Honda CB1000R 2018: tutta nuova (anche nel design) e che piacere di guida! [PROVA SU STRADA]

Più leggera e potente, con i suoi 145 CV garantisce un divertimento senza limiti

Honda CB1000R 2018 - Il quattro cilindri guadagna 20 cavalli, un nuovo telaio monotrave superiore in acciaio scatolato, oltre ad un design minimalista Neo Sport Café

Presentata in anteprima al salone Eicma 2017 dal cinque volte campione del mondo Mick Dhooan, la nuova Honda CB 1000R, la naked di casa Honda con i suoi 145 CV, 20 in più rispetto alla versione precedente, ha lo stile da moderna cafè racer, ma con un carattere sportivo che punta senz’altro ad una clientela esigente, sia dal punto di vista della praticità nell’uso quotidiano, ma anche dal quello della qualità del prodotto. Infatti la nuova CB1000R, oltre a tanti particolari che andremo a scoprire, gode ormai del conosciuto comando del gas Throttle by Wire, associato ad una nuova gestione elettronica del motore con i suoi 4 Riding Mode (Rain, Standard, Sport e User), con l’ultimo completamente personalizzabile. La modernità della nuova maxi-naked sportiva Honda è presente in tanti dettagli, dallo stile minimalista e ben curato, evidenziato da molti particolari, alla parte meccanica, che insieme al design definisce il carattere tutto nuovo di questa maxi-sportiva, una Neo Sports Cafè (come il nome della concept da cui trae origine). Le finiture non deludono le nostre aspettative e sono senza dubbio gradite da chi è alla ricerca di una moto ben fatta, nonchè sportiva e facile nell’utilizzo quotidiano. In questo il telaio, un monotrave “superiore” in acciaio scatolato, garantisce una notevole riduzione del peso, senza rinunciare alla robustezza e alla stabilità. L’interasse, rispetto al modello precedente, misura 10 mm in più, arrivando a quota 1.455 mm, con un peso a pieno carico di benzina di 212 Kg, ben 12 Kg in meno.

Design
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Oltre ad essere originale nelle componenti ciclistiche, per via della sua filosofia da “Neo Sports cafè”, la Honda CB1000R 2018 si distingue dalla massa delle concorrenti, grazie ad un look emozionante, che mette in risalto alcuni particolari estetici con una tecnologia che non passa inosservata. Ogni dettaglio è curato, dal design della meccanica all’immagine minimalista che Honda ha voluto conferire a questo nuovo modello. La linea della Honda CB1000R punta su dimensioni molto compatte. Il serbatoio (da 16,2 litri), senza saldature a vista, è sagomato e garantisce un’ottima seduta, grazie anche all’ampio spazio delle gambe. Il reparto fari, completamente a LED, è caratterizzato da un anteriore tondo con un affascinante profilo, verniciato in una tonalità metallizzata, con un fascio luminoso a due barre. Per quanto riguarda quello posteriore, la scelta del design è ricaduta su una semplicissima, ma sempre affascinante, barra luminosa semicircolare.

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Sono poche le parti in plastica (solo sei, tra cui il parafango anteriore), mentre troviamo in gran quantità quelle in metallo, che danno un tocco di eleganza in più ad una moto davvero ben riuscita ed affascinante. Il quadro strumenti, con particolare forma a T, è integrato nella piastra superiore di sterzo, ha un bordo del contagiri verniciato della stessa tonalità del faro anteriore e risulta ben leggibile e completo di ogni indicazione. Sull’angolo in alto a destra del cruscotto è presente una spia “Shift-up”, che lampeggia in bianco con una frequenza crescente quando i giri superano il valore preimpostato, oppure diventa gialla-ambra-rosa, come indicazione visiva per il passaggio alla marcia superiore. Oltre a questa informazione, utile a nostro avviso, è presente la marcia inserita e la spia di guida ECO. Gli indicatori di direzione e il gruppo ottico posteriore sono invece ben visibili in posizione convenzionale. Una piccola novità per la casa dell’ala dorata è il portatarga, che su questa versione è montato per la prima volta sul monobraccio, lato catena per intenderci. Difficilissimo infatti non osservare componenti, quali i convogliatori del radiatore ed i fianchetti in alluminio brunito, le lavorazioni a macchina su carter motore, testata e mozzo posteriore.

