Pro Honda CBR600RR Cup by Improve – Racing week end da Pilota Ufficiale per Motorionline
Il racconto di una tappa del prestigioso trofeo Honda, in un week end vissuto tra i cordoli
Questa avventura inizia in inverno, quando ricevo una mail da parte di Honda Motor Europe – Italia, in cui mi viene offerta l’opportunità di raccontare una tappa del nuovo trofeo legato alla bellissima Honda CBR600RR HRC, gareggiando come wild card. E’ la prima volta che ricevo una simile opportunità, e dopo aver riletto la mail almeno tre volte, accetto con entusiasmo mentre le farfalline nello stomaco iniziano a farsi sentire come in qualsiasi sogno nel cassetto che si sta per realizzare. Una gara di trofeo, gomme identiche per i partecipanti, assistenza Honda per tutti i piloti e la fantastica CBR600 in versione HRC. Qualcosa di unico che mostra con estrema schiettezza, che nel pacchetto l’anello debole è il sottoscritto, pilota mai pervenuto se non per gioco…e se non altro anche “discretamente” vecchio e bolso.
PILLOLE DEL TROFEO… E DELLA MOTO
Improve Racing, in collaborazione con Honda ha realizzato il Pro Honda CBR600RR Cup by Improve , un trofeo sviluppato attraverso un regolamento tecnico che, garantendo l’uniformità delle prestazioni delle moto, permetta gara dopo gara di far emergere le caratteristiche del pilota, il tutto nella prestigiosa cornice del CIV. Inoltre, grazie al supporto della casa madre all’interno del villaggio Honda costruito in ogni paddock, i partecipanti ad ogni appuntamento potranno incontrarsi, scambiare impressioni, opinioni e vivere un vero weekend di gara. Il “villaggio Honda” della Pro Honda CBR600RR Cup by Improve, ha uno spazio paddock interamente dedicato, dove gli organizzatori sono costantemente a contatto diretto con i partecipanti per offrire supporto tecnico a tutti i piloti, il che permette al pilota di arrivare in circuito senza una squadra di meccanici a supporto per gestire la moto. Questo aspetto, per nulla trascurabile dal punto di vista economico e organizzativo per qualsiasi trofeo, valorizza il prodotto offerto dalla casa di Tokyo. La moto “pronto gara”, già di base è un gioiello tecnologico, ma per gareggiare è stato sviluppato nella sua versione più performante, la CBR600RR HRC (non omologata per uso stradale). La versione HRC si differenzia dalla stock attraverso una preparazione specifica di Honda per esaltarne le prestazioni ,che consiste in: centralina e cablaggio HRC, pompa freno modificata, dischi freno anteriori flottanti, pinze freno modificate, ammortizzatore di sterzo regolabile, mono posteriore Showa Racing, strumentazione HRC, forcellone HRC, pinna protezione catena e guarnizione testa specifica.Inoltre, grazie agli sponsor tecnici, la moto è dotata di ulteriori particolari che la rendono una perfetta “Supersport”: cartuccia forcella Öhlins NIX, semimanubri racing, leva freno regolabile con comando remoto, carena racing, scarico completo racing, filtro aria racing, kit protezioni motore, pedane racing regolabili, spessori ruota, protezioni asse ruota, tubi freno racing. Questo livello di preparazione offre un mezzo pronto gara, che da solo vale i due terzi del costo di partecipazione, e che a fine stagione resterà di proprietà del pilota. Infine, per garantire ancor di più la parità di condizioni tecniche, anche la benzina sarà uguale per tutti i piloti, grazie all’accordo con Panta per rifornire le CBR600RR con la 102 ottani a 3,30 €/litro.
