vuoto” e, superata questa prima indecisione iniziale, il motore inizia a prendere giri manifestando però un fastidioso on-off percepibile soprattutto con la mappa Sport. Selezionando la Standard, la situazione migliora, anche se è il polso del rider a fare la differenza: dopo un po’ che si guida la SRK 550 RS infatti, la si “capisce” e si impara a gestirne la manopola del gas per ottenere una guida fluida e lineare. Guida che è piacevole e dinamicamente coinvolgente, a patto di non esagerare: telaio e sospensioni si comportano bene fino a quando non si esagera con i trasferimenti di carico. La frenata è incisiva grazie alle pinze Brembo abbinate ad una coppia di dischi da 320mm sull’asse anteriore, supportati dal singolo disco posteriore che funziona in maniera davvero eccellente, permettendo di correggere le traiettorie con una minima pressione del pedale. Un dubbio me lo ha lasciato l’ABS che, soprattutto sul bagnato, capita che entri quando non te lo aspetteresti, costringendo a mollare e riprendere in mano la leva del freno per stabilizzare la frenata. Io e la SRK 550 RS, tra i vari giri, ci siamo ritagliati un intero sabato per fare un classico giro sul lago di Como con tanto di attraversamento via traghetto da Varenna a Bellagio: una giornata di curve tra luci ed ombre, su fondi perfetti ed altri meno, in salita ed in discesa… fino ad arrivare al tramonto con un sorriso sotto al casco dato non tanto dalle emozioni motoristiche nel senso stretto del termine, quanto più dalla soddisfazione di aver passato una giornata piacevole su una moto facile e sincera che sa accompagnare il suo rider in qualsiasi situazione senza mai risultare imprevedibile. E’ tanto facile nell’utilizzo generale quanto sicura quando serve: un “pacchetto completo” offerto ad un prezzo davvero interessante che non farà rimpiangere di averla acquistata. Unico dubbio, riguarda le coperture CST: funzionano abbastanza bene su asciutto e quando sono calde ma… sono certo che con un treno di coperture più performanti, la SRK 550 RS potrebbe fare ancora meglio.
Conclusioni e prezzo
Il titolo di questo articolo parla da sé: chi sceglie di acquistare la SRK 550 RS, decide di mettere in garage una piccola superbike ad un prezzo davvero competitivo. Alla cinesina, infatti, non manca nulla: estetica accattivante, sospensioni regolabili, posizione attiva in sella, display ben leggibile (con anche TMPS e sensore della temperatura degli pneumatici!), blocchetti retroilluminati e presa di ricarica USB ed USB-C di serie. Ci vogliono 6.690€ per acquistarla e bisogna solo scegliere la colorazione preferita: Blue – come quella in prova – o nella accattivante finitura total black con dettaglio frontale in rosso. Il mercato delle due ruote sta cambiando e, eccezion fatta per gli intoccabili mostri sacri di ogni segmento, il panorama sta aprendo le porte a queste new entry capaci di soddisfare una vasta platea di appassionati, molto spesso alla ricerca di un mezzo completo ma dal prezzo “interessante”.
Dimensioni: lunghezza 2106 mm; larghezza 776 mm.; interasse 1420 mm; altezza sella 810 mm; inclinazione cannotto di sterzo 35°
Motore: Bicilindrico, 4 tempi, raffreddato a liquido DOHC, 8 valvole
Potenza max: 56 cv a 8.250 giri/min
Coppia max: 54 Nm a 5.500 giri/min
Cilindrata: 554 cc
Cambio: Meccanico a 6 rapporti
Peso: 194 kg con il pieno di carburante
Sosp. anteriore: Forcella Marzocchi a steli rovesciati Ø41 mm regolabile
Sosp. posteriore: Mono Marzocchi regolabile
Impianto frenante: Pinze Brembo con doppio disco ant. Ø320 mm – post. Ø260 mm
Pneumatici: CST – 120/70-17 ant. 160/60-17 post.
Capacità serbatoio: 16,5 lt
Consumo: n.d.
Prezzo: da 6.690 € f.c.
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