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Per una clientela più esigente Honda ha pensato anche a una versione denominata CB1000R +, ha le stesse caratteristiche della versione standard, ma è dotata di alcuni particolari in più, come manopole riscaldabili, un parafango anteriore e posteriore a filo ruota con particolari in alluminio, il radiatore con logo CB1000R e, per ultimo, il bellissimo sistema Quickshifter, ovvero il cambio elettronico che funziona sia in salita che in scalata.
Infine due parole sull’ergonomia. La posizione di guida risulta naturale e ben rilassata, merito di un manubrio in alluminio più largo di 12 mm e fissato più in alto di 13, con una seduta rialzata di 5, raggiungendo la quota di 830. Rivista anche la distribuzione dei pesi, cosa che consente una rapidità della Honda CB1000R 2018, con 48,5% anteriore e 51,5% posteriore.

Il motore
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Il quattro cilindri raggiunge ora quota 145 CV a 10.500 giri/min, 20 in più rispetto la versione precedente, come prima “Neo Sports cafè” non è niente male, ha tutti i cavalli che servono e, come scopriremo guidandola, dove servono. Le misure di alesaggio e corsa sono inalterate (75 x 56,5 mm), ma il rapporto di compressione è passato da 10,4:1 a 11,6:1. Infine, i pistoni sono ora forgiati anziché pressofusi, proprio come sulla Fireblade di ultima generazione. Oltre a questo aumento di potenza e prestazioni del motore, sono stati accorciati i rapporti del cambio, migliorando su ogni percorso la prontezza e la reattività della CB1000R, addirittura più rapida nello scatto iniziale della sportivissima Fireblade. A completare il tutto ci pensa anche la rinnovata frizione assistita, che richiede meno sforzo alla leva ed è dotata di antisaltellamento, molto efficace nelle scalate. Nuovo è anche l’impianto di scarico, con una diminuzione del peso, infatti passa a 11,2 kg, 4,5 in meno. Il sound è talmente coinvolgente, che invoglia ad accelerare anche da fermo, ma il meglio di sé lo produce sopra i 5.000 giri. Inoltre, per assicurare e garantire al pilota il massimo controllo del motore della Honda CB1000R, troviamo il famosissimo sistema Throttle by Wire, con 4 Riding Mode, selezionabili facilmente sul blocchetto sinistro del manubrio. Per gestire i 145 CV sono presenti 3 livelli di erogazione potenza (P), freno motore (EB) ed infine il controllo di trazione Selectable Torque Control (T), disattivabile qualora lo riteniate opportuno. Quest’ultima offre sempre una spinta proporzionale all’apertura delle farfalle, con la possibilità di far sollevare l’anteriore da terra e far slittare la ruota posteriore, quindi “maneggiare con cura”.

La ciclistica
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Passando alla ciclistica, la nuova CB1000R 2018 si basa su un nuovo telaio monotrave superiore in acciaio scatolato che sfrutta delle laterali piastre laterali per sigillare il perno del monobraccio, lungo 574,2 mm ed in lega leggera. Quest’ultimo, in termini di numeri, è stato accorciato rispetto alla versione precedente di 14,7 mm. Questi dettagli, non di poca importanza, consentono di mantenere un peso contenuto della maxi-naked. La forcella è una Showa SFF-BP completamente regolabile (precarico a destra e tutta l’idraulica a sinistra), che garantisce, anche per il più meticoloso, una risposta equilibrata e gran maneggevolezza. Anche per il posteriore la scelta è ricaduta sulla famosissima Showa, sempore regolabile. I cerchi (il posteriore ha un canale da 6.00”) sono in alluminio pressofuso a razze sdoppiate, garantendo di soddisfare il palato fino di un pubblico con lo spirito sportivo, ma anche chi sia amante delle cafè racer. Cambiata anche la misura dei pneumatici; al posto del precedente 180 è stato montato un 190/55, sempre da 17″, mentre all’anteriore troviamo un tradizionale pneumatico 120/70. Si fa notare l’impianto frenante, modulabile e potente, costituito da dischi flottanti da 310 mm, con pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini. Al posteriore un singolo disco da 256 mm, su cui agisce una pinza a 2 pistoncini.

