Ducati Multistrada 1200 Enduro, zero esperienza nell’off road e subito al top! [PROVA SU STRADA]

Per Ducati è una prima volta, si fa pagare, ma è super

Ha collaborato Tomas Del Campo

Ducati Multistrada 1200 Enduro – La Multistrada ha una folta schiera di appassionati, ma non le bastava. Dopo la rivoluzione dello scorso anno (qui la nostra prova su strada), con l’introduzione di novità assolute come il motore con fasatura variabile DVT, il Cruise Control di serie, o l’integrazione con il Bluetooth, quest’anno ha provato l’assalto a sua Maestà BMW R1200GS, con la versione Enduro, che strizza l’occhio a chi punta all’off road, o almeno al sapore dell’avventura. Quel “Multi” all’inizio del suo nome viene ora ulteriormente legittimato dalle novità. Parliamo di una ruota anteriore da 19”, forcellone al posto del monobraccio posteriore e sospensioni ad escursione più lunga, che si traducono in una vocazione alla guida in fuoristrada, che nessuno si sarebbe mai atteso da una Ducati, ma anche in un maggior comfort rispetto alla “Multi standard”, che poi è probabilmente quello che cerca il cliente di una moto così.

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Se difficilmente infatti ci andrà a spasso per percorsi estremi, ne sarà colpito dai vantaggi che mette sul piatto in ottica di lunghi viaggi, oltre che da una estetica estremamente accattivante, grazie alle novità introdotte. Resta il potentissimo motore da 160 cavalli, guadagna una specifica modalità Enduro, passa la soglia dei 20 mila euro, con un prezzo di listino vicino a quota 21 (20.990, 1.100 in più della “S” da cui deriva). Si tratta di una ammiraglia, se vogliamo definirla così, in grado di soddisfare i palati più esigenti, da molti punti di vista. Con le enormi borse in alluminio è perfetta per un viaggio, magari in due e senza porsi tanti limiti con i bagagli, resta un bel mostro da guidare in modo aggressivo, con una spinta ed un sound che trovano ben poche concorrenti, mentre le novità consentono a chi lo volesse, di farsi due traversi in fuoristrada, o più semplicemente di trarsi d’impaccio anche se il tragitto impone un passaggio lontano dall’asfalto. Una moto completa e dalla doppia anima, anche se, amando davvero il fuoristrada, occorre sceglierla con la gommatura tassellata, disponibile senza costi aggiuntivi (che ovviamente è meno performante su asfalto però). Visto che siamo sostanzialmente a fine stagione, possiamo dirvi che non ha raccolto tutto il successo che ci si sarebbe potuti aspettare, ma dopo averla guidata siamo certi che potrebbe replicare il risultato della Multistrada 1200, venduta in più esemplari nel secondo anno di vita.

Estetica e finiture:

Rating: ★★★★½ 

Una prima volta convincente
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Presentata alla scorsa edizione di Eicma, si è fatta ammirare con una trasformazione che le ha regalato un aspetto ancora più d’impatto. Oltre alla ruota da 19, sfoggia infatti bellissimi cerchi a raggi, che mantengono le gomme tubeless grazie ai coreografici attacchi sulla parte esterna del canale nero opaco. Oltre a questo troviamo poi il serbatoio maggiorato, elemento che da snella la trasforma in imponente ed è capace di ben 30 litri.

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Il becco si allunga, per offrire maggior protezione dai sassi, i fianchetti sono ora in alluminio, come il kit di borse opzionali, davvero giganti, con la possibilità di caricare parecchio quando si viaggia (come di consueto quella lato scarico ha un gradino interno che ne riduce leggermente la capacità), ma con un ingombro di non poco oltre alla sagoma del manubrio. Scegliendole si predilige la praticità (smontarle e montarle è davvero molto semplice e comodo), oltre alla capacità di carico, sacrificando però un po’ l’estetica, perché richiedono una struttura di attacco dedicata e ben visibile quando si viaggia senza le valigie. Resta la possibilità di sfruttare gli attacchi integrati ed utilizzare le più piccole borse in tinta. In questo caso non è quindi necessario montare la struttura aggiuntiva che vedete sull’esemplare in prova. Alto il limite suggerito dalla Casa a borse montate, infatti ci si può spingere addirittura fino a 180 Km/h!

