Ferrari, smentite ufficialmente le voci su una futura moto

Il nuovo brevetto è stato depositato dall'ingegner Fabrizio Favaretto

Ferrari, smentite ufficialmente le voci su una futura motoFerrari, smentite ufficialmente le voci su una futura moto

Ferrari – La Ferrari ha ufficialmente respinto le voci secondo le quali l’azienda di Maranello sia in procinto di progettare una moto. Le indiscrezioni erano iniziate a circolare quando la Ferrari aveva depositato un brevetto riguardante un motore V-Twin.

Il brevetto, inizialmente presentato nel giugno 2012, è stato pubblicato sul sito internet dell’Ufficio europeo dei brevetti (EPO) la scorsa settimana, dopo essere stato presentato da un consulente esterno, l’ingegner Fabrizio Favaretto, e dove era rappresentata una moto stile cruiser con un motore bicilindrico a V.

In rete si scatenarono subito storie in base alle quali il brevetto fosse solo l’inizio dello sviluppo di una vera e propria moto Ferrari; una serie di dicerie che sono state subito smentite da Jason Harris, il portavoce nel Nord Europa della Ferrari, che avrebbe detto: Non c’è alcuna prova sul fatto che la Ferrari si stia accingendo a costruire una moto e quindi non ci sarà alcuna futura moto Ferrari. Depositando i brevetti ci stiamo muovendo per proteggere la tecnologia, rendendola degna di tutela, ora e in futuro, ma questo non significa che la tecnologia sia imminente”.

Allora perché c’è l’immagine di una motocicletta sulla domanda di brevetto? Harris ha risposto anche a questa domanda dicendo che la persona che ha presentato la domanda di brevetto ha scelto, per dimostrare la tecnologia Ferrari, una moto perché era il modo più semplice di dimostrare che il brevetto potrà offrire qualcosa di nuovo rispetto alla tecnologia esistente.

Il nuovo brevetto riguarda una nuova tecnologia di bilanciamento che elimina la necessità di un albero di equilibratura riuscendo a dare stabilità a ciascun lato del motore a V. Questo ha vantaggi in termini di peso e di packaging, inoltre il layout V-twin è stato utilizzato per illustrare il progetto in quanto è il numero minimo di cilindri che possono essere utilizzati senza entrare nei dettagli su quanti cilindri un qualsiasi motore del futuro possa avere, ovvero quello che lavora su un bicilindrico a V è in grado di lavorare su un V4, un V6, V8 o V12”, ha concluso Jason Harris.

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