Yamaha Motobot: si passa alla fase due
Compierà in modo autonomo un giro di pista
Yamaha Motobot – Yamaha ha “usato” il Consumer Electronics Show di Las Vegas, edizione 2016, per annunciare che il suo “humanoid riding robot”, meglio noto come Motobot, è entrato nella sua seconda fase di sviluppo.
Grazie alla collaborazione della società di ricerca e sviluppo SRI International, la fase due del progetto Motobot svilupperà la nuova tecnologia del marchio nipponico all’interno di un vero circuito. Questa nuova fase servirà a Yamaha per creare un esercito, se ci viene passato il termine, di superbike guidate da robot “auto-consapevoli”, anche se il marchio giapponese ha detto che il suo obiettivo è quello di rendere in grado Motobot di eseguire in modo autonomo un giro di pista ad oltre 200 km/h entro il 2017.
Perché Yamaha sta portando avanti questo progetto? Perché Motobot è un banco di prova. La tecnologia utilizzata e sviluppata è destinata, infatti, ad essere applicato anche in futuro a sistemi di supporto per il pilota in carne ed ossa e, inoltre, potrebbe aprire qualche opportunità di sviluppo in questo business lucrativo. Intanto, riguardiamoci questo video diffuso qualche mese fa da Yamaha, dove si vede Motobot inforcare una Yamaha R1M personalizzata e appositamente attrezzata per essere gestita dal robot stesso. “Sto migliorando ogni giorno, ma non sono sicuro di poter battere nemmeno te quando avevi cinque anni”, mentre si vedono le immagini di Valentino Rossi da piccolo. Anche allora, Yamaha dichiarò che Motobot è in grado di correre in un circuito fino alla velocità di 200 km/h e che l’obiettivo è quello di sviluppare nuove soluzioni in grado di aumentare la sicurezza in pista dei piloti. In chiusura di video il robot rilancia il guanto di sfida al numero 46: “Io sono Motobot, sono stato creato per sorpassarti“.
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