PROVA Honda Gold Wing 1800 Tour 50° Anniversario – Moto… oltre la moto 1975–2025
Sontuosa ma maneggevole, imponente ma docile – il test su strada dell’ammiraglia delle ammiraglie.
“Since 1975” per me è una madeleine. Torno a fine anni ’80, quando spesso la sera mi fermavo davanti al negozio di modellismo del quartiere a guardare una GL1500 nuova di pacca, a spasso con il cane insieme a mio papà: carena immensa, cromature, quella maestosità che ti faceva immaginare il mondo oltre l’orizzonte. Oggi, cinquant’anni dopo, la Honda Gold Wing continua a incarnare il filo invisibile che unisce i veri viaggiatori: muoversi, viaggiare, vivere animati dal desiderio stesso del viaggio più che dalla destinazione. Questa edizione speciale 50° Anniversario celebra la storia guardando avanti, con dettagli commemorativi e la tecnologia aggiornata dove serve. La Gold Wing non è mai stata stravolta, ha visto passare mode e tecnologie restando sempre se stessa ed è maturata incorporando, a ogni generazione, quanto fosse utile alla sua filosofia. Ripercorriamo in sintesi l’evoluzione, poi andiamo in sella — città, extraurbano, autostrada — per capire perché, ancora oggi, lei è semplicemente, e maestosamente…unica.
GL1000 (1975): la rivoluzione del baricentro. Nasce nuda e già modernissima. Il quattro cilindri contrapposto orizzontale (flat-four), raffreddato a liquido e trasmissione a cardano è un colpo di genio. Il serbatoio sotto la sella, unito alla disposizione del motore, abbassa drasticamente il baricentro: gestione più intuitiva alle basse velocità, stabilità in appoggio, prevedibilità nei trasferimenti di carico. L’idea tecnica premia il comportamento in sella: quella facilità “da moto molto più piccola” è la sua prima conquista.
GL1100 (1980–1983): nasce il “viaggio completo”. Cresce la cilindrata e cresce l’idea di prodotto. Con Interstate e Aspencade debuttano gli allestimenti full-dress di serie: carena, borse, top case, sospensioni regolabili, strumentazioni più ricche. La Gold Wing diventa una proposta “chiavi in mano” per il gran turismo, soprattutto negli USA: protezione aerodinamica efficace, dotazioni integrate, ergonomia che invita a macinare chilometri. Non servono accessori: è già tutto lì.
GL1200 (1984–1987): apice del 4 cilindri. Arrivano più coppia e raffinatezza. Nelle versioni LTD/SE-i debutta l’iniezione elettronica, che rende l’erogazione più piena e regolare. Anche le finiture si avvicinano al mondo auto: la Gold Wing alza l’asticella della qualità percepita, senza perdere la sua leggerezza di guida.
GL1500 (1988–2000): il flat-six e il comfort assoluto. È l’era del sei cilindri orizzontale da 1,5 litri. Fluido, rotondo, quasi vellutato nella risposta. Debuttano retromarcia elettrica, cruise control, un’aerodinamica più avvolgente. La ciclistica è migliore della 1200, la carena “abbraccia” davvero pilota e passeggero: la Gold Wing diventa sinonimo di comfort totale.
GL1800 (2001–2012): telaio in alluminio e sicurezza. Il sei cilindri sale a 1.832 cc, ma la vera rivoluzione è il telaio in alluminio: rigidità incrementata, precisione di guida superiore, ingombri più compatti, turbolenze ridotte per il passeggero. Freni, ciclistica, elettronica si aggiornano. È la prima Gold Wing che invoglia davvero a guidare: avantreno più preciso ad alta velocità, impianto frenante progressivo e potente. E debutta il primo Airbag su una moto: capitolo di sicurezza che proietta la Gold Wing in un’altra dimensione. Nel 2012 arriva un refresh di carene, sedute e qualche particolare ma il progetto è sempre valido e resta in listino ancora a lungo.
Nuovo GL1800 2018 – oggi: doppio braccio, ride-by-wire, DCT. Dopo oltre 15 anni, Honda riparte quasi da zero. L’avantreno adotta il doppio braccio oscillante che separa la risposta della sospensione dalle sollecitazioni sul manubrio: in frenata l’assetto è più composto e sulle sconnessioni il manubrio resta neutro, i leveraggi lavorano sotto gli occhi del pilota come fossero qualcosa di magico che anestetizza ogni reazione dell’avantreno alle sollecitazioni della strada. Il motore resta il 1.833, ma arriva il ride-by-wire con riding mode, HSTC, Hill Start Assist, connettività, e soprattutto il DCT a 7 marce con Walking Mode avanti/indietro. Pesi e ingombri scendono, l’efficienza sale. Dal 2020 arrivano Android Auto, Apple CarPlay affinato e il top case da 61 litri. Audio e comfort termico migliorano. La filosofia rimane e riesce a rendere facile ciò che, per massa e dimensioni, non lo sarebbe.
La 50° Anniversario: ritocchi di classe