Prezzo e consumi
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Infine, diamo un’occhiata ai prezzi ed ai consumi della nuova naked della casa giapponese. La nuova Honda CB1000R 2018 è venduta nella sua versione base a 13.790 euro, mentre per la versione con cambio elettronico e finiture dedicate, la CB1000R+, il prezzo sale a 15.090 euro. Per quest’ultima la tinta è unica, il Graphite Black, per la versione standard i colori disponibili per l’Italia sono: Graphite Black, Candy Chromosphere Red, Mat Bullet Silver Metallic. L’elenco degli accessori originali comprende i tanti che troviamo di serie sulla “*”, come il cambio rapido Quickshifter, manopole riscaldabili, griglia in alluminio con logo per radiatore, il parafango posteriore a filo ruota in alluminio, parafango anteriore con inserti in alluminio, ma anche una presa 12V, sella in Alcantara, stickers ruote – tamponi – motore, paraserbatoio, Kit borsa serbatoio, Kit borsa codino.

La casa dichiara che con il nuovo motore, in termini di efficienza e consumi sia migliorata; infatti il dato dichiarato in ciclo medio è di 17,2 km/l (modalità WMTC), 0,3 in più della precedente versione.

La nostra prova
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Affascinante, determinata, spavalda, Honda CB1000R ti guarda e ti dice “dai andiamo a fare i padroni della strada”! Ha dimensioni tutto sommato contenute, stretta e corta, esaminandola con uno sguardo attento si rimane positivamente impressionati dal design minimalista “Neo Sport Café”, valorizzato dalle finiture in metallo. Di buona qualità, la moto del nostro test è la top di gamma, la CB1000R+, dotata di serie del Quickshifter, manopole riscaldabili, oltre ad altri particolari. I comandi, quelli che servono, sono tutti a portata di mano, così come gli indicatori di direzioni, il pulsante setting mappe e le leve (regolabili) sono ben gestibili dal pilota, senza mai staccare l’attenzione dalla strada. Un design che unisce il fascino e lo stile vintage alla sportività tipica delle maxi naked della casa dell’ala. Una volta acceso il 4 cilindri sale l’emozione, quasi da pelle d’oca, che pervade tutto il corpo. Si scatena il ruggito e i colpi di acceleratore rimbombano, con un sound pieno e adrenalinico.

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Ma veniamo alla presa di contatto: un percorso fatto di tornanti e di paesaggi mozzafiato, con destinazione il circuito Ascari, situato nei dintorni della bella cittadina di Ronda. Le condizioni meteo, non proprio favorevoli, con cielo nuvoloso al mattino e pioggia debole al pomeriggio, ci hanno permesso di saggiare le qualità della CB1000R anche in condizioni di aderenza non ottimali. In questo abbiamo potuto apprezzare le Bridgestone di primo equipaggiamento, che ci hanno messo del loro, lasciandoci godere di un comportamento dinamico molto sicuro, anche grazie ad una ottima elettronica. In modalità “Rain”, che porta l’erogazione di potenza ad essere molto dolce, unita ad un freno motore intermedio, con il controllo di trazione settato sul parametro più elevato, si viaggia con un regime tranquillo, addolcito sulle prime tre marce, dove potenza e coppia sono ancora più dolci.

