Michelin Road 5: Tecnologia al top per lo pneumatico che non teme alcuna stagione [LONG TEST]
Il successore del già validissimo e polivalente Road 4 ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per dare il massimo anche in condizioni meteo ritenute critiche da ogni motociclista
Il Michelin Road 5 non ha bisogno di particolari presentazioni: uno pneumatico polivalente studiato unendo le più recenti tecnologie 2CT e 2CT+ a mescole di ultima generazione, abbinate a loro volta ad intagli attivi denominati “lamelle evolutive”. Il progetto XST Evo infatti, prevede una sapiente combinazione di lamelle ed alveoli che, al consumarsi del battistrada, rivelano intagli più larghi rinnovando continuamente la superficie dello pneumatico. Per semplicizzare il tutto, basta aver ben presente la forma di una goccia d’acqua (ad alveolo, appunto): la sommità della goccia – ossia la parte più stretta – è quella che viene incisa nella superficie a contatto con il suolo. Affogata all’interno della mescola invece, vi è l’area più ampia: la gomma, consumandosi, scopre questi alveoli che regalano intagli sempre più larghi e drenanti in rapporto alla strada percorsa. E’ questa la formula che permette a Michelin Road 5 di mantenere costanti le caratteristiche di handling e tenuta sul bagnato anche a battistrada usurato.
Come abbiamo detto in precedenza, al posteriore viene adottata la mescola 2CT+: questo prevede l’utilizzo di un composto più solido nella parte centrale che va ad infilarsi sotto ad una mescola più morbida utilizzata invece sulle spalle; a ciò si aggiunge anche la carcassa ACT+ – acronimo di Active Casing Technology – che prevede una minor rigidezza al centro contrapposta ad una maggiore rigidezza dei fianchi. L’adozione di queste nuove tecnologie ha permesso di mantenere un rapporto vuoto/pieno simile a quello del Road 4 ma cambiandone la distribuzione, soprattutto al posteriore, che vanta ora una sezione centrale senza intagli, esattamente come le spalle.
E’ nel range che va dai 10 ai 35° che troviamo invece il maggior numero di scolpiture: è questa, infatti, la parte di gomma maggiormente utilizzata in fase di piega in condizioni di guida su fondo bagnato o scivoloso, a testimonianza dell’impegno profuso da Michelin nel cercare di rendere sempre più sicura la guida su due ruote.
Secondo i test interni effettuati dal colosso francese sul circuito di Ladoux in condizioni di asfalto asciutto e bagnato, il Road 5 con all’attivo 5000 km è in grado di arrestare la moto nello stesso spazio necessario ad un Road 4 nuovo di zecca. Il medesimo pneumatico è stato poi ritenuto sempre superiore ai principali concorrenti (Metzeler Roadtec 01, Dunlop Road Smart 3, Continental Road Attack 3, Pirelli Angel GT e Bridgestone T30 EVO) in quanto a maneggevolezza, stabilità ed aderenza su asciutto. Uno pneumatico come il nuovo Road 5 montato su moto moderne non può fare altro che migliorarne le sensazioni di guida e le percezioni del pilota ma, cosa succederebbe se installassimo questa gomma su un veicolo più “datato”? La nostra prova inizia da qui, o meglio, da Moro Gomme in via Roggia Scagna a Milano, dove una sempre affascinante Ducati 748 Biposto del ’98 è stata gommata con un treno di Michelin Road 5 nelle misure 120/60 all’anteriore e 180/55 al posteriore.
Con una ciclistica d’altri tempi, dimensioni da 125 ed un comparto ammortizzatori duri come il marmo, la “oldie” bolognese è un banco di prova perfetto per saggiare le doti di questo incredibile pneumatico pensato per gli utilizzi nelle condizioni più disparate. Il freddo e le condizioni meteo tipiche di questo periodo dell’anno, renderanno la prova ancora più interessante… per il momento è tutto, torneremo al più presto con le nostre impressioni “a caldo”!
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