Ducati 916: l’esemplare di Massimo Tamburini esposto al Museo Ducati [FOTO]

Ricordando il 25° anniversario

Presente al Museo Ducati, sino al 15 gennaio 2020, uno dei prototipo della storica Ducati 916. Una delle più celebre creazioni del designer Massimo Tamburini

La Ducati 916 di Massimo Tamburini impreziosisce la raccolta di esemplari al Museo Ducati, in occasione delle celebrazioni del 25° anniversario dalla produzione. Uno storico prototipo della sportiva ammirabile sino al 15 gennaio 2020, come segnalato.

Una leggenda vincente

Di recente, l’introduzione dell’esclusiva Ducati Panigale V4 25° Anniversario 916 ha omaggiato l’importante ricorrenza. La 916 è una delle creazioni più interessanti del marchio emiliano, protagonista in Superbike nella seconda metà degli anni ’90 e firmata dal grande designer Massimo Tamburini.
Sul prototipo esposto sono riscontrabili particolari simili a quelli presenti sulla 916 SBK. Una veste quasi interamente in vetroresina, come segnalato, mentre il parafango anteriore, l’airbox, i convogliatori dell’aria, il portatarga e i terminali di scarico risultano in carbonio. Presenti poi anche elementi racing come un forcellone posteriore monobraccio e cerchi a cinque razze, utilizzati in precedenza solo sui modelli da competizione, realizzati in magnesio. Non figurano né indicatori di direzione, né contachilometri. La strumentazione include semplicemente indicatore della temperatura dell’acqua e giri motore, riprendendo sempre quanto segnalato.
L’esposizione, realizzata grazie alla collaborazione tra Museo Ducati e Simona Tamburini, figlia dell’indimenticabile designer e proprietaria della moto, consente di rivelare alcuni interessanti aspetti proprio sullo sviluppo di questo modello. Come detto si tratta di un prototipo, uno dei tre su cui lo stesso Tamburini plasmò la 916, prima dell’effettiva produzione nel 1994.
Il designer riminese aveva già ideato per Ducati la Paso 750 del 1986, anche questa visibile al Museo del marchio emiliano. La 916 appare ancora oggi una delle creazioni a due ruote più “rivoluzionarie” dal punto di vista sportivo e progettuale. Aerodinamica e ciclistica furono sviluppate interamente sui passi delle strade riminesi e sui tracciati di Misano e del Mugello, dunque Tamburini affinò ogni aspetto del mezzo non ricorrendo mai a una sessione in galleria del vento per sei anni, come ricordato nell’occasione. Un altro aneddoto leggendario.

Foto: Ducati

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