Moto Guzzi V9 Roamer e V9 Bobber, una più turistica e l’altra più sportiva [PRIMO CONTATTO]

Due personalità nettamente distinte

Moto Guzzi V9 Roamer e V9 Bobber - unite dalla qualità e dalla cura del design Made in Italy, rinnovate ed ora Euro 4
Moto Guzzi V9 Roamer e V9 Bobber, una più turistica e l’altra più sportiva [PRIMO CONTATTO]Moto Guzzi V9 Roamer e V9 Bobber, una più turistica e l’altra più sportiva [PRIMO CONTATTO]

Entrambe le moto condividono il propulsore bicilindrico trasversale a V di 90°, introdotto 50 anni fa e destinato a diventare il simbolo stesso della Moto Guzzi, con la V7, la V7 Special e la V7 Sport che diedero inizio al blasone del marchio, che ha poi fatto la storia delle due ruote.  E’ un propulsore raffreddato ad aria e olio da 850 cc in grado di erogare oggi 55 cavalli, soli 3.000 giri/min,  ma su strada piace soprattutto la coppia molto regolare, con un dato massimo di 62 Nm, che trasmette al pilota un’esperienza di guida appagante, grazie anche alla nuova sella, dotata di un profilo rivisto ed alle pedane, che sono state ridisegnate anche loro ed arretrate di 100 mm rispetto alle precedenti, oltre che rialzate di 35 mm, in modo da garantire una postura più rilassata e piacevole. Il vantaggio è duplice: la postura in sella è più dinamica e decontratta, ideale quindi per sfruttare al meglio le qualità ciclistiche di questa Guzzi e, al contempo, aumenta lo spazio e l’abitabilità anche per i motociclisti di più elevata statura.

Rispetto alla prima versione, la moto non ha subito modifiche sostanziose, ma è stata piuttosto affinata: sono stati rivisti i condotti di aspirazione della pompa dell’olio, la valvola by-pass ed è stato introdotto anche un nuovo coperchio dell’alternatore, che perfeziona l’uscita dei gas blow-by. Il telaio, a doppia culla scomponibile in tubi di acciaio, rimane forte di questa tradizione di Moto Guzzi, così come il comparto sospensioni, capace di copiare al meglio le imperfezioni del manto stradale e il pacchetto elettronico, che ricordiamo offrire, di serie, il controllo di trazione e l’ABS.

Il design degli anni ’70 continua a tramandarsi da un modello all’altro

Seppur spinte dallo stesso bicilindrico da 850 cc, omologato Euro 4, le due easy cruiser di Mandello del Lario si distinguono  per l’eccezionale qualità e finiture che la completano. Le V9 MY2017 si migliorano nel segno del comfort e dell’attenzione alle lunghe percorrenze, introducendo per i due modelli differenti posizioni di guida, selle e, soprattutto, un’intera gamma di accessori dedicata agli appassionati del marchio di Mandello del Lario.

La prima la V9 Roamer MY 17 rinnova completamente il comfort a bordo e introduce, come detto, pedane arretrate e rialzate, modificando così la posizione di guida e garantendo una postura in sella più attiva e decontratta, offre anche ai piloti più alti un ottimo comfort di guida.
L’altezza da terra della V9 Roamer, di 785 mm, facilita la gestione del veicolo da fermo o nel traffico ed è abbinata a un manubrio cromato leggermente rialzato. E’ stata rivista anche la sella, più lunga e morbida caratterizzata da evidenti cuciture dal design unico.

Una moto dalle finiture molto buone,  con la strumentazione chiara e leggibile, il tutto accompagnato da una sana ciclistica, capace di divertire anche i piloti più smaliziati. Nei passaggi più tecnici, fatti di tornanti e curve ad ampio raggio, la moto si gestisce bene, mostrandosi equilibrata e leggera, con un motore gestibile e una seduta che permette una buona posizione in sella. Dosando in modo corretto il gas  si riesce ad ottenere ciò che si desidera: né troppo né poco, il giusto compromesso per uscire da una curva con la giusta marcia. La frenata è potente e ben modulabile e la forcella, al contrario di quanto si possa pensare, lavora molto bene e assicura il giusto comfort. Certo, non si concede a staccate al limite, tuttavia si lascia apprezzare proprio per la guida più rilassata e rotonda.

Ben diversa la versione V9 Bobber che a vista d’cocchio monta dei pneumatici da 16 pollici  ma quello anteriore ha una spalla maggiorata e misura di 130/90, il tutto accompagnato da cerchi neri opachi, ricoperti da parafanghi in metallo; quello posteriore è stato accuratamente accorciato e ridotto nelle dimensioni.

Alcuni aggiornamenti sono stati fatti anche sulla Bobber, come per esempio il parafango posteriore, ora più corto e stretto e stesso discorso della V9 Roamer sono state riviste le pedane arretrate e rialzate e la sella completamente nuova. In linea con tale stile, V9 Bobber abbandona qualsiasi cromatura e verniciatura brillante per sposare dettagli neri opachi; sono verniciati in “dark matt” anche il gruppo di scarico, gli specchietti ed entrambi i parafanghi in metallo.

La distanza dal suolo della seduta è di soli 785 mm e il peso complessivo è di 199 kg in ordine di marcia.

