I due ragazzi investiti: Matteo si sveglia dal coma, chiede subito di Elisa

Dopo un mese di coma si sveglia il motociclista travolto da un furgone insieme alla sua ragazza a seguito di una lite stradale

Lo scorso 9 luglio sulla strada stradale di Condove, in Valle di Susa, Matteo Penna insieme e la sua ragazza Elisa, sono stati travolti da Maurizio De Giulio alla guida di un furgone a seguito di una lite nata per una mancata precedenza. Quel giorno Elisa morì sul colpo, mentre Matteo venne trasportato d'urgenza al Cto di Torino.
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Matteo Penna, il motociclista di 29 anni ferito gravemente da Maurizio De Giulio, conducente del furgone che, dopo una lite, ha travolto il motociclista con la fidanzata, Elisa Ferrero di 27 anni morta sul colpo, si è svegliato dopo un mese di coma, ed è cosciente.
Il medici della rianimazione dell’ospedale Cto di Torino, hanno anche sciolta la prognosi, che è di 120 giorni, salvo ulteriori complicazioni.

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Dopo che i medici hanno interrotto la sedazione, il motociclista non ha accennato a svegliarsi, da li amici e parenti, hanno cominciato un “pellegrinaggio” al Cto di Torino nella speranza che, parlando con Matteo, le loro voci lo avrebbero aiutato a svegliarsi.
Il centauro invece, si è svegliato sulle note di “The Sound of Silence”, riprodotta dallo stereo che un amico aveva portato in ospedale, assieme a qualche cassetta dei gruppi preferiti di Matteo.

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Al risveglio Matteo, ancora dolorante e con un filo di voce, si è subito preoccupato di sapere come stesse Elisa, i medici però non hanno ancora detto al giovane motociclista che la sua ragazza è morta sul colpo dopo lo schianto, e non lo comunicheranno finché non ci saranno dei miglioramenti ed un adeguato supporto psicologico.

Matteo, che ha subito l’amputazione della gamba a seguito dell’incidente, rimarrà in rianimazione almeno fino a Ferragosto, salvo complicazioni, verrà successivamente trasferito all’Unità spinale del Cto dove inizierà il percorso di riabilitazione.

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Maurizio De Giulio, alla guida del furgone, è ora in carcere con l’accusa di omicidio
volontario
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Secondo il gip Alfredo Toppino, che ne ha convalidato l’arresto, l’uomo ha puntato la moto dopo averla inseguita ad alta velocità, l’ha colpita e poi trascinata per metri, senza frenare o tentare manovre di emergenza.

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