Fantic Motor: 50 anni di off road made in Italy

Gli spazi di OpenDream hanno ospitato i festeggiamenti per il traguardo raggiunto dallo storico marchio italiano

Tiziano Busin, presidente di Fantic Motor: "Volevo ringraziare chi ha creduto e investito in questo progetto. Oltre alle idee servono gli aspetti finanziarie e insieme possiamo guardare al futuro con rinnovato ottimismo".
Fantic Motor: 50 anni di off road made in ItalyFantic Motor: 50 anni di off road made in Italy

Fantic – I padiglioni di OpenDream sono stai la sede dei festeggiamenti per i cinquant’anni di Fantic Moto. Un marchio che, tra alti e bassi, ha segnato la storia del motociclismo off road made in Italy. A condurre la serata il noto dj Ringo di Virgin Radio e tanti anche gli ospiti del mondo dell’industria , come il presidente di Confindustria Veneta; della musica, come Red Canzian e dello sport come Kristian Ghedina.

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A fare gli onori di casa il fondatore di Fantic, il Dottor Mario Agrati: “La Fantic è nata nel 1968. mi sono laureato nel 1967. Provengo da una famiglia che da sempre lavora nella motorizzazione. Da lì è nata l’idea di creare un’azienda che facesse una motorizzazione alternativa. Fantic sta per ‘fantastic’ e volevamo creare moto per l’impiego sportivo e per il tempo libero. Abbiamo iniziato go kart e mini bike, per passare alle moto il 2 maggio 1968. Poi abbiamo deciso di investire nel fuoristrada in un momento in cui c’erano solo artigiani, pensando di industrializzare un prodotto artigianale. Alla fiera di Milano del 1969 è stato presentato il primo Caballero: la nostra storia è nata così”.

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Appena laureato sono stato sei mesi in America e delle persone mi hanno fatto conoscere le mini bike Bronco chiedendomi di produrne. Mio padre e mio zio non erano così dell’idea e allora mi sono messo in proprio a farli – ha aggiunto -. Dopo è arrivato il Chopper 50 un nome di cui sa il significato, e che abbiamo venduto in quantità con numeri interessanti. Poi è arrivato il 125. Una carta vincente fino agli anni Ottanta è stata quella di capire i gusti dei giovani, che appagavano l’occhio e avevano una filosofia”.

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Tanti ospiti, dicevamo. Qualcuno l’abbiamo raggiunto. “Fantic è stato uno die marchi storici durante la mia infanzia. I miei genitori non volevano comprarmi la moto e così usavo quelle dei miei amici. Mi ricordo lunghissimi pomeriggi in garage per lavorare sui motori – ci ha detto in esclusiva Ghedina -. Oggi il catalogo è molto ricco, ci sono trial, cross, bici elettriche e scrambler. Sono felice che il marchio si sia ripreso dopo anni non facili. È importante per il nostro movimento e per il nostro paese”. Da sempre legato al marchio anche il giornalista Nico Cereghini: “La Fantic Rocket è la prima moto che ho provato nel 1968. Fantic era un fenomeno perché si vedeva la mano del design, l’idea, il colore. In un certo senso questo marchio ha anticipato Aprilia”.

Fantic significa fuoristrada ma anche competizione. La casa ha corso e vinto con Gualtiero Brissoni capace di conquistare anche la Sei Giorni dell’Isola d’Elba, o Maurzio Dolce, uno dei più grandi piloti della storia del cross: “Fantic mi iscrisse al Mondiale 125. A Chiari mi dissero di non scontarmi col mio compagno Michele Rinaldi. Io partivo in seconda fila e grazie all’allungo della moto riuscii a rimontare tutti. Chiusi le due manche rispettivamente sesto e terzo. Per me è stata la gara della vita come Fantic è la moto della mia vita”. Senza dimenticare le imprese fatte in occasione dei grandi raid africani con Beppe Guarini, capace di gareggiare con onore alla Dakar e al Rally dei Faraoni.

Il saluto finale non poteva che essere del presidente di Fantic Motor, Tiziano Busin: “Volevo ringraziare chi ha creduto e investito in questo progetto. Oltre alle idee servono gli aspetti finanziarie e insieme possiamo guardare al futuro con rinnovato ottimismo“. Un futuro che sarà all’insegna dell’elettrico: oltre alle ebike già sul mercato, infatti, Fantic presenterà durante la prossima edizione di Eicma la nuova E-Cab, la Caballero elettrica per scrivere un’altra importante pagina di storia a due ruote.

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