Aprilia RS 660 Factory 2025 – La prova in pista al Michelin Power Days

L'arte della performance tra Cavalli, Ciclistica, Grip e Angoli di piega


Mugello, il circuito toscano famoso per le sue curve veloci, i cambi di direzione fulminei e il rettilineo dove si raggiungono velocità folli, apre le porte ai Michelin Power Days. Due giorni per un vero e proprio battesimo Racing dedicato all’universo di pneumatici francesi. Il meteo non è stato dei migliori è più volte ha provato a fare il guastafeste. Con un po’ di fortuna, il cielo si è placato quel tanto da lasciarmi un asfalto umido ma praticabile. Nei turni che sono riuscito a sfruttare, ho avuto un assaggio del potenziale della nuova Aprilia RS660 Factory. In realtà, la casa di Noale ha portato i suoi 3 gioielli, le 3 sculture di ingegneria e passione che pulsano di vittorie: La RSV4 Factory 1100, la Tuono V4 Factory 1100 e la RS 660 Factory

NUOVA RS 660 FACTORY: PIÙ AFFILATA, PIÙ PERFORMANTE, PIÙ FACTORY CHE MAI!

Non parlo solo di sensazioni: sotto la sua livrea affilata il bicilindrico parallelo frontemarcia da 659 cc, ora capace di erogare 105 CV a 10.400 giri/min e una coppia massima di 70 Nm a 8.400 giri/min. Sulla carta guadagna 5 cavalli rispetto alla versione precedente, ma è sull’erogazione che adesso è più piena e lineare. Si percepisce il lavoro certosino fatto per migliorare un prodotto già di riferimento per la categoria. Ora la progressione infonde ancora più fiducia e, inevitabilmente, invoglia a osare di più in uscita curva. La Factory monta sospensioni Öhlins all’anteriore a steli rovesciati da Ø 43 mm, completamente regolabile con escursione da 120 mm, e un monoammortizzatore sempre Öhlins completamente regolabile con escursione da 130 mm.


L’impianto frenante Brembo, con pinze radiali a quattro pistoncini e dischi anteriori da 320 mm, morde con una precisione chirurgica, garantendo staccate da brivido. E un’elettronica che ha fatto un bel salto per quanto già il sistema APRC fosse già al Top, oltre ad essere migliorata aggiunge nuove funzionalità: l’introduzione del Launch Control, acquisizione dati, per analisi telemetriche in stile MotoGP, Tempi sul giro e delta dei tempi di settore (GPS) e aggiornamenti della strumentazione (dashboard). Tante e tante altre sono le modifiche che sono state apportate sul nuovo modello soprattutto per mantenere alti i livelli prestazionali garantendo l’omologazione della restrittiva direttiva EURO 5+.

PRIMI GIRI, PRIME EMOZIONI (NONOSTANTE IL METEO)

Il primo turno al Mugello è stato un approccio cauto, un prendere le misure con un asfalto ancora insidioso per le chiazze di umidità e con la moto e le gomme, cercando quel limite sottile tra sicurezza e performance. Già dopo pochi giri, il meteo ha concesso una tregua, ma non sufficiente per spingere come avrei voluto. Il secondo turno, poi, è stato interrotto prematuramente da una perdita d’olio di un’altra moto. Peccato. Ma al terzo tentativo, ho iniziato a sentire quel feeling magico crescere giro dopo giro. Tanto che sono passato da un angolo di piega di 48° a ben 55°. Giusto un assaggio per capire che il limite della moto è ancora lontano. La dashboard si legge chiaramente anche durante la guida e mi ha fornito tutte le informazioni necessarie sia durante che a fine turno.

Torniano al terzo turno. La ciclistica è granitica (aggettivo spesso utilizzato ma è la pura realtà), le sospensioni Öhlins lavorano una meraviglia e dai BOX mi hanno garantito che non hanno fatto alcuna modifica sul setting di serie. i freni Brembo sono una certezza e mordono con precisione. Anche se al Mugello consiglio di frenare sempre meno se si vuol andar veloce. In queste curve bisogna far scorrere quanto più la moto e le grandi staccate servono solo quando i tempi sul giro iniziano ad essere interessanti.
Forte di un’elettronica da Superbike, ho preferito non rinunciare né al Traction Control né all’ABS specie in queste condizioni non ideali dell’asfalto. A differenza del modello precedente, dove avevo optato per disattivare il TC, qui, fidandomi della sua evoluzione, l’ho regolato sul livello 3.

