Hat Sestriere Adventourfest, in moto oltre le nuvole

Alla sesta edizione in sella ad una Suzuki V-Strom 1000

Hat Sestriere Adventurfest Adventouring, un termine sempre più di moda, ma soprattutto un modo per godersi le due ruote e paesaggi meravigliosi. Siamo stati protagonisti, con Suzuki Italia, della sesta edizione della manifestazione organizzata da Over2000 Riders

Per quanto Sestriere sia una località turistica universalmente riconosciuta in ambito sciistico, da qualche anno sta diventando meta di pellegrinaggio per gli appassionati di una specialità relativamente nuova nel mondo motociclistico: l’adventouring. L’ associazione Over2000 Riders è infatti riuscita in pochi anni a diventare il punto di riferimento internazionale per questo genere di eventi, che uniscono turismo e avventura su percorsi sterrati ad alta quota. Il comprensorio di strade militari sulle Alpi italo-francesi è il terreno ideale per portare bicilindriche o monocilindriche non specialistiche in fuoristrada, offrendo percorsi tendenzialmente accessibili a tutti, ma con panorami assolutamente unici.

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La nostra avventura è iniziata venerdi mattina presso la sede di Suzuki Italia a Robassomero, a ridosso della Venaria Reale di Torino, dove abbiamo ritirato una V-Strom 1000 appositamente gommata Anlas Capra X per la V-Strom Academy, la scuola di fuoristrada targata Suzuki e Davide Degli Esposti (dove siamo già stati quest’anno, qui trovate articolo e video). L’avvicinamento a Sestriere avviene inizialmente su asfalto, prima sulle splendide curve del Colle del Moncenisio, tra Italia e Francia, e dopo aver attraversato la Val Susa, sul primo tratto sterrato: dopo qualche metro per prendere le misure, la strada che ci porta al Colle delle Finestre inizia a delinearsi come un grande parco giochi!

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Se su asfalto le Anlas Capra X risultano un po’ rumorose e molto morbide, complici anche le temperature oltre i 30 gradi, su sterrato si rivelano eccellenti rendendo anche una moto da quasi 250 kg come la V-Strom 1000 divertentissima da guidare tra sassi e ghiaia. Arrivati a Sestriere troviamo ad attenderci Nicola Poggio e Riccardo Capra, gli organizzatori della HAT Series, per un breve briefing e soprattutto per la cena di gruppo in baita, raggiungibile rigorosamente in moto lungo una strada sterrata. Il mattino successivo partiamo per il primo vero itinerario della nostra HAT Adventourfest, scollinando il Colle Basset verso Sauze d’ Oulx, seguendo poi per Usseaux in direzione Colle delle Finestre e Assietta, punti di riferimento della zona per moto, bici e jeep con denominatore comune la passione per il fuoristrada.

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Al rientro, nel tardo pomeriggio, abbiamo giusto il tempo di prepararci per la cena e ripartire per l’escursione notturna: non contenti degli oltre 150 km della giornata, alle 23:30 partiamo per altre sette ore di off road sotto un cielo stellato e la luna a illuminarci come un faro. Trovarsi in cima ad una montagna, nel cuore della notte, è un’emozione unica che fa passare qualsiasi tipo di stanchezza.

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L’andatura allegra della guida ci tiene svegli, la luce del faro standard è veramente ottima e permette una visibilità perfetta tanto da non rallentare assolutamente rispetto ai ritmi del giorno. Le ore passano, i chilometri aumentano, fino alle 5:30 quando arriviamo in cima ai Monti della Luna giusto in tempo per goderci l’alba, un premio più che meritato e che ci regala grande soddisfazione. Da li abbiamo ancora circa un’ora per completare i 200 km del nostro giro e rientrare al Villaggio Olimpico di Sestriere per la colazione e goderci qualche ora di meritato sonno dei giusti.

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La nostra V-Strom 1000, passato il timore iniziale per la sua mole non da fuoristradista DOC, si rivela eccellente: il bicilindrico 1000 è lineare ma poderoso, una volta escluso il traction control permette lunghi traversi in piedi sulle pedane stampando sorrisi ad ogni uscita di curva. L’ABS a sua volta funziona molto bene, tanto da non aver mai avuto la necessità di scollegarlo (mentre per il TC c’è un tasto apposito, per l’ABS bisogna staccare uno spinotto sotto la sella): il suo intervento è sempre molto graduale e mai invasivo, sia all’anteriore che al posteriore, dando sicurezza senza allungare le frenate. Da purista del fuoristrada, mai avrei pensato di poterlo apprezzare!

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Anche il rientro in autostrada è stato particolarmente confortevole, grazie al parabrezza regolabile e le borse laterali che ci hanno permesso di portare tutto il necessario senza bagagli supplementari. La sella bassa da molta sicurezza nelle manovre, ma non si adatta ad una guida dinamica: bisogna stare in piedi per apprezzare le doti ciclistiche e basta veramente poco per prendere confidenza e giocare come con una enduro vera. I suoi limiti? Scarsa luce a terra e forcella con poca escursione, oltre al parafango anteriore troppo vicino alla gomma. Diciamo che questi difetti si notano in un uso offroad decisamente al di fuori della comfort-zone naturale della V-Strom, sensibilmente più orientata ad un utilizzo stradale pur non disdegnando, con pneumatici idonei, delle escursioni in fuoristrada anche impegnativo.

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A proposito di pneumatici, l’ approccio di Anlas è encomiabile: la loro gamma sposa perfettamente lo spirito adventouring, grazie a prodotti più o meno specifici per il fuoristrada a seconda delle esigenze di ognuno, dando cosi la possibilità a tutti di portare in fuoristrada la proprio moto mantenendo comfort e sicurezza anche su asfalto. Lo spirito di avventura che regala una moto in fuoristrada è una sensazione indescrivibile, il consiglio che mi sento di dare a tutti i possessori di enduro stradali è: provate, non tornerete più indietro!

A cura di Alberto De Bernardi

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