PROVA Casco Arai Quantic, pretendere il TOP sempre e ovunque!
Sia su strada che in pista il test del casco stradale giapponese
Torno con estremo piacere a parlarvi di uno dei brand che più mi sta a cuore da oltre 20 anni. Per chi non l’avesse letto, vi consiglio l’articolo che racconta come negli anni sia nata la mia passione verso il marchio giapponese, oltre che la prova del casco Arai RX-7V EVO (clicca qui).
Questa volta vi racconto la prova della versione “stradale” che la casa del Sol levante offre ai propri clienti. Un casco che già da tempo mi incuriosiva, in quanto già possessore anni fa del modello Viper GT. Sono stato quindi più che motivato a toccare con mano l’ultima evoluzione proposta al nome di Quantic.
CASCO ARAI QUANTIC – COMFORT PER IL LUNGO RAGGIO
Il claim del casco Quantic parla chiaro. La parola chiave è “comfort” ma attenzione… Non esiste un solo casco Arai che non abbia come priorità il tema della “sicurezza”. Arai ha oltre 80 anni di esperienza ed ogni modello è ampiamente diverso dall’altro garantendo sempre, comunque e ovunque il TOP nei materiali e nella lavorazione. Per chi non conoscesse bene il mondo Arai, potrebbe ipotizzare che sostanzialmente un po’ tutti i modelli si assomigliano e forse anche nelle loro caratteristiche. E’ un’ipotesi completamente errata!
La forma arrotondata del Casco Arai, che è un po’ il marchio di fabbrica che accomuna tutti i modelli, ha la capacità di deviare l’energia in caso di urto, o meglio, ha la capacità di far scivolare sulle superfici senza creare punti di arresto e/o immediate decelerazioni. Solo una forma simile ad un uovo può evitare ciò, minimizzando il più possibile le forze rotazionali. Il design si ispira “semplicemente” alla natura e la natura non sbaglia mai.
PERCHÉ È PIÙ INDICATO IL QUANTIC E NON RX-7V PER USO STRADALE? E QUALI SONO LE DIFFERENZE?
In tanti anni ho visto molti motociclisti avere in testa un casco Arai RX-7 utilizzando la moto solo su strada, specie gli appassionati di moto sportive. Sono consapevoli di aver in testa il modello giusto?
Proverò a darvi qualche indicazione in merito, senza andare troppo nel tecnicismo.
Nella foto che segue ho messo a confronto i due caschi in prova: A sinistra il Quantic ed a destra RX-7V EVO.
Non osate nemmeno pensare che siano modelli simili tra loro, perché potrebbero sentirvi quelli di BER Racing Europe e sarebbe un remake del film “altrimenti ci arrabbiamo!”
Il modello RX-7V è dotato di 15 prese d’aria, mentre il casco Quantic ha 12 prese d’aria di cui 6 in immissione e 6 in emissione. Vien da sé che l’enorme flusso d’aria del RX-7V (progettato per la pista) non sia ottimale per l’utilizzo stradale a lungo raggio. Più aria entra nel casco, maggiore è la rumorosità e minore è il comfort acustico. Il progetto RX-7V è ottimizzato per sessioni di turni in pista e non per macinare centinaia di chilometri su strada. A questo punto qualcuno potrebbe già obiettare se siano sufficienti le 12 prese d’aria del Quantic. Innanzitutto, ricordo che non tutti i caschi stradali vantano 12 prese d’aria e tra l’altro dipende sempre da come sono progettate. Tornando alle differenze per macro aree, aggiungo:
– RX-7 è più “rastremato” nella zona delle tempie per resistere meglio alle sollecitazioni della guida sportiva.
– RX-7 ha il sottogola estrattore removibile per forzare uscita dell’aria calda dalla zona del viso-bocca.
– QUANTIC ha degli interni più morbidi e soffici per l’utilizzo Sport-Touring. Quelli del RX-7 sono studiati per asciugarsi velocemente tra un turno e l’altro.
– QUANTIC ha la presa d’aria Quantic Logo Duct, per una ventilazione super efficiente (effetto camino) anche alle basse velocità.
L’RX-7V ha più prese d’aria e allora è meno resistente in quanto ha maggiori fori nella calotta? Assolutamente no!
Nel caso specifico del RX-7 all’interno della calotta vi è ulteriore strato in fibra che rafforza il casco, realizzato nello stesso materiale che si trova nei giubbotti antiproiettile. Il Quantic essendo progettato diversamente non ne ha bisogno ed è in piena regola con l’omologazione ed i test di urto. E’ bene ricordare che Arai non solo soddisfa gli Standard richiesti ma aggiunge severi criteri interni per definire se il casco è sicuro. Anche perché in Arai sanno benissimo che un casco pur essendo dello stesso modello deve avere caratteristiche diverse in base alla taglia.
Un esempio pratico: Se prendiamo la formula della forza che è data dalla massa per l’accelerazione (F = m * a), un casco di taglia XL ha una massa maggiore rispetto ad un casco di taglia S. Nel primo caso, a parità di accelerazione la forza sarà maggiore in caso d’impatto. Quindi i caschi Arai hanno caratteristiche diverse in base al modello e alla taglia e le differenze sono davvero tante. There is a Difference with Arai!