Le V9 hanno il medesimo carattere, risultano entrambe comode e rilassanti, perfette per la classica gita domenicale o per gli spostamenti per uso cittadino. Il manubrio della Bobber ha una posizione di guida più raccolta e sportiva, offerta dal manubrio basso “drag bar”, verniciato di nero, che non carica eccessivamente i polsi e dalle pedane in alluminio arretrate.

Chiara e leggibile la strumentazione, con i comandi al manubrio comodi e intuitivi. Il bicilindrico gira regolare e ha un bel sound tipico di Guzzi mostrando il meglio di sé dai 3.000 ai 5.000 giri, con un cambio preciso negli innesti.

La frenata del disco anteriore è efficace, mentre il posteriore è penalizzato da un impianto leggermente spugnoso e meno aggressivo.

Come la Roamer, la Bobber offre un’erogazione molto regolare e con una discreta coppia ai bassi; spinge il giusto ai medi ed ha un allungo convincente. Ciò permette in curva di usare una marcia in più senza il minimo tentennamento. Buono il funzionamento dell’ABS, che è tarato correttamente e non risulta mai troppo invasivo.

Tra gli accessori, creati per esaltare il potere emozionale di ogni Moto Guzzi e del suo motociclista e per i nostalgici del vecchio stile, sono previste delle pedane avanzate che riportano la guida alla prima serie della V9 Roamer.

Il vero guzzista non viene a meno a questa regola, per questo monta accessori e particolari sulla propria moto desideroso di renderla unica.

 

Le V9 risultano comode e rilassanti, perfette anche per una gita fuori città

La gamma V9 condivide i componenti principali, ovvero propulsore e telaio, che non cambiano; subiscono delle piccole modifiche ovvero il condotto di aspirazione della pompa dell’olio e la valvola by-pass così come il coperchio dell’alternatore che rinforza l’uscita dei gas blow-by .

Il propulsore, è il bicilindrico trasversale a V di 90° da 850 cc. raffreddato ad aria e olio, omologato Euro 4, capace di 55 CV a  soli 3.000 giri/min e dotato di una coppia di 62 Nm, con un cambio a sei rapporti.

Un altro aspetto innovativo del motore 850 Moto Guzzi è la frizione monodisco a secco dal diametro di 170 mm, che consente di avere una perfetta trasmissione della coppia e della potenza senza nessuno strappo o esitazione.

È disponibile anche la versione depotenziata, in linea con le limitazioni della patente A2, ideale per i nuovi guzzisti, che possono contare anche sul peso complessivo ridotto a livelli record e sulla generale facilità di guida di entrambe le V9.

Il  telaio a doppia culla scomponibile in tubi d’acciaio permette un’ottimale distribuzione del peso del motore sull’asse anteriore e posteriore, regalando alle V9 equilibrio dinamico. È stata riposta particolare attenzione alla parte anteriore, che presenta un rinforzo nella zona del cannotto di sterzo e inedite quote di inclinazione e avancorsa, per ottenere una perfetta combinazione tra maneggevolezza e stabilità.

Inoltre tutta la struttura ha beneficiato di un’operazione di cura e finitura dei particolari, comprese le saldature e la verniciatura. Le sospensioni sfruttano una forcella a steli tradizionali dalla lunga escursione (130 mm) e una coppia di ammortizzatori Kayaba regolabili nel precarico molla, collegati al telaio in modo da restituire una risposta progressiva e controllata in ogni condizione.

Queste ultime filtrano bene le asperità del manto stradale senza scomporre l’assetto e innescare oscillazioni.

L’impianto frenante adotta all’anteriore una pompa e una pinza Brembo a 4 pistoncini contrapposti, che lavora su un disco in acciaio da 320 mm. Al retrotreno è presente un disco da 260 mm e una pinza flottante a due pistoncini, messa in funzione da una pompa con serbatoio integrato.

Un prezzo allineato alla concorrenza

I prezzi sono in linea con la qualità percepita e lo stile inconfondibile di Moto Guzzi: la V9 Roamer è in vendita a 9.900 Euro, per quanto riguarda la V9 Bobber il prezzo è di 10.390 Euro. I colori disponibili sono: giallo, bianco o rosso per la V9 Roamer e nero con grafica gialla o grigio con grafica rossa entrambi opachi.

Per quanto riguarda gli accessori Moto Guzzi mette a disposizione per i più smaliziati numerosi particolari.

Le due V9 possono essere largamente personalizzate ottenendo dalla vasta gamma di accessori originali che  Moto Guzzi mette a disposizione.

Lo stile più classico di V9 Roamer è personalizzabile con una serie di accessori dedicati al turismo, come il set di borse laterali in pelle e la borsa singola. È disponibile anche il cupolino protettivo, e tanti altri accessori ancora.

Lo stile più essenziale di V9 Bobber merita una gamma di accessori specifici. Tra questi spicca la sella monoposto in grado di rendere le linee della parte posteriore ancora più leggere. La V9 Bobber ha anche un impianto di scarico omologato più sportivo dal sound profondo. Numerosi sono i particolari in alluminio, che si legano al meglio col design di V9 Bobber.

 

Abbigliamento del tester:

Giacca: Mtech Superaxe Cafè Racer

Pantaloni: Mtech Kenim h20

Guanti: Mtech Daytona Café Racer

Scarpe tecniche: Dainese Street Rocker D-WP

Casco: Caberg Freeride

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