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Sale l’altezza della sella, che è più “scavata” nella moto, per mantenerla il più bassa possibile. Si può sceglierla in tre configurazioni, da 850 a 890 mm da terra. Troviamo poi accorgimenti per la guida in fuoristrada, come le pedane in metallo con inserti che possono essere eliminati quando la si guidi con stivali da enduro, mentre freno posteriore e cambio sono regolabili, sempre per la guida “in piedi”. Per il resto ritroviamo la Multistrada scoperta lo scorso anno, con tanti dettagli molto ben curati, una dotazione da ammiraglia e tanta qualità. La strumentazione offre, tramite il display da 5”, una miriade di dati, mentre i blocchetti si vedono bene anche di notte, dato che sono retroilluminati. Il parabrezza è regolabile, basta una mano e lo si può fare in movimento senza grossi problemi. Nella posizione alta la protezione è buona ed idonea per affrontare un lungo viaggio senza il timore di farsi venire mal di collo.

Motore e prestazioni:

Rating: ★★★★½ 

Rabbioso ed aggressivo quando si chiede tutto, tondo ed omogeneo nell’erogazione “turistica”
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Il bicilindrico Ducati è sempre più una certezza. Iniziamo con il dirvi che resta quasi identico al Testastretta 1200 DVT provato sulla Multistrada S lo scorso anno, si conferma quindi in tutti i suoi pregi. Ci sono stati degli interventi che riguardano la fasatura variabile, per dare ancora più coppia in basso e rendere l’erogazione corposa ai medi. Restano invariati i dati di potenza e coppia, con i 160 cavalli a 9.500 giri e 136 Nm a 7.500. Si tratta ovviamente di una unità Euro 4. Altri interventi sono stati invece studiati per permettere alla Multistrada Enduro di poter effettuare guadi importanti senza problemi. Un’ultima interessante novità, vista la stazza in gioco, è l’introduzione del sistema Vehicle Hold Control, che agisce sul freno posteriore agevolando le partenze in salita. Visto che l’Enduro vira, almeno come concetto, in direzione “GS”, facendo un raffronto con il mondo BMW, la nostra opinione è che questo 1.200 ha un carattere che lo piazza a metà, tra il boxer 1.200 ed il 4 in linea della Casa dell’Elica. Ha gran parte della cattiveria dei 160 cavalli della S1000XR, ma la unisce con il sound più accattivante di un 2 e con la schiena e la spinta ai bassi, sconosciute ai plurifrazionati. Se dobbiamo trovargli un difetto è quello che, nel traffico e quando le temperature sono elevate, scalda parecchio, ma difficilmente potrebbe essere altrimenti.

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Passando alle peculiarità di questo nuovo modello, guadagna la modalità Enduro. Il bicilindrico scende in questo caso a 100 cavalli, si svincola il posteriore dal sistema ABS, consentendo di bloccarlo all’occorrenza e viene disattivato anche l’anti wheeling. Senza modificare le impostazioni del controllo di trazione, difficilmente però si riesce ad alzare l’anteriore della Multistrada, che resta sempre saldamente piantato a terra. In questo continua a lasciarci qualche dubbio il sistema per gestire i vari parametri, comodamente richiamabili, anche in movimento, scegliendo tra i 4 Riding Mode disponibili (Urban, Normal, Sport ed Enduro), ma quando si voglia agire sul singolo parametro (a disposizione c’è di tutto, visto che solo controllo di trazione e di impennata hanno 8 livelli ciascuno), occorre fermarsi e smanettare sui tasti piuttosto a lungo. I ducatisti più “smanettoni” ci hanno fatto il callo e sacrificano una delle modalità preimpostate per configurare un setting, che faccia ciò che si vuole in quei “5 minuti da teppista”, che ogni tanto ci possono stare. Quindi via il controllo di trazione e di impennata e magari motore a potenza piena. Tornando alla “Multi” Enduro, un’ultima importante modifica riguarda la rapportatura, leggermente più corta, sacrificando un po’ di allungo per avere più prontezza alle velocità ridotte e, soprattutto, una miglior gestibilità nell’off road. Il tutto, almeno per quello che abbiamo potuto vedere, non si paga con una differenza tangibile nei consumi.

