Carducci SC3 ADVENTURE una H-D all terrain

Special radicale, della Sportster rimane il V-Twin e poco altro

Metti che un giorno, tu, possessore di una fantastica H-D 883, ti svegli e senti un’irrefrenabile, incontenibile voglia di off-road… sei però inebriato dal gusto delle “good vibration”, non ti vuoi separare dal ritmico pulsare della tua moto. Cosa fare allora? Soluzione drastica. Riadattare i tuoi canoni di rider con una bella moto da enduro per esplorare le terre prive di asfalto; ma così tradiresti il marchio a Stelle e Strisce. Allora largo spazio alla soluzione anticonformista! Binomio Harley e fuoristrada…be, adesso la soluzione c’è. Si chiama SC3 ADVENTURE ed è prodotta da una piccola factory americana, la Carducci Dual Sport. Jim Carducci e la sua azienda, godono di un’esperienza quarantennale nel mondo del motociclismo, dalla costruzione alle competizioni.

Partendo da una base H-D 1200 o 883 Sportster, ha creato una moto col dna all rounder come una BMW GS, oppure KTM, passando per Kawasaki con la poliedrica KLR 650. Le forme di questa SC3 ADVENTURE sono una sorta di attraente non-sense; il leit motiv progettuale è “design al servizio della funzionalità”. Jim, grazie alle sue qualità e competenze di progettista CAD e CFD (Fluidodinamica computazionale), ha iniziato a lavorare attorno al V-Twin di Milwakee. La più grande sfida è stata azzeccare la giusta geometria da applicare al telaio stock della Sportster, le varie quote, e di conseguenza applicarvi la miglior ciclistica per l’uso on-off.

Dopo tanto lavoro, l’ultimo upgrade 2014 vede l’utilizzo di sospensioni Ohlins: davanti è una USD da 48 mm regolabile, mentre dietro lavorano un pregevole e semplice forcellone in alluminio, una coppia di ammortizzatori. Molto bello il serbatoio integralmente handmade, ideato secondo un design sinuoso e organico, avente lo scopo di mantenere sempre il carburante (6 galloni di capacità, quasi 23 litri) nel punto più basso e avanzato possibile, per la miglior ripartizione delle masse.

Cosa resta dell’originaria Sportster? Pedane e leve sono tutte realizzate ad hoc per il nuovo uso all terrain. Restano i cablaggi, il comando del gas, la strumentazione. Il sistema frenante resta quello stock, tranne che per il disco e la pinza anteriore più specialistici e forniti da Braking. Poco sopra il parafango in carbonio, il grosso faro tondo (disponibile anche a Led come il faro posteriore) che a sua volta è sormontato da un piccolo cupolino retto da una mensolina in alluminio. Le ruote – rigorosamente a raggi – sono 140/80-18 dietro, 90/90-21 davanti.

Nessuna modifica al bicilindrico H-D, solo la trasmissione finale passa dall’originaria cinghia alla catena. L’impianto di scarico è stato completamente rivisto: ora un’insieme di tubi saldati formano il giro dei collettori fino al piccolo scarico alto Leovince.

La moto ha suscitato da subito entusiasmo e la produzione inizierà i primi mesi del 2014. Per averla occorre una Sportster 883 o 1200 e… 47.000 dollari!! La moto è personalizzabile secondo le proprie preferenze attingendo a vari cataloghi di parti aftermarket oppure direttamente realizzati dalla factory di Sunnyvale. Oltre al prezzo, l’esclusività ha anche il difetto della quantità, perché il buon Jim Carducci ha in mente di produrne solo 6 all’anno!

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