Bollo, la FMI chiede alle moto ventennali di attendere

Sta prendendo contatti con le singole amministrazioni per capire come orientare gli utenti

Bollo, la FMI chiede alle moto ventennali di attendereBollo, la FMI chiede alle moto ventennali di attendere

Bollo – Chi dovrà pagare il bollo per una moto storica di venti anni dovrà stare molto attento. Infatti, la situazione si presenta differente da regione a regione. Prima di procedere al pagamento della tassa di proprietà, come stabilito dalla Legge di Stabilità 2015, la FMI consiglia di attendere ancora qualche giorno e di consultare gli uffici regionali per ricevere istruzioni corrette.

La tassa di circolazione forfetaria per un veicolo iscritto ad un registro storico, a patto però che esso non sia l’unico mezzo posseduto e quindi di utilizzo quotidiano, verrà mantenuta, per ora e in maniera non ufficiale, dalla sola Regione Lombardia. Questo è possibile perché la tassa automobilistica è di competenza regionale e la Lombardia può discostarsi dalla legge nazionale. La FMI sta prendendo contatti con le singole amministrazioni per capire come orientare gli utenti sul pagamento del bollo.

Il 22 dicembre 2014 il Parlamento ha abolito per i mezzi tra i venti ed i trenta anni la tassa di circolazione forfetaria agevolata, reintroducendo la tassa di proprietà che quindi è dovuta anche se i mezzi non sono circolanti. La FMI ha considerato il provvedimento poco sensibile alla storia e alla cultura motoristica italiana e ha tentato in ogni modo di contrastare, attraverso la presentazione di emendamenti contrari all’iniziativa, alla Camera e al Senato. Ciononostante la fiducia sull’intera Legge di Stabilità non ha permesso di cancellare questa iniziativa. “Abbiamo peraltro più volte fatto presente come le previsioni di guadagno di 78,5 milioni di euro dalla reintroduzione della tassa di proprietà per i mezzi tra i venti ed i trenta anni risultino assolutamente non rispondenti alla realtà, in quanto, essendo la tassa di competenza regionale non è possibile calcolare l’effettivo numero di mezzi soggetti al pagamento su tutto il territorio ed inoltre, come testimoniano le numerosissime comunicazioni di protesta che riceviamo quotidianamente, saranno molti, moltissimi coloro che, non potendo fare fronte alla tassa di proprietà, manderanno alla rottamazione i propri mezzi, oppure li venderanno all’estero in paesi dove la cultura storica motoristica è più viva e non penalizzata dalle istituzioni“, ha dichiarato in un comunicato al FMI.

La tassa di circolazione forfetaria, secondo la FMI, ha permesso a molte persone di coltivare la loro passione e di conservare in garage anche più di una moto, contando sul fatto che il bollo andava pagato solo se il veicolo circolava. “Ciò ha permesso la ricostruzione di un patrimonio storico e culturale che oggi rischia nuovamente la dispersione”, ha aggiunto la FMI. “Senza contare che molti appassionati si sentono traditi dal proprio Stato che nel 2000, con la precedente legge, li ha incoraggiati alla conservazione agevolandoli nella tassazione, ed oggi invece li penalizza. Ricordiamo che la tassa di circolazione forfetaria resta in vigore per i mezzi al compimento del trentesimo anno di età”.

 

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