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La posizione di guida è sostanzialmente perfetta, grazia all’ergonomia ben studiata ed alla triangolazione pedane, sella e manubrio azzeccata, sia per i piloti di taglia media, ma anche per i più alti. Una volta in movimento emerge la facilità di appoggio, malgrado la sella sia stata alzata di 5 mm, arrivando a quota 830. Poche curve e si è padroni della situazione, la Honda CB1000R fa sentire subito a proprio agio, con un buon compromesso di maneggevolezza e stabilità. Sul veloce invece il manubrio a volte mostra un carattere della moto un pelo nervoso, ma sempre prevedibile ed intuitivo, quel giusto mix tra sicurezza e aggressività che rende l’esperienza di guida piacevole, senza mai diventare pericolosa. Precisa in inserimento, anche nelle curve più stretta, la CB1000R ha un motore che sin dai medi “ti tira fuori” come una fionda in uscita, anche se si lascia una marcia alta. Appena si aumenta il ritmo, emerge immediatamente il gran bel carattere di questa nuova maxi naked, in termini di precisione di guida, ma soprattutto di appoggio in curva. Sorprende quanto sia capace di chiudere la traiettorie, anche quando si è troppo lunghi in una staccata. La nuova forcella Showa si rivela molto sensibile e precisa, mentre il mono posteriore è capace di garantire la giusta trazione ed un sostegno ottimale, anche nei tratti dove il manto stradale non è perfetto. Una moto che asseconda il pilota nella guida, senza mai dare la sensazione di incertezza. È quasi magica, per quanto trasmetta sicurezza alle andature veloci, quanto nei tratti molto lenti. La nuova CB1000R è una moto potente, sportiva ed in grado di regalare grosse soddisfazione alla sua guida, ma è anche facile, come da tradizione Honda. Non solo divertente, ma concretamente sicura grazie, tra l’altro, ad un nuovo e performante impianto frenante, che gode di una modulabilità e di una potenza di riferimento.

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Del motore, più dei 20 cavalli in più, a stupire sono la nuova elettronica, da prima della classe, ed il carattere. Ai regimi medi e bassi si sente tutta la potenza messa a disposizione dal “millone” 4 cilindri. Il nuovo motore è ben sfruttabile e regala il maggior gusto grazie ad una “schiena” incredibile. Gran parte della coppia di 104 Nm è già disponibile molto prima degli 8.250 giri del suo valore massimo, dato che già a quota 4.000 il ruggito e la reattività sono entusiasmanti. Oltre i 6.000 giri, quando il gioco si potrebbe fare troppo difficile da gestire su strada e suggerire di osare tutto sono tra i cordoli di una pista, l’erogazione della CB1000R si fa invece meno cattiva e più tonda, perfettamente in linea con l’idea di una moto fatta soprattutto per la strada.

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Delle tre mappe a disposizione, oltre a quella personalizzabile (User), la Sport è quella che offre il meglio. Non è “esagerata” e l’on off non diventa mai fastidioso infatti, ma sfrutta dalla prima alla sesta marcia la migliore erogazione di potenza, con un basso freno motore e un controllo di trazione che lascia spazio ai più esperti e “teppisti” di godersi qualche bella impennata. Il cambio elettronico è rapido e preciso in inserimento e le cambiate risultano ben assestate, sia a scalare che a salire. La rapportatura prevede una prima ed una seconda molto corte, ma la progressione migliore si scopre dalla terza in su, con una moto che sembra voler sbranare l’asfalto, mentre l’ago del contagiri tocca la zona rossa.

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Erano anni che la casa dell’ala non regalava una soddisfazione così grande agli appassionati della guida sportiva anche su strada, benvenuta CB1000R!

Nei prossimi giorni ve la racconteremo anche in video, presto sulle pagine di Motorionline!

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Abbigliamento del tester:
Giacca, pantaloni, guanti e stivali: Alpinestars
Casco: Suomy SR Sport Dovizioso GP Replica

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