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★★½ 

Lei è pronta all’off road, a patto di trovare un pilota esperto
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Qualcuno, vedendola ferma dal vivo alla scorsa edizione di Eicma, pensava che potesse essere un azzardo non necessario. La paura era quella di essere di fronte ad una moto che strizzasse l’occhio agli appassionati del genere, senza poter offrire una reale propensione alla guida in fuoristrada. Ducati si stava affacciando per la prima volta a questo genere di motociclette ed i dubbi erano, da un certo punto di vista, leciti. La cosa però non è stata fatta per nulla alla leggera. Per intenderci, le novità non sono limitate all’aspetto e nemmeno per riempire un comunicato stampa, ma di sostanza e corpose. Sono state infatti modificate anche le quote del telaio, sale a 110 mm l’avancorsa (+4), l’angolo del cannotto è di 21° (si apre di 1), mentre, soprattutto per il nuovo forcellone, l’interasse guadagna addirittura 65 mm (è ora di 1.594). Troviamo poi sospensioni con escursione aumentata, ma anche soluzioni tipiche da moto “tecnica” per l’off, come la forcella con il perno avanzato.

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All’atto pratico tutte queste modifiche si traducono nel fatto che, con la nuova Multistrada Enduro, ci si possa levare il gusto di qualche bel traverso di potenza sullo sterrato, anche con le Pirelli Scorpion II. L’elettronica aiuta, non poco, ma stiamo comunque parlando di una moto da oltre 250 Kg (254 con il pieno), che la rendono ovviamente idonea ad un uso non severo in fuoristrada. Oltretutto la protezione dai sassi è adeguata, ma scivolare potrebbe essere non solo pericoloso, ma anche costoso, visto che è una moto da 21 mila euro (ed oltre con borse ed accessori). Questa Multistrada Enduro è invece perfetta per le strade bianche, dove si può tenere una andatura sostenuta senza grande impegno e con un comfort del tutto diverso dalla versione “S” da cui deriva. Merito di un setting specifico e di sospensioni semi attive con una escursione di ben 200 mm, oltre che della possibilità di guidarla comodamente in piedi, grazie alle novità citate per le pedane, oltre che al manubrio più alto di ben 50 mm. Le Pirelli Scorpion II sono l’alternativa “liscia” al tassellato, ovviamente la più gettonata e quella di serie, a meno che non venga scelta l’opzione gratuita fuoristradistica. Si tratta delle Pirelli Scorpion Rally, che sono omologate per velocità fino a 190 Km/h. In entrambi i casi scende la sezione, perché la misura del posteriore è di 170 (“barra” 60), più idonea all’enduro. Se siete curiosi di sapere fino a dove si possa osare con la “Multi” tassellata, esiste da quest’anno una sezione Enduro del DRE (Ducati Riding Experience), che “Allarga i tuoi orizzonti di guida“, grazie ad una full immersion di un week end di off road in Toscana, in compagnia di piloti esperti, capitanati dall’ex-dakariano Beppe Gualini.

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Tornando invece all’uso su asfalto, sulla Multistrada Enduro ritroviamo il comodo cruise control ed è presente anche il cavalletto centrale. Confermata invece la catena per la trasmissione, in un settore dove il cardano è quasi una regola (fa eccezione praticamente solo KTM). Il serbatoio è largo, ma le ginocchia restano strette come sulla “S” da cui deriva. Questo non è un dettaglio banale, perché si traduce in una guida più sportiva e che concilia le due anime della Enduro, che apre ai fuoristradisti, ma resta una delle migliori su strada. La moto si conferma molto stabile sul veloce e, abbiamo già detto dei ben 180 Km/h consentiti anche a borse montate, ma l’avantreno resta ben piazzato anche spingendosi oltre (a borse ovviamente smontate). L’unico difetto, se proprio lo vogliamo trovare, è che il passeggero soffre, in caso di guida un po’ sportiva, perché le maniglie sono poco funzionali, migliora qualcosa se si cerca di aggrapparsi posteriormente, ma la soluzione definitiva potrebbe essere quella di montare un top case con lo schienalino. Una nota la merita la ruota da 19 anteriore, perché oltre ad essere un “pezzo” del pacchetto dedicato all’off road, a noi è piaciuta molto anche su strada, dove la Enduro non perde nulla, ma anzi diventa più rotonda e semplice da guidare.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★☆ 

