L’Europa insiste: moto, settore da regolamentare

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È un pensiero fisso. Gli organismi europei sono febbrilmente all’opera per la stesura di un nuovo regolamento sull’omologazione e la sorveglianza del mercato di motocicli, ciclomotori, scooter, quadricicli e tricicli. La Commissione europea prova ad accelerare i tempi, le associazioni dei consumatori invocano un supplemento di riflessione prima dell’approvazione definitiva, le case motociclistiche chiedono una razionalizzazione della proposta di calendario.

I punti chiave attorno a cui ruotano i cambiamenti sono l’estensione delle norme Euro 3 alle moto e quelle Euro 4 ed Euro 5 alle grosse cilindrate già dal 2016; e la previsione dell’Abs obbligatorio oltre i 51 cc. Su quest’ultimo punto frena l’Acem, il sodalizio che rappresenta l’industria motociclistica europea, che considera rivedibili le decisioni della Commissione del parlamento europeo Imco (Internal market and consumer protection) poiché si traducono in un costo maggiore in un periodo di crisi generale per l’industria motociclistica.

E poi, aggiunge l’associazione coordinata dal segretario generale Jacques Compagne, perché scartare a priori alternative come il Sistema frenante combinato su cui sono stati spesi anni di lavoro e risorse economiche? Il deputato comunitario olandese Wim Van De Camp, relatore del rapporto al Parlamento europeo, prova a fare un po’ di chiarezza: “Vogliamo garantire un periodo di tempo che sia sufficiente allo sviluppo dei dettagli tecnici che accompagnano il testo principale. I produttori devono avere il tempo di applicare gli standard richiesti dalla complessità del presente regolamento. Dopo che avrà avuto luogo il voto, e le consultazioni con il Consiglio e la Commissione, sarà nostra priorità verificare il calendario in modo da garantire che la razionalizzazione delle prescrizioni sia compatibile con i processi industriali. Infine, soprattutto alla luce delle attuali difficoltà economiche, prima di prendere una posizione definitiva l’Imco darà il via ad uno studio sull’impatto economico degli obiettivi ambientali e di sicurezza che abbiamo proposto”.

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