LA PROVA DELL’ARAI QUANTIC SIA SU STRADA CHE IN PISTA
IN PISTA. Quale occasione migliore della pista per provare il Quantic e metterlo subito alla frusta in una bella giornata calda di settembre sul circuito di Cremona, in sella all’Aprilia RSV4 Factory da 217 CV. Se qualcuno avesse dubbi sulle 12 prese d’aria se siano sufficienti, posso subito assicurare che il casco è così ben ventilato che ho dovuto chiudere tutte le prese d’aria d’immissione ad esclusione delle due presenti sulla visiera. Il Quantic è talmente a suo agio tra i cordoli che posso concentrarmi a sfruttare tutto il potenziale della belva di Noale sul lungo rettilineo del circuito, raggiungendo velocità folli con in testa un casco che penetra eccellentemente l’aria e le turbolenze generate sono ottimamente gestite dallo spoilerino posteriore.
Rispetto all’RX-7V, il Quantic in pista lo sento meno cucito su misura per la mia testa. E’ indubbiamente più confortevole. La taglia è una “S” ed è corretta ma sulla tempia e sulle guance avverto qualcosa di diverso. Si nota che è più declinato ad un utilizzo stradale che pistaiolo. Tra un pif paf tra i cordoli il peso del casco è inavvertibile e l’ampia visiera permette di avere uno sguardo a tutto campo. Io sblocco della visiera per alzarla, lo trovo un po’ difficoltoso con i guanti, specie quando si ha fretta e fa caldo a fine del turno (stesso sistema presente sul RX-7V) . Invece per quanto riguarda il sistema del cambio visiera si è evoluto così tanto che vi lascio il link al video in cui si vede Francesco Bombarda (Responsabile marketing e pubbliche relazioni di BER Racing Europe) cambiarla in una manciata di secondi (clicca qui).
SU STRADA. Consentitemi di raccontarvi la scena: Sono vicino al lago con la bellissima Suzuki Hayabusa ed il casco Arai Quantic poggiato sul serbatoio. Si avvicinano un paio di motociclisti che con sguardo soddisfatto ammirano il duo giapponese.
In un’unica foto vi sono due eccellenze. Una moto leggendaria, longeva che ha scolpito la storia delle due ruote ed un brand “Arai” che negli anni ha conservato la fama di casco sicuro, di qualità e per un pubblico ricercato. Un pubblico esigente e che desidera sempre di più.
Dopo un primo break si riparte verso il Balcone d’Italia al confine italo-svizzero dove c’è un incredibile vista sul Lago di Lugano e sulle Alpi. Lungo tutto il tragitto le stesse sensazioni ricevute in pista le ho vissute su strada ma in modo diverso. La guida su strada è meno stressante ed il comfort del casco viene maggiormente apprezzato. Il viso è più rilassato, pur sentendosi sempre sicuro e avvolto dai guanciali. Le prese d’aria fanno un ottimo lavoro, aprirle tutte quando fa caldo è un bene e si sente il flusso all’interno, anche alle basse velocità. Pur essendo decisamente più silenzioso rispetto al RX-7V, segnalo che alcuni competitor riescono ad esserlo di più, però come su una bilancia bisogna scegliere il giusto compromesso tra areazione e silenziosità.
La visuale su strada è ottima, essendo ampia permette di aver maggior visibilità anche su eventuali rischi e pericoli che si incontrano lungo il tragitto. In un giorno percorsi più di 250 km ed il casco Quantic ha svolto egregiamente il suo lavoro. Il design della calotta di Arai è sempre stato di classe. Le grafiche sono raffinate, con alcune colorazioni dedicate ai piloti che hanno fatto la storia del marchio.
Il Quantic in prova è l’Abstract Red, una tonalità che si abbina a molti capi d’abbigliamento. Il prezzo è in linea con i Top player e rispetto a qualcuno è anche più economico ma considerando che è un Arai, i soldi sono ben spesi.
Generale
Calotta esterna PB e-cLc
Sistema visiera ad asse variabile (VAS-V)
Ventilazione frontale
Presa d’aria integrata nel Logo Arai 3D
Doppio ingresso
Prese d’aria frontali**
Presa d’aria mentoniera a tre posizioni
Ventilazione posteriore
Estrattore paranuca
Spoiler estrattore posteriore
Estrattori aria laterali
Aerodinamica
Spoiler mento fisso
Visiera
Visera VAS Max Vision con funzione De-Mist
Nuovo sistema di chiusura e sostituzione visiera (Opzione)
PRO Shade System** (Opzione)
Lente Pinlock Max Vision inclusa
Interni
Interni in premium Nylon spazzolato
Guanciali interni intercambiabili
Interno sostituibile
Tasche auricolari intercom integrate nei guanciali
Facial Contour System facciale (FCS)
Imbottitura calottina interna “Peel away” removibile (5mm)
Omologazione
4ECE R22-06
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