Africa Eco Race 2020, gran festa Yamaha per Alessandro Botturi
In sella alla Yamaha WR450F Rally
Dopo la Dakar, il pilota bresciano era convinto che la Africa Eco Race sarebbe dovuta essere la sua prossima sfida. Una sfida vinta nel 2019 e di nuovo nel 2020, sempre in sella alla Yamaha WR450F rally, ripercorrendo alcune tappe proprio del fondatore della Parigi-Dakar, Thierry Sabine, con partenza da Montecarlo e arrivo al lago Retba (il famoso Lago Rosa) in Senegal. Durante il party in suo onore ha parlato delle grandi emozioni provate e del mal d’Africa, ma anche di momenti difficili.
“Passare sulla ferrovia in Mauritania mi ha messo i brividi” esordisce il Bottu, visibilmente emozionato “ho rivisto le immagini della Parigi-Dakar che seguivo da ragazzino provando una sensazione incredibile, unica. Quello che provi lì, il mal d’Africa, è difficile da raccontare“.
Prosegue parlando della gestione di una gara così dura e lunga: “Nei 6500 km nel deserto devi cercare di far meno danni possibili alla moto, perché sei solo te, la tua moto e quattro ferri che porti nel marsupio. Anche la più stupida caduta ti può compromettere la gara, la tensione è alta, perché devi cercare di andare forte ma allo stesso tempo minimizzare i rischi. La moto di quest’anno era ancora migliore di quella della scorsa gara. Non ha mai perso un colpo, non ho avvertito cali di potenza come era successo l’anno scorso durante le ultime due tappe”
C’è stato anche un momento molto difficile, dopo la notizia della scomparsa del pilota portoghese Paulo Gonçalves durante la settima prova della Dakar (che si svolge contemporaneamente alla Africa Eco Race). “Noi eravamo alla tappa di riposo. La notizia mi ha sconvolto, anche perché lo conoscevo sul lato umano oltre che come pilota. Infatti, alla prima tappa in Mauritania ho fatto 20° partendo 1°. Non riuscivo a stare concentrato…Ma bisogna andare avanti, con la consapevolezza che il rischio, per noi piloti, c’è sempre.”
E Botturi avanti ci è andato, ottenendo anche la vittoria, con un distacco di 3’59” dal norvegese Ullevalseter che, con ottima probabilità, si troverà a fronteggiare nuovamente alla prossima Africa Eco Race.
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