Le nuove appendici aerodinamiche, ben visibili, promettono una deportanza migliorata. Su carta è migliorata del 6% sia il DRAG che il PITCH. Sono numeri che si traducono in fiducia crescente ad ogni passaggio. Non bisogna illudersi che siano solo loro a dar la svolta sul cronometro, ma l’evoluzione globale della moto, di tutto il suo pacchetto permette di avere tutte le armi per infrangere il muro del proprio cronometro.

AERODINAMICA E CURVA DI EROGAZIONE: UN BINOMIO VINCENTE SUL RETTILINEO DEL MUGELLO

Chiudendomi a cupolino appena posso spalancare il gas all’uscita della Bucine divento un tutt’uno con la moto, nessuna turbolenza fastidiosa, solo la sensazione di fendere l’aria. Potrei dire di essere in una “Comfort zone”, sia per la moto che per le gomme. La posizione di guida è ora più distesa, offrendo anche ai piloti più alti la possibilità di trovare un assetto più raccolto ed efficace. La RS 660 Factory è una sorpresa continua. Sappiamo bene quanto sia performante, basti pensare ai tempi “record” per una moto di serie che la versione precedente ha stampato sul circuito di Misano, nelle mani di piloti di MotoGP e non solo, durante l’Aprilia All Stars 2024.
Chapeau ai tecnici di Noale per aver creato una moto così efficace in pista ma anche incredibilmente godibile su strada, trovando quel giusto equilibrio tra sportività e piacere di guida, senza affaticare troppo nei lunghi trasferimenti, magari sui passi di montagna.

IL “DIVERTIMENTO” HA UN NOME E UN SOUND INCONFONDIBILE: APRILIA

Una giornata con asfalto completamente asciutto avrebbe esaltato ancora di più le potenzialità di moto e pneumatici. Ma anche queste condizioni “ballerine” mi hanno permesso di apprezzare il feeling e il feedback eccellenti della ciclistica Aprilia. Un dettaglio che fa riflettere: la RS 660 Factory non è stata pensata a tavolino con le Michelin Power GP2. Eppure, la sua adattabilità e l’affidabilità di Michelin tra i cordoli parlano chiaro.

Ma torniamo a quelle uscite di curva… sentivo proprio la spinta del motore, una bella sensazione che mi ha permesso di superare anche moto più potenti, con un Traction control di cui mi sono fidato ciecamente. La mappa Challenge mi è sembrata un po’ “addomesticata” per aggredire il Mugello, ma la Time Attack… sì sente il fuoco dentro, perfetto per limare ogni centesimo. In conclusione, per me che amo il cambio rovesciato, trovo geniale la rapidità con cui si può passare da un cambio tradizionale all’altro. Un bullone da svitare e avvitare per posizionare correttamente la leva, e l’elettronica fa il resto in automatico. Tutto in una manciata di secondi.

MICHELIN POWER GP2: QUANDO LA FIDUCIA SI CHIAMA ADERENZA

Gli pneumatici francesi GP2 non hanno bisogno di termocoperte, vanno in temperatura in poco tempo e dopo poche curve regalano quella confidenza che permette di osare, anche su un asfalto non perfetto. Infatti, il suo utilizzo è consigliato per un 50% su strada ed un 50% su pista.
In inserimento di curva sono precise, esemplari a dir poco perfetti specie per una guida più arrotondata che appuntita. Un ringraziamento speciale a Michelin, nostro fedele compagno di giochi in questo mondo fatto di velocità, dove il ” Bibendum” ci fa l’occhiolino e ci sussurra ad ogni giro: “Buon divertimento!”.

Abbigliamento utilizzato in collaborazione con:
Dainese. Tuta Laguna Seca 6
Dainese. Guanti Full Metal 7
Dainese. Stivali Torque 4 Air
Arai. RX-7V EVO JR 65 Red

SCHEDA TECNICA

Motore: 2 cilindri parallelo frontemarcia, 4 valvole per cilindro,
raffreddato a liquido con Ride-By-Wire. Potenza max 105 CV (77,2 kW) a 10.400 giri/min, coppia max 70 Nm a 8.400 giri/min
Cilindrata: 659 cc
Cambio: Meccanico a 6 rapporti con sistema Quick Shift Aprilia
Peso: 183 kg in ordine di marcia
Sosp. anteriore: Forcella Öhlins a steli rovesciati ø 43 mm, completamente regolabile
Sosp. posteriore: Monoammortizzatore Öhlins completamente regolabile
Impianto frenante: Ant. Doppio disco ø 320 mm con pinze Brembo radiali a 4 pistoncini e pompa radiale – post. Disco singolo ø 220 mm con pinza Brembo a 2 pistoncini
Pneumatici: Pirelli Diablo Rosso IV 120/70 ZR 17 | 180/55 ZR 17
Capacità serbatoio: 15 lt
Consumo: N.D.
Prezzo: da 13.999 € f.c.

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