Salone di Tokyo 2013: Kawasaki ripropone il motore turbo

Da Akashi dopo 30 anni arriva un nuovo moderno 4 cilindri turbo

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Kawasaki al salone di Tokyo ha messo letteralmente il “turbo”, proponendo uno studio che ha come protagonista un 4 cilindri 16 valvole dotato appunto di sovralimentazione. Purtroppo però non ci sono informazione ufficiali su potenza e possibile commercializzazione.

Era il 1981 quando la casa con sede ad Akashi presentò il primo prototipo di un motore di 650 cc con attaccato un turbocompressore. Era il Tokyo Motor Show del 1982. Ma fu il 1983 l’anno del debutto della GPZ 750 Turbo (conosciuta anche con la sigla ZX750-E1), 112 CV e ben 100 Nm a 6.500 giri/min. A seguire, pochi anni dopo, fu presentata la ZX750-E2 che, con un paio di migliaia di unità vendute, chiuse l’avventura Kawasaki nel mondo dei motori turbo. Anche altre case come Yamaha, Suzuki ed Honda si avventurarono nell’impresa, ma tra queste, fu soltanto l’ultima ad avere maggior fortuna con la Honda CX500.

Come mai il turbocompressore non ha sfondato? Queste motociclette erano afflitte da un pronunciato turbo lag (ritardo attivazione del turbo ai bassi regimi a causa dell’inerzia ridotta dei gas di scarico), che provocava un’improvvisa botta di coppia, con conseguente aumento di velocità, nel momento in cui la girante della turbina raggiungeva la massima pressione; su strada ciò si traduceva in un difficile rapporto con la manopola del gas. Per alcuni modelli era la casa produttrice stessa a consigliarne l’utilizzo ad un’utenza esperta.

In Kawasaki, nell’anno 2013, grazie al know-how della Casa ed alla tecnologia a disposizione, i tempi sembrano maturi per la riproposizione di questa affascinante soluzione. Probabilmente, più che per la ricerca della massima potenza, il turbo troverà posto nelle cubature intermedie, per rendere l’erogazione della potenza più omogenea ravvivando così la coppia ai bassi regimi; ciò, molto probabilmente, potrà stimolare il downsizing e la progettazione di motori ad alta efficienza. La sovralimentazione inoltre può dare una mano ai costruttori in vista delle nuove normative antinquinamento, ricercando nel contempo un minor consumo di carburante.

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