Suzuki è sempre più indiana

Suzuki è sempre più indianaSuzuki è sempre più indiana

L’India sta diventando terreno di conquista da parte dei principali produttori di ciclomotori. Suzuki parla apertamente di “tendenze del mercato indiano” e nella recente edizione all’Auto Expo di Nuova Delhi ha messo in vetrina alcuni nuovi modelli.
C’è l’Hayate spinto da motore da 110cc e caratterizzato da consumi ridotto. La casa giapponese lo immagina in qualsiasi condizione di marcia. C’è Swish 125 pensato per un uso quotidiano e con a bordo giovani guidatori. Resi noti anche i modelli prodotti e commercializzati in India (GS150R, SlingShot Plus, Access 125) e in Giappone (GSX-R1000, Hayabusa 1300, Intruder M1800R, Intruder M800 e-Let’s, GSR750A, V-Strom 650 ABS).

Suzuki rende noto come le due ruote rappresentano il 76% del mercato automotive indiano. La produzione totale si attesta a 13.3 milioni di veicoli in un anno con vendite nel mercato domestico pari a 11.8 milioni di motocicli. Le previsione sono ottimistiche: +13-15% a cui si somma il +49% rispetto allo scorso anno.
A occuparsi di questa fetta di mercato è la Suzuki Motorcycle India Private Limited. Lo stabilimento ha una capacità produttiva annuale di due milioni e mezzo di unità. Collocato a 30 chilometri a sud di Nuova Delhi, impiega circa 490 persone. Il nuovo fabbricato viene definito a impatto zero. Per realizzarlo, ricorda la società del Sol Levante, sono stati adottati sistemi per l’ottimizzazione della luce naturale, per il riciclo dell’acqua e vari accorgimenti per rendere più pulito l’ambiente circostante.

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