PROVA Benelli TRK 702, la moto da guidare tutti i giorni dell’anno
I numeri del mercato parlano chiaro, è lei la Regina da battere
Se sei alla ricerca di una moto “tutto fare”, la Benelli TRK 702 è quella ideale. Questa volta inizio la prova in modo diretto e senza troppi giri di parole, non perché sia la mia moto preferita, ma perché indubbiamente è attualmente la “Best buy” scelta dal pubblico italiano e mensilmente si conferma tenendosi in vetta alla classifica. Sono quindi incuriosito di capirne le principali caratteristiche, che convincono molti clienti. In prova la Benelli TRK 702 in colorazione Anthracite Grey.
BENELLI – STORIA DI UN MARCHIO ITALIANO
La Benelli è la più antica azienda motociclistica italiana in attività che dopo essere passata per diverse gestioni (De Tomaso 1972, Selci 1989, Merloni 1995, una trattativa con un miliardario russo non conclusa) nel 2005 è diventata di proprietà del gruppo QJ Motor. Il suo nome continua a riecheggiare per i successi del passato e negli ultimi anni è tornato prepotentemente in up per i numeri di vendita.
Brevemente ricordo alcuni successi, come la conquista dei due titoli mondiali nella 250, il primo nel 1950 con Dario Ambrosini con la monocilindrica ed il secondo nel 1969 con l’australiano Kel Carruthers, alla guida di una 4 cilindri. Quei motori erano nettamente differenti da quelli di oggi ma in comune hanno il risultato di essere competitivi per le sfide del momento. Ad oggi, la bicilindrica è la Regina incontrastata del mercato ed è sul gradino più alto del podio che se pur dal sapore diverso, conferma una vittoria firmata Benelli.
DISEGNIAMO CIÒ CHE PIACE
È un po’ quello che ho immaginato abbiano pensato al Centro Stile e dall’R&D Benelli di Pesaro appena ho visto la moto… A dire il vero il design della TRK 702 non è così innovativo, stravolgente o fuori dagli schemi. Non ha una vera e propria identità ma è qualcosa di già visto. È realizzato in chiave evergreen con dettagli e particolari rivisti in pieno stile italiano. Qualcuno potrebbe dire che non sia una moto così “originale” ma realisticamente si compra ciò che piace e a volte il creare qualcosa di totalmente “nuovo” non sempre è la via giusta, anzi…
Ritroviamo la tipica forma del serbatoio che si raccorda con armonia come se fosse un’unica linea con la sella del pilota fino a giungere al classico becco anteriore, proveniente dal mondo Adventure. Il gruppo ottico a doppio modulo a full led e cupolino (fisso) concludono la vista dell’avantreno per poi aprire lo sguardo verso i paramani. Interessante è la conclusione visiva del posteriore con sellino passeggero, contornato dai maniglioni e scarico alto per un aspetto più da fuoristrada ma che fa tanto spirito di avventura.
CICLISTICA ESSENZIALE E FUNZIONALE
Il telaio è ben visibile allo sguardo ed è il tradizionale traliccio in tubi con piastra in acciaio. È essenziale, funzionale ed è ciò di cui si ha veramente bisogno. Esteticamente il fascino del “traliccio” appassiona non poco il motociclista. È derivato dalla sorella TRK 502 che con la sua esperienza conferma essere un buon prodotto della Casa del Leoncino. All’anteriore vediamo una forcella di tipo upside-down con steli da 50 mm, con un’escursione di 140 mm. L’impianto frenante è dotato di un doppio disco semiflottante da 320mm di diametro e pinze a 4 pistoncini. Mentre al posteriore vi è il forcellone oscillante con ammortizzatore centrale con precarico molla regolabile e regolazione del freno idraulico in estensione, con una escursione di 45 mm e un disco singolo da 260mm per frenare la ruota. I cerchi sono in lega di alluminio e hanno un raggio di 17 pollici, equipaggiati dagli Pirelli Angel GT 120/70 per l’anteriore e 160/60 per il posteriore.
