Honda: ricordato il 50° anniversario dalla fondazione di Honda Italia [FOTO]

Festeggiato presso lo stabilimento di Atessa (CH)

Honda Italia Industriale S.p.A. ha festeggiato il 13 ottobre i 50 anni dalla fondazione. Presenti nell’occasione. allo stabilimento produttivo in Val di Sangro, le alte cariche del Management Honda, autorità e parti sociali.

Cenni storici

Nota all’inizio come I.A.P. Industriale (Industria Automotoagricola Produzione), Honda Italia operava nell’assemblaggio di motocicli giunti da oltreoceano e importava prodotti siglati Honda per l’Italia. Nel 1976, con l’inizio della produzione del primo esempio di collaborazione italo- giapponese, la CB125, questa realtà evolve. Una moto leggera prendeva forma nello stabilimento di Atessa, utilizzando componenti semilavorati provenienti dal Giappone e altre parti realizzate in Italia. Nel primo anno di attività ne furono prodotti 2.800 esemplari, ossia 12 moto al giorno. Da allora c’è stato un percorso di costante crescita. Nel 1981 il colosso giapponese ha acquisito il controllo diretto dell’attività produttiva e commerciale e la ragione sociale è diventata ufficialmente Honda Italia Industriale S.p.A.

Dunque la storia di Honda Italia in Val di Sangro, dove non c’erano stabilimenti produttivi, è iniziata nel settembre del 1971 ed è evoluta nell’arco di dieci anni, come detto. Dopo essere divenuta Honda Italia Industriale S.p.A., la prima moto prodotta nello stabilimento di Atessa è stata la XL125, pensata per il mercato italiano, che avvicinò diversi appassionati alle moto da enduro, contrapposta ad altri esemplari prodotti da brand italiani. E con questo modello iniziò nel 1985 anche l’attività di esportazione per Honda Italia. Nello stesso anno prese vita anche lo sviluppo della NS125F, una delle sportive più celebri del periodo. Poi giunse anche la NSR125F, una delle prime naked sportive che si ricordano.
Nel tempo sono stati sviluppati anche altri modelli come Vision 50 nel 1992, la NX650 Dominator prodotta in seguito e per la prima volta Honda Motor ha affidato lo sviluppo di una motocicletta di grossa cilindrata a un impianto europeo, ma anche la CB500 nel 1995. Iniziò nello stesso periodo anche la produzione di motori per tosaerba e altri utilizzi. Poi nel 1996 Honda Italia si è occupata della seconda generazione di SH con unità da 50 cc e 100 cc a due tempi e gli scooter, da allora, hanno rappresentato una parte importante del lavoro svolto nell’impianto di Atessa.

Nel 21° secolo

Nel 2001 l’importanza strategica di Honda Italia è stata sottolineata dal trasferimento in Italia della produzione di Hornet 600, ma anche con lo sviluppo della serie CBF (500/600) con ABS e nel 2006 con la commercializzazione della CBF1000, il primo modello a 4 cilindri sviluppato nel vecchio continente. Altrettanto importante è stata la famiglia SH, dato l’arrivo degli esemplari SH125 e SH150.
Uno degli importanti traguardi di Honda Italia è stato raggiunto nel 2008 con 2 milioni di motocicli, 4 milioni di motori Power Equipment sviluppati e la certificazione EMAS, una produzione nel rispetto dell’ambiente. La prima azienda metalmeccanica europea nell’ambito delle due ruote ad aver ricevuto tale certificazione.
Però, ripensando al 15 settembre del 2008, si ricordano anche gli effetti della profonda crisi economica mondiale che ha interesato anche il mercato motociclistico. Un situazione gestita con attenzione, poi nel 2014 le nubi si sono diradate e nella produzione è entrato anche il modello Forza 125 con una produzione di 80 mila pezzi l’anno. Altro interessante tassello, in questo percorso storico, è stata anche la definitiva trasformazione dell’azienda per innalzare il livello della competitività interna con “Il patto per lo sviluppo della Honda Italia”, pensando alla continuità negli anni in Val di Sangro.
Un’attività proseguita a dicembre 2016 con la produzione di SH125 e SH150, caratterizzati da un design pensato nel Centro Design di Honda Europe a Roma e il raggiungimento di un altro traguardo: un milione di SH prodotti, celebrato il 24 aprile 2017.

Poi il 2 ottobre 2018 un altro contratto con le Organizzazioni Sindacali ha segnato l’accordo tra azienda e parti sociali per stabilizzare i volumi prodottivi e l’intera forza lavoro. Quindi si è giunti al periodo più recente con la gestione dell’emergenza sanitaria collegata al Covid-19 e ulteriori sviluppi all’orizzonte.
Nell’occasione, infatti, si evidenzia l’assegnazione all’impianto di un nuovo modello che rappresenta un ulteriore evoluzione tecnologica nel settore della mobilità a due ruote. Un nuovo modello presentato in anteprima a EICMA, l’Esposizione internazionale delle due ruote prevista dal 25 al 28 novembre.
Un esemplare che, secondo le indicazioni, risulterà agile nell’utilizzo urbano e caratterizzato da un design da fuori strada con le stesse luci impostate come un veicolo off-road, strumetazione LCD e sospensioni tecnologiche. In rilievo si indicano anche: “l’introduzione della tecnologia Top Bridge, test dei sistemi ABS ai fini omologativi per il mercato europeo, gestione pneumatici on-off, sistema TCS con doppio setting”.
Attualmente in Honda Italia operano 600 dipendenti, che diventano circa 900 nel periodo di alta stagione. Dalla linea produttiva possono uscire giornalmente sino a 500 motocicli.

Foto: Honda Motor Europe Ltd. Italia – Honda Italia Industriale S.p.A.

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