La Gold Wing Tour 50° anniversario si riconosce nei badge dedicati, nelle grafiche nero-oro, nelle combinazioni speciali come Eternal Gold & Mahogany Brown (omaggio alla GL1500) e Bordeaux Red Metallic con lettering dorato. In alcuni mercati europei, anche una Mat Ballistic Black per la “base” con dettagli celebrativi su Smart Key e consolle. Il bello però è anche in ciò che non si vede: una piattaforma tecnica matura, il sei cilindri Euro 5+, la gestione elettronica rifinita, l’audio/interfono ulteriormente evoluti. La 50th è proposta solo con DCT a 7 rapporti: scelta coerente, perché la trasmissione a doppia frizione è parte integrante del mondo in cui questa moto vuole accogliere il motociclista.
LA PROVA SU STRADA: DIECI GIORNI IN SELLA
In città — la semplicità che sorprende
Ritiro la moto in Honda Italia, seleziono Tour, poi passo a Econ nel traffico. Il sei cilindri mi accompagna con una risposta dolce, setosa, con un baricentro così basso che rende la gestione ai 5–15 km/h più facile di quanto avrei creduto. Dove passano gli specchi, passa tutto: non è scontato per una tourer. Giunti e buche? Il doppio braccio anteriore filtra perfettamente: lo sterzo resta fermo, i leveraggi sotto il manubrio fanno il loro lavoro e sembra di essere su un tappeto volante.
Fa fresco, dal blocchetto sinistro alzo il parabrezza a metà corsa: nessuna turbolenza sul casco, spalle rilassate, e l’audio MY25 che adegua il volume con la velocità, restando discreto in sosta ai semafori, tra un complimento e l’altro che molti motociclisti rivolgono alla Gold Wing. Tra le auto, prese le misure, la Gold Wing si muove con una disinvoltura sconosciuta a moto molto meno imponenti. Qui Econ è perfetta: snocciola i 7 rapporti del DCT con dolcezza sfruttando la coppia e i bassi giri di tutte le importanti masse volaniche in gioco. Un appunto per l’uso in città mi sento di farlo al nome del Riding Mode Econ, perchè di econ la Honda Gold Wing ovviamente non ha nulla e a parer mio chiamarlo city gli avrebbe reso più giustizia.
Extraurbano collinare
Mi ci vogliono un paio d’ore di curve per cogliere la vera essenza di questa Honda Gold Wing 50° anniversario, che non significa che sia complicata, semmai il contrario. E’ da subito così “facile” che voglio sentire di più, voglio andare oltre…”quella piacevole sensazione di appoggio nel quale è lei a trasmettermi dalla prima curva, che a quell’angolo di piega tutto fila liscio”. In questo caso, seleziono Tour per sentire la risposta del motore, e mi piace. Sale di più per ogni cambio marcia e togliendo il gas prima di un ingresso di curva, si avverte la scalata che trasferisce peso dove serve. I quasi 100kg di manzo italico alla guida suggeriscono di regolare il precarico sospensioni in configurazione pilota più bagagli, e il maggior sostegno è pressochè immediato. L’intervento su ogni parametro modificabile della Gold Wing si fa dal blocchetto sinistro, in modo semplice e anche veloce: che si tratti della radio, della gestione delle sospensioni o di altri possibili interventi. Poi, nel caso di manopole e selle riscaldabili, è ancora più semplice, perchè dalla console che sovrasta la parte centrale del manubrio si arriva ai relativi pulsanti, di derivazione automobilistica. Statali e strade collinari con la Honda Gold Wing sono il suo pane, accetta qualsiasi intervento con disinvoltura e naturalezza inaspettati. Una frenata un pò più forte non sbilancia il suo comportamento, un ingresso in curva col freno in mano non la rende meno facile da gestire in traiettoria. L’ABS fa il suo e si manifesta solo quando serve davvero, il controllo di trazione lavora senza essere invadente e si sente solo quando un avvallamento sposta verso l’alto quei 4 quintali di tecnologia Jap in un attimo, magari ancora a gas aperto. Un sorpasso non è mai un pensiero, la coppia infinita accompagna sempre, e se necessario, una marcia in meno inserita al volo manualmente con la paletta risolve tutto. Una nota sul comportamento del motore: il flat-six 1.833 (126 CV) ha quella micro-pulsazione tipica di questa architettura, al richiamo del gas. Non vibra, vive: è il contrario dell’austerità levigatissima dell’altro grande sei cilindri europeo in linea. Questo boxer non ruggisce mai, sotto i 4.000 è pieno di coppia, sopra arriva la potenza, ma sempre con educazione. Non strappa applausi per le sue prestazioni, ma accompagna con vigore ogni richiesta, che la ciclistica accetta di buon grado…basta preparare lo sguardo mezzo secondo prima e lasciare che il pacchetto completo (pilota incluso) faccia il resto. Non è nata per allunghi a limitatore e staccate importanti: premia ritmo, anticipo e scorrevolezza…e in cima al passo, guardandola parcheggiata, sorprende per quanto rapidamente ci sei arrivato — e per quanto poco sei stanco.
Autostrada: il tempo si accorcia