PREPARAZIONE ED INFORTUNIO – BLACK RIDERS ACADEMY
Siamo a Febbraio, e decido di iniziare ad allenarmi per dare il meglio di me nella gara di Vallelunga prevista per fine giugno. Inizio un percorso cardio e lo affianco ad una buona dose di mini gp in pista grazie all’aiuto della Black Riders Academy. Si tratta di una realtà fondata da Claudio De Stefano, pilota con 20 anni di esperienza che ha gareggiato in Italia, in Spagna, e in più tappe di mondiale Endurance, attraverso la quale condivide tutta la sua competenza ed esperienza in pista, con l’obiettivo di diffondere e migliorare la cultura della guida sicura e sportiva. Ci siamo conosciuti durante un Corso per Istruttori di tecniche di guida Motociclistica, ed ho pensato subito a lui per essere in condizione di migliorare. Opportunità che Claudio ha accettato con entusiasmo mettendomi subito in sella ad una miniGP in pista, per migliorare il fiato e raggiungere una confidenza maggiore in sella, a tutto vantaggio del ritmo da sostenere in gara. Lo dico subito, mai avrei creduto che guidare una 12 pollici in pista sarebbe stato tanto faticoso ed anche efficace. Il percorso è iniziato con una giornata ogni settimana o poco più, anche insieme ad altri corsisti della Black Riders Academy, e mi ha permesso di migliorare l’approccio della guida sportiva acquisendo fiducia e fluidità di movimento. Alla prima pistata stagionale con moto grande, ad aprile a Magione, sono sceso subito di circa un secondo rispetto al 2024, e il fisico seppur non propriamente da atleta, ha retto i 10 giri tirati. Certo, i tempi non sono stati da record, ma girare in 1.15 con una moto di 20 anni fa mi ha dato ancora più voglia di impegnarmi e migliorare. Da li, a testa bassa ho cercato di progredire ancora… ma durante il mese di maggio, proprio la testa bassa mentre pedalavo durante un allenamento in bici, non mi ha permesso di vedere una radice sulla strada e puff…fine del sogno. Gran botto, due costole rotte e uno pneumotorace, che mi hanno costretto ad una settimana di ospedale e soprattutto a rinunciare alla gara che sto raccontando. Però, concorde con la redazione di Motorionline, abbiamo offerto proprio all’Italian Black Rider la possibilità di gareggiare al mio posto, un po’ per restituire a lui parte di ciò che ha condiviso con me in questo percorso, e poi perché a differenza del sottoscritto lui è un pilota, ed è giusto che questo week end lo viva e lo racconti da professionista. Quindi, io sarò soltanto la penna.
RACING WEEK END
Iniziamo dal concetto più importante. La categoria è fichissima e il livello dei migliori è incredibilmente alto. La moto, nonostante sia vicinissima al prodotto di serie riesce ad esprimere una potenzialità disarmante in mano a chi la conosce da un po’ ed è riuscito a cucirsela addosso, facendo registrare crono impressionanti nonostante il motore pressochè di serie. Nella nostra avventura, non avendo avuto modo di testare la moto prima e non conoscendo il comportamento delle DUNLOP KR fornite dagli organizzatori, l’inizio si è rivelato un po’ in salita, ma un percorso di adattamento è naturale che ci sia, per cui i due turni del venerdì sono serviti a decifrare il comportamento della moto contando sull’ottima assistenza del villaggio Honda. Una chicca su cui vale la pena soffermarsi, è la piacevole condivisone di passione e “visione sportiva” vissuta con gli altri piloti. Tra un gazebo e l’altro nel villaggio Honda, il continuo e incessante contatto con ingegneri e tecnici della casa dell’ala dorata, in ogni week end di gara diventa momento di crescita personale per ogni partecipante, attraverso una densa condivisione tecnica di contenuti che rendono il week end di gara, davvero molto sfidante. Comunque non ci sono scuse, noi come team di Motorionline siamo in trincea. La moto è bella da guidare, ma Claudio non riesce a frenare abbastanza forte, non riesce a girare abbastanza svelto dentro le curve e sta troppo tempo piegato prima di poter riaprire il gas. Ingegneri Honda e meccanici si mettono a disposizione, così tra un turno e l’altro si prova a cambiare qualche geometria alzando la CBR davanti per renderla ancora più agile, e mettere in condizione Claudio di poter anche frenare più forte. Chiudiamo la giornata del venerdì con una visione positiva, e per il sabato puntiamo ad entrare nella top ten.
In Q1 e Q2 il feeling non si dimostra ancora come il pilota vorrebbe, ma il passo migliora come la fiducia del pilota. Abbiamo solo due turni, nei quali Claudio riesce a trasformare il best del venerdì nel passo costante del sabato, ma non ci basta per entrare in top ten, e Motorionline si qualifica in quattordicesima posizione girando in 1.45, che per un CBR600RR molto vicino alla produzione in serie, a Vallelunga non è esattamente andar piano. Va anche considerato che la moto la abbiamo vista ieri, e siamo partiti costruendo la posizione in sella dalla triangolazione sella/pedane/manubrio, per poi scegliere la rapportatura per la gara turno dopo turno come le geometrie della moto, che anche se possa sembrare un controsenso, non sono mai state le stesse tra un turno e l’altro. Ciò che invece è rimasto costante è il piacere di guidare questa moto. Perché se non si trattasse di un week end di gara dove conta il decimo sul giro, racconteremmo una goduria senza fine. Veder girare queste CBR 600RR HRC nei turni dedicati in esclusiva per il trofeo, è uno spettacolo per gli occhi e le orecchie. Danzano tra le curve con una efficacia nota solo alle moto da corsa e il sound offerto da motore e scarico diventa un concerto di emozioni per chi guida quanto per chi chi si gode lo spettacolo dai box. L’ottima assistenza Honda, nonostante le qualifiche terminate, insiste incessantemente nell’ascoltare le esigenze di Claudio all’interno del villaggio, e così dopo un confronto post Q2, si decide di cambiare nuovamente le altezze abbassando la moto dietro per la gara, cercando ancora più grip in fase di presa del gas a centro curva, quando nostra CBR è ancora molto piegata. Non siamo abituati al comportamento delle performanti Dunlop KR, slick specialistiche con una carcassa molto dura e un profilo anteriore particolarmente accentuato, ma turno dopo turno, anche con loro il rapporto migliora e iniziamo ad acquisire fiducia. Purtroppo scopriremo come andrà questa modifica solo in gara, ormai le prove sono finite e domattina passeremo dallo zoo dei test alla giungla della gara, ma siamo fiduciosi perché ogni ragionamento ci porta alla stessa conclusione. In questo trofeo, non è previsto alcun aiuto dalla acquisizione dati, spesso chiamata con il termine improprio telemetria, perché nelle moto i dati vengono acquisiti ed elaborati successivamente, mentre la telemetria permette una verifica costante durante l’utilizzo del veicolo e nelle moto questa tecnologia non viene utilizzata.