Ammiraglia anche nel prezzo, ottima l’autonomia
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Partiamo da quella che potrebbe essere forse l’unica nota dolente, il prezzo. La Ducati Multistrada 1200 Enduro è una ammiraglia idonea a portarvi davvero ovunque, piacevole da guidare, qualsiasi sia il vostro stile o il contesto in cui le si chieda di muoversi, con una estetica accattivante e tanta tecnologia e qualità. Durante la nostra prova le abbiamo trovato davvero poche pecche, in gran parte di entità trascurabile. Ecco che quindi quei 21 mila euro circa del suo prezzo di listino, sembrano più che giustificati, ma in valore assoluto sono una cifra davvero importante. Discreta la dotazione che mette in campo, con una sola eccezione da segnalare. Avremmo immaginato di trovarci un cambio elettronico, almeno a salire, che invece non sembra al momento essere previsto nemmeno opzionalmente. Troviamo invece il pacchetto Touring, che include le valigie in alluminio che vedete in foto (con relativa struttura) e le manopole riscaldate, oltre alla pratica piccola borsa a manubrio, che costa circa 1.700 euro (attualmente in promozione rispetto ai 1.950 del suo prezzo di listino). Nel pacchetto Urban (anch’esso in promozione), con 975 euro potete avere il top case in alluminio e la borsa da serbatoio con relativi cavi di prolunga per la presa USB. Non manca, offerto a 914 euro, un pacchetto Enduro, con protezioni aggiuntive, inclusa una gabbia di tubi su cui fissare dei faretti di profondità. Si possono poi usare i riser opzionali per alzare il manubrio di ulteriori 20 mm, oppure acquistare materiali pregiati per alcuni dettagli, come di consueto per i modelli Ducati. Diciamo che per una Multistrada Enduro completa del tris di borse e perfetta anche per viaggiare in due, il prezzo sale vicino alla soglia dei 24.000 euro. Se volete esagerare si passa di slancio quota 25.000, perché per regalare uno scarico completo in titanio alla vostra amata, sono necessari quasi 2.200 euro (con 975 potete limitarvi al solo terminale). Che abbiate acquistato o meno la Multistrada Enduro, potete regalarvi l’esperienza del DRE Enduro con 680 euro (pernottamento escluso), che include l’utilizzo delle moto della scuola, oltre al corso ed ai 2 pranzi ed alla cena. Passando al consumo, come detto, la rapportatura corta non sembra aver influito molto sulle percorrenze con un litro di carburante, che restano sostanzialmente identiche a quelle della “S” provata lo scorso anno. Valori ragionevolissimi, a fronte delle prestazioni di cui è in grado. Anche in uso estremo non scende sotto la soglia dei 15 con un litro, più ragionevolmente ci si avvicina a 18-20, con una guida più rispettosa del codice della strada. Con i 30 litri di serbatoio l’autonomia non è quindi mai un problema ed è ampiamente oltre i 500 Km.

PRO E CONTRO
Ci piace:
La “Multi” più multi-uso di sempre, può davvero fare off (leggero), senza perdere nulla della sua praticità su asfalto, anzi
Non ci piace:
Ammiraglia anche nel prezzo, decisamente importante

Ducati Multistrada 1200 Enduro: la Pagella di Motorionline

Motore:★★★★½ 
Maneggevolezza:★★★★½ 
Cambio e trasmissione:★★★★☆ 
Frenata:★★★★½ 
Sospensioni:★★★★½ 
Guida:★★★★½ 
Comfort pilota:★★★★½ 
Comfort passeggero:★★★★☆ 
Dotazione:★★★★☆ 
Qualità/Prezzo:★★★★☆ 
Linea:★★★★½ 
Consumi:★★★★½ 

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Abbigliamento del test:
Giacca: Dainese D-Explorer Gore-Tex Jacket
Pantaloni: Dainese D-Explorer Gore-Tex Pants
Guanti: Dainese Ergotour Gore-tex X-trafit Gloves
Stivali: Dainese Latemar Gore-Tex Boots
Casco: AGV AX-8 Dual Evo

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