Tre ore piene. Roma Firenze per un caffè, e si entra nella magia della Honga Gold Wing. Sella che non cede, schiena che non protesta, collo che non soffre di turbolenze. Il passeggero parla senza urlare dentro l’interfono (qualità voce MY25 migliorata). Una parentesi di silenzio a fine chiacchierata e poi la musica rientra ad accompagnare il viaggio. La connettività wireless evita cavi e custodie e avviato il navigatore, tutto è facilissimo. A velocità codice (140 indicati) impegna la mente veramente al minimo mentre il suo assetto azzera le risposte al fondo stradale. Non ci sono rumori o fruscii e il vento non da fastidio. Quando si supera un TIR, questa Honda Gold Wing 50° anniversario taglia l’aria senza ondeggiare; quando il manto stradale non è perfetto la sospensione anteriore copia tutto senza scomporsi, i leveraggi azzerano le sollecitazioni della strada e torna la sensazione del tappeto volante. Tour anche qui è la mia scelta, Sport a mio avviso è sempre molto reattiva e la ho scelta solo in piccoli frangenti di guida sportiveggiante. Più per sentire il suo comportamento che per reale necessità. Sia chiaro, è bene sapere di poterci contare, ma probabilmente quasi mai in sella alla Honda Gold Wing sarà la prima scelta.
PILLOLE DI GOLD WING
Ripetere lo stesso gesto per ore, senza sforzi e senza stress non è cosa per tutte le moto. La Honda Gold Wing 50° Anniversario lo permette con una naturalezza imbarazzante, il che la rende magica. Start&stop, cornering ABS, HSTC, HAS (partenza assistita dall’impianto frenante in salita): tutti i sistemi lavorano risolvendo il problema quando arriva, ma se non arriva sembra che non ci siano. Il Walking Mode è un asso nella manica che fa sembrare facili le manovre che facili non sono. Si attiva dal blocchetto sinistro; con la paletta up la moto avanza, con la down arretra. Rampe, parcheggi e retromarce a passo d’uomo, in sicurezza e senza sforzo anche per chi non ha le “leve lunghe” diventano a prova di bambino, ma le leggi della fisica richiedono comunque un minimo di attenzione. I Riding Mode hanno tutti un loro carattere, RAIN è perfetto in caso di pioggia, il motore è dolce e reagisce in modo delicato a ogni risposta, ECON è perfetto in città nel quotidiano, sfrutta l’infinita coppia per snocciolare I 7 rapporti del DCT uno dietro l’altro e lasciare le masse volaniche in gioco muoversi ai bassi giri del motore, TOUR è perfetto in viaggio e su una strada ricca di curve, SPORT è un plus, più per una guida ludica e “creativa”, o per far capire alle altre moto che il “flat six” può fare sul serio. Su questa 50° anniversario, la frenata integrale D-CBS varia a seconda del Riding Mode, come il controllo di trazione. Manopole riscaldate regolabili, al pari delle selle, dove il passeggero agisce in completa autonomia. Apertura delle valigie con un semplice touch se la keyless è presente; una spia dedicata sul quadro avverte se una delle tre è aperta (logica automobilistica). E i difetti? Più che difetti in sè, sono dettagli che ho notato e forse potrebbero essere perfettibili. Una presa USB a portata di mano fa sempre comodo, qui le due presenti sono nella valigia sinistra e nel top case da 61l e non sono raggiungibili in marcia. Sembra un controsenso su una moto così lussuosa, ma in realtà c’è una ragione di safety: in caso di scoppio dell’airbag, Honda ha valutato che cavetti o device sporgenti potrebbero interferire, e così ha risolto il problema. Peccato, ma ci può stare, e poi gli specchi richiudibili, che quando chiusi possono essere urtati dal manubrio durante la completa rotazione: questo è un appunto minore, chiaramente, ma è bene saperlo. Questa versione anniversario della Honda Gold Wing ha un costo di Euro 38,690.00, ma è bene sapere che la Honda Gold Wing offre tutta la sua splendida tecnologia, a partir da Euro 29,790.00.
CONCLUSIONI: OLTRE LA MOTO
A cinquant’anni dalla GL1000, questa Honda Gold Wing 50à anniversario porta al presente le stesse magnifiche attitudini: baricentro basso, eccellenza meccanica, comfort totale, guida pulita. A questo, aggiunge sicurezza attiva (airbag, cornering ABS, DCT, riding mode ben differenziati), e connettività matura (CarPlay/Android Auto), in una qualità d’insieme che continua ad essere il riferimento assoluto. Se all’inizio fu una splendida intuizione, oggi siamo giunti alla sua perfezione. Migliorarla ancora sarà difficile — eppure, conoscendo Honda, non è impossibile. Nel frattempo, questa Gold Wing resta un concetto oltre la moto: uno strumento di viaggio che trasforma i chilometri in tempo ben speso, e lo fa con quell’equilibrio inconfondibile che, una volta provato, innegabilmente, si continua a desiderare.
Abbigliamento in collaborazione:
Casco Arai SZ-R Evo – Interfono Sena 60S
Scheda Tecnica
Motore
- Architettura: 6 cilindri boxer orizzontale (Unicam), 24V, raffreddamento a liquido, PGM‑FI.
 - Cilindrata: 1.833 cm³ — alesaggio x corsa 73 × 73 mm; rapporto di compressione 10,5:1.
 - Potenza max: 93 kW (126 CV) a 5.500 giri/min • Coppia max: 170 Nm a 4.500 giri/min.
 - Normativa: Euro 5+ (tarature ECU aggiornate).
 
