Minicar, ANCMA: “Superficiale testare quadricicli come fossero autovetture”

Continua la polemica dopo i crash test EuroNCAP

Minicar, ANCMA: “Superficiale testare quadricicli come fossero autovetture”Minicar, ANCMA: “Superficiale testare quadricicli come fossero autovetture”

Minicar – Non si arresta la polemica dopo i crash test effettuati da EuroNCAP su alcuni quadricicli pesanti da cui è emersa una sicurezza passiva inferiore rispetto a vere auto di dimensioni simili.
Gli attacchi di questi giorni contro il settore dei quadricicli confermano una tendenza in corso ormai da alcuni anni: criminalizzare un prodotto senza volerne conoscere le caratteristiche.” ha dichiarato Stefano Casalini, Presidente del Gruppo Quadricicli di Confindustria ANCMA.La scelta di EuroNCAP, che ha adottato protocolli di prova di tipo automobilistico per testare veicoli che non sono autovetture, evidenzia una superficialità che non è all’altezza del prestigio e della serietà che vengono unanimemente riconosciuti all’ente (oppure: evidenzia una approccio discutibile sul piano tecnico e metodologico).”

Alcuni giorni fa, una nota ANCMA aveva precisto che “i quadricicli hanno una limitazione omologativa in peso, velocità massima e potenza. Di conseguenza non si possono adoperare gli stessi parametri di test utilizzati per valutare le prestazioni in termini di sicurezza delle auto, come fatto nelle prove di EuroNCAP’‘. La nota precisa inoltre che ”la sicurezza di questi veicoli è stata di recente oggetto dell’iter legislativo europeo che ha portato all’entrata in vigore del nuovo Regolamento quadro UE 168/2013 che ha definito precisi requisiti di sicurezza”.

“Siamo amareggiati, come persone prima ancora che come imprenditori, perché la serietà e la professionalità di un’industria che investe quotidianamente nella sicurezza dei propri clienti viene costantemente messa in dubbio, con il risultato di gettare un immeritato discredito su un intero settore”, sottolinea Casalini. “I nostri veicoli hanno passato il vaglio della Commissione Europea che, non più di tre anni fa, ha approvato il Regolamento 168/UE sulle prescrizioni di omologazione comunitarie: i quadricicli sono, per il Legislatore europeo, una categoria che ha la stessa dignità di tutti gli altri mezzi di trasporto, con una propria regolamentazione, che l’Europa ha reso più stringente nel corso degli anni. Contestare la sicurezza dei nostri prodotti significa mettere in dubbio il lavoro fatto dalle istituzioni europee, generando confusione tra i consumatori e creando sfiducia nei confronti dei processi di normazione comunitaria”.

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