Napoli, bimba di 8 anni muore dopo la caduta dalla moto: era senza casco e viaggiavano in tre sulla sella

Si indaga per accertare eventuali responsabilità

Napoli, bimba di 8 anni muore dopo la caduta dalla moto: era senza casco e viaggiavano in tre sulla sellaNapoli, bimba di 8 anni muore dopo la caduta dalla moto: era senza casco e viaggiavano in tre sulla sella

Tragedia a Gragnano, in provincia di Napoli, dove una bambina di 8 anni è morta in seguito alla caduta dalla moto. La piccola, che era senza casco e si trovava seduta al centro della sella sulla quale viaggiavano in tre, è finita sull’asfalto dopo che il conducente del veicolo ha perso il controllo ed è finito sotto un’auto che era parcheggiata.

In un primo momento, sembrava che l’incidente non avesse avuto gravi conseguenze, con la bimba che si era rialzata e non presentava lesioni esterne. Una volta giunta però al pronto soccorso dell’ospedale di San Leonardo di Castellamare i medici hanno immediatamente riscontrato la grave situazione riportata dal trauma cranico e hanno disposto il trasferimento all’ospedale Santobono di Napoli. Qui la piccola, giunta in condizioni disperate, è stata sottoposta a un lungo e delicato intervento neurochirurgico, che però non è bastato a salvargli la vita. La bambina è morta poco dopo. 

Borrelli (Alleanza Verdi – Sinistra): “Serve responsabilità, il rispetto delle norme non è un capriccio”

Mentre sono in corso le indagini per accertare eventuali responsabilità, quanto accaduto ha riacceso il dibattito sulla cattiva abitudine di guidare in sella a scooter e moto senza casco, oltre che in più persone di quelle consentite, spesso mettendo in pericolo anche i più piccoli.

Sul tema è intervenuto anche Francesco Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra, che postando sulla sua pagina Facebook un video che mette insieme una serie di immagini che ben raccontano questa cattiva abitudine ha commentato: “La tragedia immane della bimba di otto anni che, a Gragnano, viaggiava in sella ad uno scooter insieme a due adulti e ha perso la vita in seguito ad una rovinosa caduta, ripropone purtroppo un tema che denunciamo da anni: quello degli inutili rischi e delle tantissime imprudenze di chi è alla guida di una moto o di un’automobile. Dai primi rilievi risulta che tutti i passeggeri viaggiavano senza casco. Da anni lotto contro ogni forma di sregolatezza di chi è alla guida sia in auto che in scooter. Trovarsi alla guida non è un momento di goliardia bensì si è responsabili della propria vita e di quella altrui”.

“I social – prosegue Borrelli – che hanno amplificato il bisogno di esibizione che alberga in molti, sono molto spesso la platea preferita di chi desidera pubblicizzare le bravate che compie. Spesso i protagonisti sono proprio i minori. Mezzi omologati per due ci si va in tre o in quattro, molto spesso anche bimbi molto piccoli sono a bordo. Addirittura nelle strade ad alta velocità. Il casco è ancora un optional, si guida leggendo il cellulare, trasportando ingombranti, tutte imprudenze che possono costare care. Abbiamo dedicato intere campagne divulgative a favore di una guida sicura e tanto faremo ancora perché trionfi il buonsenso. Nonostante il nostro lavoro sulla sicurezza stradale sia stato anche oggetto di derisioni e, addirittura, di contestazione, non molleremo la presa convinti della necessità di incidere contro le cattive abitudini. Serve allora un cambio di mentalità che spinga chi sale su una moto o su un’automobile ad avere cura dell’incolumità dei presenti e, soprattutto, alla responsabilità. Il rispetto delle norme non è un capriccio”. 

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