Baja 2010: Josef Machacek trionfa nella categoria quad
C’è chi dice che quattro ruote siano più “facili” di due, ma quando si parla di mezzi dotati di cilindrate che raggiungono i 1000 cc, con potenze fino a 90 cv, lanciati oltre i 130 km/h sul greto di un fiume, possiamo assicurare che l’aggettivo “facile” suona come un eufemismo. Ne sanno qualcosa i piloti di quad e ATV che si sono radunati per la 17a edizione dell’Italian Baja, svoltasi a Pordenone dal 18 al 21 marzo. I magredi friulani hanno ospitato ben 37 equipaggi, a conferma che la formula baja attira, per le sue caratteristiche di spettacolarità, un numero sempre maggiore di centauri, provenienti dalle più diverse discipline motoristiche. Se aggiungiamo la scrupolosa organizzazione, curata come da copione da TOP srl, guidata da Mauro Tavella, in collaborazione con il Fuoristrada Club 4×4 Pordenone e il Moto Club QuadForQuad, possiamo affermare con cerrtezza che l’Italian Baja 2010 ha dichiarato ancora una volta il calibro della manifestazione, seguita con sempre maggiori interesse e passione da tifosi, media e giornalisti accreditati.
Venerdì, ore 16:50: il giovane portoghese brucia la super speciale “Rauscedo” e si aggiudica la pole position per la mattinata successiva. A seguire Denis Rossetto, in ottima forma, Josef Machacek e lo spagnolo Gonzales, che rompe il radiatore nel tentativo di superare un avversario, e deve accontentarsi del 4° posto in griglia. Il cronometro della PS2 scatta alle 10:00 del giorno dopo, moto e quad mescolati dal verdetto del prologo, pronti a infilarsi nelle profonde tracce lasciate poco prima da T1 e T2 della gara FIA. La selezione è quasi ovvia: sui “dritti” delle campagne e sui greti traditori comandano potenza ed esperienza. Machacek lascia intendere al ragazzino portoghese che prima di vincere ne deve attraversare di greti, e con il Raptor spinto da motore TDM 900 decolla verso la vittoria di speciale, con un distacco sul secondo (il connazionale Kubiena) di 1’27”. Sette, Rossetto, Acurcio e Plechatý ci provano, e sono anche bravi, visto che rimangono
dentro i 3 minuti di gap. Dietro si aprono i duelli tra gli inseguitori, consci che una risalita in classifica dipende solo da errori o rotture dei big. Fortunatamente sportività e passione non mancano, e nessuno getta la spugna, anzi. n PS3 Acurcio dà ascolto al suo istinto e recupera fino alla seconda posizione, portandosi a un distacco parziale di 1’28”. Rossetto non molla un istante, guardando alla classifica italiana e ai 5 maledetti secondi persi lo scorso anno a Melfi; Katrinak supera Kubiena e Sette, che taglia il traguardo al 6° posto. Poi Plechatý, Toro ancora 8°, Gonzales giù di due, Laskawiec e Paris su di uno, Sabine Pulz comincia a prendere confidenza con il nuovo mezzo, dopo anni di monogamia KTM, e rimonta di tre posizioni. Il campione italiano in carica, Massimiliano Masante, 9° in PS2, cade a un solo chilometro dalla fine, esce dalla speciale 22° e viene trasportato in ospedale. Riporta alcune fratture senza esiti compromettenti, ma a detta del pilota stesso si
presenterà al più presto ai nastri di partenza.
Classifica definitiva in leg 1: Primo Machacek, con 1:27’11”, seguito da Rossetto (1:31’00”) e Acurcio (1:31’09”). Quarto Sette, a 4’10”, quinto il ceco Plechatý a 5’50”.
Sembra che la sera, a cena, qualcuno abbia detto al giovane portoghese: “Accelera!” E Rafa, il giorno dopo, in PS4, esegue, e mette in saccoccia un 45’14” che lo porta a 40” dall’irraggiungibile dakariano. Anche Sette dà il massimo, supera il compagno di squadra Rossetto, e insegue il ceco a soli 48”. Kubiena risale in 5a posizione; Gonzales, regolare dopo la rottura in super speciale, esce dalla PS4 in 6a, Plechatý e Toro, altrettanto regolari, chiudono il gruppetto dei pochi inseguitori in grado di insidiare i primi. Massimo Rondanini, giunto a Pordenone domenica per correre il Baja Sprint, si infila a sorpresa in 9a posizione, e porta il suo Suzuki LTR 450 davanti ai KTM dei polacchi Laskawiec e Rostowski. Il vecchio duello tra Fossà e Pulz vede il primo davanti.
Dopo il regrouping e l’assistenza si torna sul campo di gara: stesso percorso, con partenza alle 11:30. Di nuovo dentro il greto del Tagliamento, da risalire fino al suo affluente Cosa, che viene imboccato contromano e abbandonato poco prima di Spilimbergo, per tuffarsi nelle grave coltivate a vigneti. Nessuno vede mai Machacek. Forse il connazionale Kubiena ne avverte la polvere, visto che si porta a 33”, grazie alla potenza del suo Suzuki 1000. Acurcio si tiene a 48”, e rischia il sorpasso di Rossetto, a soli 3”. Sette, Plechatý e Toro restano sopra il minuto, Rondanini guadagna una posizione, e si mette davanti a Laskawiec, a Gonzales e a Rostowski. La PS6, identica alla precedente, viene sospesa dalla Direzione di Gara, per motivi di sicurezza: la minaccia della pioggia e la scarsa visibilità suggeriscono ai commissari di far rientrare i piloti che, nonostante la voglia di correre, accettano il verdetto. Si chiude quindi anche la seconda giornata, con Machacek in testa (1:28’40”), seguito da Acurcio (1:30’08”), dall’ottimo Sette (1:30’33”), che stacca Rossetto di 6” e Kubiena di 12”.
Machacek alza al cielo le coppe della vittoria di gara e di classe Q4 (2:55’51”). Acurcio è secondo in classifica assoluta (3:01’17”), Rossetto terzo (3:01’39”), Sette quarto (3:02’54”), Plechatý quinto (3:05’17”), Toro sesto (3:06’04”). Il Team MGM vince la classifica dedicata.
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