Ducati Streetfighter V2: PROVA SU STRADA della “New Fighter in Town” [FOTO]

La naked sportiva di Borgo Panigale spinta dal motore Superquadro da 153 CV

È dal 2009 col nome Streetfighter che Ducati offre ai propri clienti una variante urbanizzata delle motorizzazioni più spinte. La prima serie dello Streetfighter è stato dotato del bicilindrico Testastretta Evoluzione da 1099 cm³ con 155 CV. Una moto che dal suo debutto ha fatto subito discutere sia per le forme spigolose che per la grinta da supersportiva su strada. Il nuovo Streetfighter continua la scia delle super-naked presentandosi come una Panigale V2 ma nuda. Il motore è il Superquadro da 955 cm3 da 153 CV e per gli amanti delle potenze che non devono finire mai, è disponibile il V4 da 208 CV.

DESIGN DA JOKER, LO STREETFIGHTER DAL SORRISO BEFFARDO

Nulla è al caso nel design dello Streetfighter. La tipica espressione da Joker sul muso con la “V” del DRL, ci piace immaginarla come quando il Villain dei fumetti schernisce l’eroe quando sa di averla fatta franca. Che poi non è altro che la stessa espressione nostra di quando abbiamo sorpassato in curva una supersportiva sui passi di montagna.

Esteticamente tutto è stato plasmato intorno alla meccanica, con il bicilindrico che funge da elemento portante. Lo stile della moto è minimalista, votato al peso ridotto ma le linee sono ricercate. Si nota la maestria del Centro Stile che rende i modelli Ducati delle vere opere d’arte su due ruote. L’essenziale faro è inserito in una carenatura a doppio strato che integra le prese d’aria. Guardando il profilo della moto si nota la linea aerodinamica che parte dalla punta del faro fino a giungere alla punta della coda. La coda della moto è costruita su un telaietto a traliccio in alluminio coperto da elementi in plastica. Le soluzioni tecniche, anch’esse fanno parte di un design ricercato, tra cui il mono ammortizzatore laterale, lo scarico basso ed il cerchio posteriore completamente a vista.

CICLISTICA DI LIVELLO PER UNA MOTO AL TOP DELLA CATEGORIA

Lo Streetfighter V2 ha una ciclistica più votata all’utilizzo quotidiano della moto. Non abbiamo semimanubri bassi ma un manubrio tubolare in alluminio alto e largo. Il telaio è in monoscocca con funzione di air-box dove al suo interno troviamo il filtro dell’aria, i corpi farfallati e il circuito carburante completo di iniettori. Il serbatoio in acciaio del carburante funge da elemento di chiusura. La sella è derivata dallo Streetfighter V4, ed è posizionata a 845 mm da terra. Il forcellone è di tipo monobraccio fuso in alluminio ed è più lungo di 16 mm rispetto a quello della Panigale V2 il che favorisce una maggiore stabilità in quanto deve compensare l’assenza delle carene. Anche le quote cambiano rispetto la Panigale V2. L’inclinazione del cannotto è di 24° per 94 mm di avancorsa ed un interasse di 1465 mm.

La distribuzione dei pesi è ottimale per la guida sportiva, con il 52% caricato all’anteriore ed il 48% al posteriore. Le sospensioni anteriori sono affidate alla forcella Showa BPF da 43 mm di diametro, completamente regolabile nel freno idraulico in compressione ed estensione e nel precarico molla, più ammortizzatore di sterzo Sachs. Anche al posteriore troviamo un mono Sachs completamente regolabile. I cerchi in lega sono a 5 razze con canale da 3,5 pollici all’anteriore e 5,5 pollici al posteriore, equipaggiati da pneumatici Pirelli Diablo Rosso IV con misure 120/70 ZR17 all’anteriore 180/60 ZR17 al posteriore. L’impianto frenante porta la firma di Brembo e all’anteriore abbiamo pompa e pinza radiale e monoblocco M4.32 con dischi da 320 mm. Al posteriore, invece, una pinza a due pistoncini contrapposti e disco da 245 mm di diametro.

MOTORE SUPERQUADRO ED ELETTRONICA DA SUPERBIKE

Il motore V4 ha indubbiamente inizializzato un nuovo mondo nell’era Ducati ma il tipico “pompone” italiano conserva ancora tutto il suo fascino, pur se in chiave moderna. Il bicilindrico dello Streetfighter V2 è il Superquadro da 955 cm³ dalla potenza massima di 153 CV che si sprigionano a 10.750 giri/minuto, per una coppia massima di 101,4 Nm a 9.000 giri/minuto. Come tutte le moto di ultima generazione, l’elettronica ha un ruolo fondamentale e la piattaforma inerziale a 6 assi rileva istantaneamente l’angolo di rollio, di imbardata e di beccheggio. Oltre a ciò, sono presenti 3 modalità di guida (Sport, Road, Wet), facilmente selezionabili tramite il blocchetto di sinistra e personalizzabili sul quadro strumenti a colori da 4,3 pollici.

Tra i vari sistemi presenti ricordiamo l’ABS settabile su 3 livelli che dispone della funzionalità Cornering, in grado di evitare il bloccaggio della ruota anteriore anche a moto inclinata. Il controllo di trazione DTC EVO 2 derivato direttamente dalla MotoGP. Il Ducati Wheelie Control (DWC) EVO gestisce l’impennamento della moto e permette di ottenere la massima prestazione in accelerazione con facilità e sicurezza. Il Ducati Quick Shift EVO 2 con funzione up/down. L’Engine Brake Control è stato messo a punto per aiutare i piloti a ottimizzare la stabilità della moto in condizioni estreme di ingresso in curva. L’EBC EVO dello Streetfighter V2, lavora in base all’angolo di piega, effettua il monitoraggio della posizione delle valvole a farfalla e della marcia selezionata, regolando la coppia erogata dal motore con gas chiuso per limitare la probabilità di bloccaggio della ruota posteriore.