Grazie alla competenza dei tecnici che hanno seguito Claudio nel week end, domenica la gara si rivela ancora più divertente di quanto ci saremmo aspettati, proprio grazie a quest’ultima modifica. Partenza P14 e arrivo P12 sono dati sterili che non mostrano esattamente le forze in gioco, e in realtà non rendono felicissimo ne me ne Claudio, che puntavamo almeno alla top ten. Però la gara è stata bella e combattuta, con Claudio a chiudere il primo gruppone degli inseguitori, unica wild Card “relativamente davanti”, che ha fine gara insieme al gruppo ha staccato di oltre 10 secondi la tredicesima moto in gara. Il passo dei primi 5 o 6 era onestamente irraggiungibile, per noi, su una moto presa in mano due giorni prima, e con la quale i migliori facevano velocità di punta vicinissime alle moto preparate per la categoria supersport. Ne deriva che i primi hanno gareggiato con moto cucite addosso alla perfezione e con cui riuscivano a fare percorrenze di curva a velocità incredibili, cosa che a noi, dobbiamo ammettere che in questo week end non è riuscita. Va fatto un grande complimento ad Honda, perché riuscire a far avvicinare al trofeo piloti di questo calibro rispecchia il livello della bellissima CBR600RR HRC e dell’organizzazione in generale, dove nulla è lasciato al caso. In questo contesto il professionista può esprimersi al meglio, ma anche l’amatore che desidera mettersi in gioco e progredire, trova un pacchetto incredibile su cui poter contare durante tutta la stagione. Tornando alla gara, Claudio è partito abbastanza bene restando con il primo gruppo, e facendomi sperare quando al quarto giro il crono si è fermato in 1 minuto e 44, anche se era il crono che ci aspettavamo di raggiungere già il venerdì. Il ritmo in gara è stato sempre serrato, e la CBR non ha avuto nessuna sbavatura fino al calo del pneumatico posteriore al settimo/ottavo giro, che ci ha fatto capire che insistere oltre non sarebbe stato utile e controllare la posizione senza esagerare avrebbe portato i frutti migliori. Soprattutto però, il drop della gomma ci ha fatto capire che il set up della moto non era ancora perfetto per una gara di così alto livello, cosa che accettiamo ingoiando il rospo e mettendo nel cassetto tutta l’esperienza acquisita nel week end. Nonostante questo, la piccola Honda si è difesa alla grandissima fino alla fine, e il sorrisone del pilota una volta tolto il casco al parco chiuso, ha reso chiaro quanto sia stato appagante e divertente gareggiare guidando la Honda CBR600RR HRC.
DEBRIEFING POST GARA
Vedere da fuori un evento di questa portata, nel quale avrei dovuto vivere io l’emozione di gareggiare fa emergere sensazioni contrastanti, ancor più di quanto mi sarei aspettato. Ho visto e vissuto da fuori anche altri trofei monomarca, ma questo week end ha chiarito nella mia mente quanto Honda abbia a cuore il motorsport, accogliendo tutti i partecipanti in una unica famiglia sotto la sua “ala” protettiva. Il villaggio, la cura dei dettagli da parte dello staff tecnico, l’empatia che si crea con ingegneri e meccanici e perché no, con gli altri piloti, rende tutto ancora più emozionante, premiante e bello da vivere. Non manca nulla, credo sia la ricetta perfetta per il pilota che vuole dimostrare il suo valore quanto per l’amatore che vuole scoprire il proprio, e con la pelle d’oca mentre scrivo queste ultime parole, con tutta la redazione ringraziamo Honda per l’opportunità accordataci e facciamo un grande in bocca al lupo a chiunque abbia il piacere di poter vivere una esperienza simile, che offre a chi la vive, molto di più di quanto ci si aspetterebbe.
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