Baja 2010: Aprilia fa il vuoto intorno a sè nelle moto. Incidente per Dutto

Baja 2010: Aprilia fa il vuoto intorno a sè nelle moto. Incidente per DuttoBaja 2010: Aprilia fa il vuoto intorno a sè nelle moto. Incidente per Dutto

Meccanici in fibrillazione, serbatoi assetati, pneumatici vergini scaricati dai camion dell’assistenza, pollici pronti sui cronometri, motori impazienti di sprigionare cavalli, piloti alle prese con il road book: una scena attesa da mesi, da quando è calato il sipario sul Campionato Europeo Baja 2009, concluso il 22 agosto in Ungheria, sul velocissimo tracciato di Veszprém.Il 2010 si apre con la classica pordenonese, disputata sui magredi friulani, tra greti insidiosi, interminabili rettilinei lungo le vigne di Refosco e di Grave del Friuli, e le consuete ali di pubblico che si sporge dai ponti sul torrente Cosa e dagli argini del Tagliamento. Ben 58 gli iscritti alla 17a edizione: 37 i quad e 21 le moto, con i big della trascorsa stagione giunti nel paddock ospitato dalla Fiera di Pordenone con l’intenzione di dare filo da torcere ad una folta schiera di esordienti nella formula Baja.
Come consuetudine, l’organizzazione spetta a TOP srl di Pordenone, coordinata dall’infaticabile Mauro Tavella, in collaborazione con il Fuoristrada Club 4×4 Pordenone e il Moto Club QuadForQuad.
Purtroppo l’entusiasmo e la voglia di vincere del primo appuntamento europeo sono stati smorzati dal grave incidente che ha colpito Nicola Dutto, Campione Italiano uscente e secondo in Europeo 2009, al quale amici, piloti e appassionati dedicano un “forza Nik!” urlato a pieni polmoni.

Dopo il fulmineo prologo giocatosi venerdì con alcuni tempi sotto i 5’, i cronometri della PS2 scattano sabato mattina alle 10:00, sotto un cielo che promette solo pioggia e trasforma il percorso in un paesaggio monocromatico e ingannevole. I greti sassosi del Cosa e del Tagliamento sono appiattiti da una luce cinerea, che cela ai piloti ostacoli e avvallamenti. La visibilità compromessa potrebbe essere una delle concause determinanti il grave incidente sopravvenuto a Nicola Dutto, sbalzato di sella dopo la prima metà della speciale, su un rettilineo tra le anse del Tagliamento. L’impatto è violentissimo: il cuneese cade sulla testa e carambola sulla schiena, tra i sassi, a qualche metro dal proprio mezzo. Alex Zanotti, che sta inseguendo Nicola, soccorre immediatamente il collega. Poco dopo giunge anche Massimiliano Masante, su quad, e collabora con Zanotti nelle prime operazioni di assistenza. Rapidissimo l’intervento dell’elisoccorso di Udine, dove Dutto viene sottoposto urgentemente a intervento chirurgico. Gli ultimi dispacci medici sono comunque confortanti: Nicola rimarrà sotto osservazione presso l’Ospedale di Udine, per essere quindi trasferito in un centro riabilitativo specializzato. Piloti, amici e fan tifano per un suo ritorno alle competizioni. Forza Nik!
Nel frattempo i piloti rimasti in gara chiudono la speciale e si dirigono all’assistenza, evidentemente turbati per la caduta del collega. La PS2, vede la seguente classifica assoluta: conduce a sorpresa Alberto Basso, pordenonese e conoscitore dei tracciati locali, su TM 530, con un tempo di 44’00”. A 44”, dopo un duello all’ultima staccata, insegue Mauro Sant, su TM 450, mentre Ceci, Filosa e Zanotti (cui la giuria abbuona 5’ per i soccorsi prestati a Dutto), accusano ritardi superiori al minuto. Il tedesco Zahn, Passigato e la Burioli vanno oltre i 5’. “Chaleco” inizia malissimo, e resta indietro a 9’12”, seguito da Manenti, Ghitti, Paulitti e gli altri. Manuel Lucchese (Husqvarna TE 450) e Sebastiano Demurtas cadono: il primo si ritira dalla gara, il
secondo riesce a ripartire. Il cileno digerisce la lezione e si vendica in PS2: risale di otto posizioni e infligge a Zanotti un minuto di polvere. Seguono a poco più di un minuto Alberto Basso e Mauro Sant, poi Ceci, Filosa, che cade e perde preziosi minuti, quindi Zahn, Paulitti, la Burioli, Passigato e gli altri dietro.
Classifica definitiva in leg 1: Sant, con 1:28’46”, precede Basso, penalizzato di un minuto per ritardo al C.O., a un secondo, e Ceci, a 48”. Poi Zanotti, “Chaleco” e Zahn.

Il mattino successivo la PS3 ripercorre lo stesso tracciato, in direzione inversa, con partenza in prossimità del Ponte della Delizia. Il primo pilota legge il conto alla rovescia alle 8:00. Con intervalli di un minuto entrano in speciale tutti gli altri, sapendo che dovranno affrontare subito il tratto più duro della prova: il greto traditore del Tagliamento, immediatamente seguito dai passaggi sotto i tre ponti sul torrente Cosa, completamente asciutto. Un ultimo salto per uscire dal greto e aprire il gas nelle piatte campagne di San Giorgio della Richinvelda e di Rauscedo, tra vigneti, campi arati e balle di fieno a delimitare le curve pericolose.
“Chaleco”, ben adattato alla tipologia del terreno, tenta la sfida ai 40’, e domina la speciale con 1’42” di distacco su Basso e 1’45” su Sant. I due, regolarissimi sulle loro TM azzurre, pensando al punteggio per il Campionato Italiano non demordono. Zanotti e Ceci stanno dietro, oltre i due minuti. Il tracciato, impegnativo sui “dritti” e poco “guidato”, favorisce i piloti veloci e i mezzi potenti, ragion per cui restano indietro, oltre i 6 minuti di gap, De Piccoli, Passigato, Paulitti e gli altri. Erika Burioli cade malamente, ma esce caparbiamente dalla speciale. Si ritirerà a seguito della lussazione alla spalla, riscontrata dai medici del paddock. Stessa sorte per Filosa, che accusa un forte dolore al polso, a seguito della caduta in PS3: ritiro anche per il generoso
centauro partenopeo. Assistenza, sostituzione del tear-off (il cielo minaccia pioggia), riordino, trasferimento, di nuovo allo start, per la PS5, penultima speciale in programma. Stesso copione della prova precedente: nell’ordine Chaleco, Basso, Sant, Zanotti e Ceci. Solo sotto il quinto posto si assiste a un rimescolamento: Demurtas e Zahn recuperano, mentre Ghitti finisce in coda. La PS6, identica alla precedente, viene sospesa dalla Direzione di Gara, per motivi di sicurezza: la minaccia della pioggia e la scarsa visibilità suggeriscono ai commissari di far rientrare i piloti che. Prima del podio viene sempre l’incolumità dei concorrenti.
Definitiva della seconda giornata: “Chaleco” in testa, seguito da Basso, Sant, Zanotti, Ceci, De Piccoli e Passigato. Vince la gara Alberto Basso (2:55’01”), che sale sul gradino più alto del podio, seguito da Sant (2:55’36”) e Zanotti, regolarissimo sulla sua Aprilia (2:58’09”). Poi Ceci (2:58’55”) e “Chaleco”, che maledice la prima sfortunata speciale.

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