Trasmissione
- Cambio: manuale 6 marce OPPURE DCT 7 marce (palette al manubrio; logiche Drive/Sport).
 - Retromarcia & “Walking Mode” (DCT): assistenza avanti/indietro per le manovre.
 - Finale: cardano.
 
Ciclistica
- Telaio: doppia trave in alluminio.
 - Sospensione anteriore: doppio braccio oscillante.
 - Sospensione posteriore: Pro‑Arm monobraccio con Pro‑Link; precarico elettronico sulla Tour.
 
Freni
- Anteriore: doppi dischi 320 mm con pinze radiali a 6 pistoncini; dischi flottanti.
 - Posteriore: disco 316 mm (pinza 3 pistoncini).
 - ABS: cornering ABS con D‑CBS integrale.
 
Ruote & Pneumatici
- Anteriore: 130/70 R18 63H • Posteriore: 200/55 R16 77H.
 
Dimensioni & Pesi (valori indicativi EU)
- Interasse 1.695 mm • Avancorsa 109 mm • Inclinazione 30,5°.
 - Altezza sella 745 mm • Luce a terra 130 mm.
 - Gold Wing Tour (DCT): 2.615 × 905 × 1.430 mm; peso in ordine di marcia ~393 kg.
 
Serbatoio & Consumi
- Capacità serbatoio: 21 L.
 - Consumo ciclo WMTC (indicativo): ~5,4 L/100 km.
 
Elettronica & Riding‑Aids
- Throttle‑by‑Wire con 4 Riding Mode: Tour / Sport / Econ / Rain.
 - HSTC (controllo di trazione), Hill Start Assist, Cruise Control.
 - Illuminazione full LED; indicatori auto‑cancellanti; TPMS (monitoraggio pressione).
 - Strumentazione: TFT 7″ con interfaccia rinnovata.
 
Connettività & Audio (novità MY2025)
- Apple CarPlay™ e Android Auto™ WIRELESS (navigazione nativa rimossa; navigazione via smartphone).
 - Bluetooth Audio, USB; impianto audio/interfono con componenti MY2025
 
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