“Le forcelle”: l’errore più diffuso tra i motociclisti?

Un plurale sbagliato, che però utilizzano in tanti

Nell’ambito motociclistico, l’unione di due gambali (fodero e stelo) forma una forcella, al singolare, ma ai motociclisti piace dirlo al plurale. Solo recentemente abbiamo provato una moto che consente di farlo, senza sbagliare: la Yamaha Niken
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Citando dal vocabolario Treccani, la forcella è “In genere, qualsiasi legno, ferro o altro oggetto che a un certo punto si allarga biforcandosi, assumendo all’incirca la forma di un Y….”. Questo basta per dimostrare ai tanti scettici sul tema, che parlare della forcella di una moto, dicendo “forcelle della moto”, è un errore grammaticale. La confusione nasce forse dal fatto che i lati della “Y” sono due, quindi plurali, formati dai due insiemi di steli e foderi (classici o rovesciati, quindi con il fodero verso l’alto), uniti da due piastre (una nella grande maggioranza degli scooter), che con il cannotto di sterzo definiscono appunto una “Y”, o qualcosa che si avvicina. Sì, perché di fatto, la forcella di una moto è più una “H”, con il lato alto chiuso dalla presenza della piastra di sterzo superiore e con una stanghetta in più, costituita dal cannotto (o meglio dall’elemento che va a posizionarsi nel cannotto, che fa parte del telaio). In sostanza, si chiama forcella, ma non lo è più, perché la “Y” è riconoscibile chiaramente in quella di una bicicletta, mentre l’evoluzione delle motociclette ha portato ad una forma differente, mantenendo però il vocabolo per definire questo elemento, che resta comunque singolare. Il plurale si può usare quando ci si riferisce a più forcelle, di due o più motociclette e via discorrendo. L’unica moto, da qui nasce lo spunto per questo nostro articolo, che permette di usare la forma plurale, è la Yamaha Niken, che abbiamo recentemente testato in anteprima (non sarà in vendita prima del prossimo autunno). In questo caso sono infatti presenti due coppie di elementi della sospensione (steli e foderi), che formano di fatto due forcelle, poste esternamente alle ruote, per consentire alla moto di ottenere angoli di piega fino a 45°.

Yamaha_Niken_prova_su_strada_2018_10

Perché trattiamo un tema che potrebbe sembrare così noioso e legato ad un errore diffuso, ma che a chi lo fa interessa ben poco? Perché, qualcuno sorriderà, però è qualcosa che tra gli addetti ai lavori crea un po’ di acidità di stomaco ogni volta che capita. In tutta onestà, anche il sottoscritto da ragazzino aveva la brutta abitudine di usare quel plurale errato e mi ricordo ancora un giovane collega, ora direttore di una delle riviste di settore più autorevoli, che mi correggeva, ma la mia risposta era che si, potevo capire l’errore, ma di fatto tutti lo facevano, quindi andava bene così. Oggi, dopo essere passato anche io dal lato di chi scrive di moto per lavoro, ammetto che ogni volta che mi capita di sentire quel maledetto plurale, non riesco ad evitare di salire in cattedra e di correggere chi lo sta facendo. Addirittura, anche se sarebbe stato coretto farlo, nell’articolo dedicato alla Niken, con un giro di parole, ho preferito evitare la forma plurale, definendola “una doppia forcella”.

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Tante volte nei commenti di articoli e video, oppure ascoltando discorsi tra motociclisti o negli annunci di ricambi usati, abbiamo letto e sentito storpiature che vanno anche oltre, rispetto all’annoso problema del plurale sbagliato. C’è chi usa termini come “forcine” e “forchette”, che se in italiano sono sinonimi di forcella, nell’ambito motociclistico fanno sorridere, o meglio accapponare la pelle.

BMW S 1000 RR Limited Edition - Adjustable gear pedal HP Special Parts - Carbon swingarm cover (02/2011)

Infine, facendo una riflessione da puntigliosi, ci sarebbe un altro errore, che però nessuno corregge ed è unanimemente diffuso ed accettato per prassi. Dicendo forcella si pensa istantaneamente a quella anteriore, ma esiste poi il forcellone posteriore di una moto. Anche in questo caso singolare, qui ci sono meno dubbi, forse per via del fatto che sia formato quasi sempre da un pezzo unico, che si sdoppia per abbracciare la ruota, che ad esso si fissa con un perno. Si dice però forcellone anche per quelli monobraccio, che sono di fatti privi di un pezzo della “Y”. Nessuno si è mai posto il problema forse e per convenzione lo facciamo tutti, inclusi gli addetti ai lavori, continuando a parlare di forcellone, anche per quello monobraccio.

Ducati_Multistrada_Pikes_peak_1260_Prova_su_strada_2018_008

Ora che abbiamo analizzato il perché di un errore tanto diffuso, anche tu, che hai letto questo articolo, potrai correggere chi sentirai parlare di “forcelle” della sua moto, magari girandogli il link di questa pagina. Salviamo l’italiano, prima che venga sdoganata anche questa storpiatura, dopo che “gli pneumatici” sono diventati “i pneumatici” (ma noi continueremo ad usare la forma originale e corretta, finché vivremo).

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