LA PROVA: NEW FIGHTER IN TOWN

È una fighter a tutti gli effetti che non vede l’ora di far sentire il proprio rombo del motore.  L’ergonomia è studiata per mettere al centro il pilota con un giusto mix tra sportività e comfort. Infatti, non è una moto comoda perché l’impronta è sportiva ma si ha una posizione del busto meno estrema rispetto la Panigale V2, consentendo così di scaricare meno il peso sui polsi. Anche se la triangolazione con le pedane fa intendere che non è una moto destinata ai lunghi viaggi ma deve far divertire specie sui passi di montagna e nell’occasione anche in pista. L’imbottitura della sella è alquanto spessa e morbida e per il nostro peso di 70Kg circa, la troviamo ideale per l’utilizzo stradale. Il sound del motore è tipico del Superquadro. Bello, corposo che borbotta ai bassi giri se utilizzata una marcia più alta. È un motore elastico ma gradisce avere il giusto rapporto per il numero di giri adeguato. In base alla modalità di guida impostata, si può sfruttare al meglio l’erogazione dei 153 CV che su strada bastano e avanzano su una ciclistica che volutamente ha ridotto il peso (178 kg a secco).

Lo Streetfighter V2 è agile ed il manubrio in alluminio alto e largo consente di muoversi con disinvoltura, spostandosi bene con il peso del corpo all’interno della curva, merito anche di come è stato sagomato il serbatoio che favorisce il posizionamento delle gambe. Le pedane per utilizzo stradale sono abbastanza alte, forse meno per l’utilizzo in pista ma sentiamo che il gioco di gambe con le ginocchia è da moto sportiva. Riusciamo bene a posizionare la punta del piede e ad intervenire agilmente sulla leva del cambio in Quick Shift sia in up che in down. Le marce entrano bene, il cambio lavora egregiamente in tutte le condizioni. Guidando la moto con disinvoltura, godiamo di Lei per i primi 100 km. Di certo, l’assenza del cupolino ci lascia in pasto alle turbolenze dell’aria specie alle velocità autostradali. In termini di vibrazioni, non risentiamo più di tanto l’effetto sulle pedane, forse sono un po’ più presenti sul manubrio.
Alle velocità inferiori, si avverte il calore che arriva verso i glutei dal lato destro. Sensazione poco piacevole, specie se vi sono temperature tropicali, ma in questo periodo alquanto fresco, un po’ di tepore è stato a dir poco gradevole.
Il quadro strumenti durante la guida è leggibile, facile e intuitivo anche nel cambio al volo della modalità di guida. Non è presente il livello del carburante ma solo la spia della riserva.
Giunti sul passo di montagna, con strada libera, possiamo tirare un po’ il collo dello Streetfighter. Modalità Sport e si parte! Il motore spinge e spinge molto forte, specie quando si superano gli 8.000 giri. Le marce entrano rapidamente, siamo su un percorso extra urbano, non si può esagerare ma lo Streetfighter V2 invoglia ad accelerare.

Rispetto alla Panigale V2, qui il rapporto finale è più corto, con +2 denti alla corona (15/45). La moto è più pronta ed ha una coppia maggiore, si penalizza un po’ l’allungo ma a determinate velocità, la nuda è meno indicata ed allora si preferisce sfruttare sin da subito tutto il potenziale.
I cambi di direzione sono rapidi, precisi e la moto asseconda ogni nostro movimento, considerando che deve essere guidata come una super-naked, con un approccio più fisico. Abbiamo già diversi km sulle spalle ed il carico sui polsi si inizia a far sentire ma come morfina, l’adrenalina che scorre nelle vene, invita a continuare ed a spingere più forte. Come una lama tagliante, entra perfettamente in traiettoria, non si ha mai una sbavatura se non nei punti più umidi del percorso dove le forti piogge di questo lungo “inverno” fanno intervenire il Traction Control quando serve.
La frenata è giusta, ottimo mordente per uso stradale. È meno aggressiva rispetto la Panigale V2 ma è molto modulabile. Finita la giornata, torniamo a casa sorridenti con una moto che ha saputo soddisfare le nostre aspettative. In totale abbiamo percorso circa 200 km ed il consumo medio si è attestato sui 5,2 l/100 km. Lo Streetfighter V2 parte da un prezzo di 18.390 euro ed è disponibile in due colorazioni, la Ducati Red e la Storm Green, quest’ultima è in verde metallizzato opaco con un sovraprezzo di circa 200,00 euro.

Abbigliamento utilizzato in collaborazione con:
Stivali HELD Sirmione GTX

Dimensioni: lunghezza 2.093 mm; larghezza 828 mm; interasse  1.465 mm; altezza sella 845 mm
Motore: Superquadro: Bicilindrico a V di 90, potenza max 153 CV (112,3 kW) – 10.750 giri/min, coppia max 101,4 Nm 9.000 giri/min
Cilindrata: 955 cc
Cambio: a 6 marce con sistema Quick Shift up and down
Peso: 178 kg a secco
Sospensione anteriore: Forcella Showa BPF Ø 43 mm
Sospensione posteriore:  Mono Sachs completamente regolabile
Impianto frenante: Anteriore a doppio disco 320 mm, posteriore disco singolo 245 mm, con pinze Brembo
Pneumatici:  Pirelli Diablo Rosso IV 120/70 ZR17M ant. Pirelli Diablo Rosso IV 180/60 ZR17M post.
Capacità serbatoio: 17 lt
Consumo: 6 L/100 km
Prezzo: 18.390 euro IVA incl 

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