MOTORE: LA MEDIA CUBATURA CHE SPINGE
È il frontemarcia da 698 centimetri cubici che eroga una potenza di 70 CV che si sprigionano a 8000 giri/min. La coppia è di 70 Nm pronti a 6000 giri/min che porta a spingere un po’ più in alto il bicilindrico per divertirsi. Il cambio è un puro manuale a sei marce che necessita dell’utilizzo della frizione sia in fase di up che down delle marce. È un motore compatto e si innesta armoniosamente nel telaio. Non sono presenti sistemi di controllo di trazione, piattaforme IMU e tutte le altre diavolerie dell’era moderna ma è necessario far fede, come la vecchia scuola comanda, al proprio manico per sfruttare al meglio le potenzialità del motore.
LA GLOBETROTTER DA GUIDARE TUTTI I GIORNI
Finalmente sono dinanzi alla Benelli TRK 702 che già al primo sguardo mi soddisfa. Esteticamente non ha nulla da invidiare dalla concorrenza che se pur vero ormai i competitor si lanciano in esercizi stilistici alquanto spinti… direi che il design da “globetrotter” è ben rappresentata da questa TRK.
Accendo il motore ed il sound del bicilindrico è ben “presente” ma è un sound che nella quotidianità non infastidisce e ben si mimetizza nel traffico cittadino.
Prima dentro e si parte e nei primi chilometri si prende subito confidenza col mezzo e il suo peso a secco di circa 220kg spariscono nell’agilità della ciclistica. Inizio a spingere un po’ più in alto col numero dei giri motore e poi per traffico rilascio immediatamente l’acceleratore, con annesso scalo di marcia. Sento il tipico borbottio fuori uscire dal terminale che come un “Easter egg” resto sorpreso e soddisfatto nell’avvertire il richiamo dell’emozione che evocano i motori tradizionali. Inizio a prendere gusto ad accelerare e decelerare per ascoltare lo scoppiettio che è musica per le mie orecchie.
Tornando concentrati sulla moto, la posizione in sella non mi convince del tutto. Sono alto 173 cm ma il manubrio lo trovo un po’ alto e indietreggiato. Nulla che non ci si possa abituare ma la triangolazione (manubrio/sella/pedane) ha bisogno di essere affinata almeno per la mia statura. D’altro canto, la sella ha un’altezza che mi permette di avere bene il controllo dell’equilibrio della moto da fermo, avendo la possibilità di poggiare con stabilità i piedi a terra.
Finito il tratto monotono su strada alquanto dritta a scorrimento veloce, ho apprezzato la buona aerodinamica della TRK 702 e la buona protezione dal vento data dal cupolino. Per quanto minimalista nel suo stile, ha eseguito a dovere il suo lavoro. Altro elemento interessante che ho notato passando attraverso un tunnel sono i blocchetti elettrici retroilluminati e poi il display TFT a colori da 5 pollici ad alta risoluzione è ben leggibile sia in condizioni di forte luce solare o durante le ore notturne. Anche qui troviamo informazioni essenziali. Mi piacerebbe leggere in questo periodo invernale la temperatura esterna sul display ma non c’è. In compenso il sistema è dotato di una connessione bluetooth per collegarsi al telefono per gestire le chiamate e le notifiche tramite i blocchetti a manubrio. Inoltre, scaricando l’applicazione dedicata sul proprio telefono e, attraverso una soluzione di phone-mirroring è possibile visualizzare il navigatore direttamente sul display.
