E-bike, ANCMA: esemplari con walk assist non paragonabili ai ciclomotori

Una sentenza della quinta sezione civile del Tribunale di Palermo chiude una questione che ha interessato alcuni proprietari di biciclette a pedalata assistita, Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), oltre a produttori e negozianti, contro una serie di multe e sequestri sul territorio nazionale e in particolare a Palermo. Un dibattito collegato al walk assist, un dispositivo che sollecita un motorino elettrico senza l’uso di pedali, per spingere una bicicletta fino a 6 km/h di velocità massima. In sostanza un’assistenza alla spinta, utile ad esempio sui tratti in salita quando si è in difficoltà. “Giustizia è stata fatta: le e-bike con walk assist non sono equiparabili ai ciclomotori”, si legge all’inizio del comunicato trasmesso.

La questione

“Sono quasi tre anni che seguiamo questa vicenda a fianco delle consociate,” si aggiunge nella nota, “con interlocuzioni serrate a tutti i livelli istituzionali, oggi possiamo dire finalmente di avere ottenuto giustizia in un ambito della mobilità su due ruote in forte espansione che, con immutata fiducia nell’operato delle Forze dell’Ordine, richiede comunque attenzione per i fenomeni di illegalità legati alla manomissione dei motori elettrici per aumentare potenza e velocità”.
L’impiego di questo sistema su diverse e-bike, da quanto segnalato, durante alcuni controlli ha indotto ad assimilare questi veicoli ai ciclomotori. “Questa episodica ed errata interpretazione – si indica ancora nella nota diffusa dall’associazione – ha prodotto multe per svariate centinaia di euro e sequestri (guida senza casco e mancanza di assicurazione), colpendo soprattutto gli ignari utenti della strada e indirettamente anche le imprese costruttrici che hanno messo sul mercato le loro biciclette rispettando le norme europee e nazionali vigenti”.

Immagine di repertorio