Giunto sul tratto misto collinare ho incontrato lungo il percorso la concorrenza tedesca più blasonata ed ho deciso di seguirla a ruota. Per quanto so benissimo che il manico faccia la sua differenza, ho seguito l’andatura allegra del biker con disinvoltura, senza alcun problema. Il bicilindrico della TRK lavora molto bene e superata la soglia dei 4.000 giri (prima è un po’ pigro) inizia il divertimento. La grinta non gli manca e segue a ruota l’alta cavalleria che ci precede. Sopra la soglia dei 6.000 giri inizio a cambiare le marce rapidamente in un ritmo da vecchia scuola, tra scalate ed inserimenti di marcia continui. Tra le curve la ciclistica reagisce molto bene, la forcella affonda quanto basta e se anche non stiamo andando ad una velocità proibitiva, noto che man mano acquisto sempre più confidenza col mezzo.
Anche nei pif paf riserva una discreta agilità che contestualizzando il tipo di moto è più che apprezzabile la sua reattività. Nella fase di frenata l’impianto lo trovo più che adeguato a differenza della taratura del sistema ABS che non mi mette a proprio agio, specie sul posteriore quando si frena un po’ più forte con l’anteriore. Resto sempre alquanto vicino a chi mi precede, senza infastidirlo, ma più di una volta avrei potuto sorpassarlo in piena scioltezza. Ad un certo punto il biker procede su altro percorso e le nostre strade si dividono. Torno ad una velocità più turistica e scopro che il bicilindrico è un fedele compagno di viaggio. Mantenendo circa un numero di giri costante tra i 4.000/5.000, riesco a mantenere lungo tutto il tragitto la quarta marcia. Ha una buona ripresa, un buon allungo e tra una curva ed un’altra permette una guida in pieno relax.
IN CONCLUSIONE
La Benelli TRK 702 è facile da guidare ed è ideale per essere una daily use e all’occorrenza una globetrotter che si rispetti. Le sospensioni sono morbide ma seguono efficacemente il pilota. La frenata in linea con la moto, migliorabile il sistema ABS. Il sound del bicilindrico è soddisfacente, specie al rilascio dell’acceleratore col tipico scoppiettio dallo scarico. Il motore ha un bel tiro e divertente se si apre tutta la manetta. Diventa molto docile se guidato con parsimonia con una buona erogazione fino alle 6 marcia, per quanto gradisca avere il giusto numero di giri con la giusta marcia. O meglio, eviterei di progredire in curva con una marcia più alta ad un basso numero di giri. Il cambio ha una leva un po’ posizionata in alto, ma gli innesti sono giusti e precisi. Qualche difficoltà quando si inserisce la posizione in folle. La Benelli TRK 702 è disponibile nelle colorazioni Anthracite Grey e Pearl White, ed in serie limitata anche nella colorazione Forest Green. Il prezzo è di 7.490€ f.c. e per essere una globaltrotter è una Best buy a tutti gli effetti.
Abbigliamento utilizzato in collaborazione con:
CABERG Casco Drift Evo II CARBON
HELD guanti Cold Champ
HELD Jeans Newport
HELD Stivali Sirmione GTX
SCHEDA TECNICA
Dimensioni: lunghezza 2200 mm; larghezza 925 mm.; interasse 1505 mm; altezza sella 803 mm;
Motore: 2 cilindri in linea, 4 tempi, raff. a liquido, 4 valvole per cilindro doppio asse a camme in testa. Potenza max 70 cv a 8.000 giri/min, coppia max 70 Nm a 6.000 giri/min
Cilindrata: 698 cc
Cambio: a Meccanico a 6 rapporti
Peso: 219 kg a secco
Sosp. anteriore: Forcella upside-down con steli da 50 mm, con un’escursione di 140 mm
Sosp. posteriore: Forcellone oscillante con ammortizzatore centrale, precarico molla regolabile, regolazione freno idraulico in estensione
Impianto frenante: Doppio disco ant. Ø320 mm – post. Ø260 mm
Pneumatici: Pirelli Angel GT 120/70 e 160/60 R17
Capacità serbatoio: 20 lt
Consumo: n.d.
Prezzo: da 7.490 € f.c.
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
You must be logged in to post a comment Login