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Moto Guzzi Stelvio 2024: L’Italia s’è desta! [PROVA SU STRADA]

Stelvio è un nome molto importante per Moto Guzzi, da sempre utilizzato per il modello maxi enduro della casa. Con questa nuova Stelvio la casa dell’Aquila gioca al meglio tutte le carte del gruppo Piaggio a cui appartiene, soprattutto quelle di Aprilia per quanto riguarda la dinamica del veicolo, mantenendo però le proprie caratteristiche peculiari come il bicilindrico e la trasmissione e cardano.

Linea

Moto Guzzi Stelvio è disponibile in due colorazioni, nero vulcano e giallo savana (quella della moto in prova oggi). Su entrambe domina la finitura opaca, finitura che va a rendere ancora più evidenti e nette le forme di Stelvio. L’impatto visivo della moto la fa percepire compatta, con il volume tutto concentrato nella zona serbatoio. Snella il giusto la parte posteriore, con gli attacchi delle valigie laterali integrati. Il motore è chiaramente molto visibile con i due grandi cilindri a dominare la scena. Belli anche gli scarichi rivestiti da una paratia che ha sia funzione estetica ma anche di sicurezza per evitare di rendere raggiungibili gli scarichi veri e propri. Molto riuscita anche la parte frontale della moto, dal taglio verticale che fa tanto Dakar. L’illuminazione è affidata a fari full led, con all’anteriore la firma luminosa che richiama la silhouette di un aquila. Dietro al cupolino troviamo lo schermo TFT a colori da 5 pollici, chiaro da leggere e comandato dai tasti sul blocchetto sinistro. 

Tecnica

Moto Guzzi Stelvio rompe i ponti con il passato, dominato dal “Big Block” con raffreddamento ad aria, per entrare nel nuovo corso della casa dell’aquila grazie al motore “Compact Block”. Questa unità propone moltissimi aggiornamenti rispetto al passato ed è il propulsore che ha dato vita alla Moto Guzzi Mandello, vero punto di svolta della casa Lariana. Nello specifico questo propulsore ha una cilindrata di 1.042 centimetri cubici ed è in grado di generare 115 cavalli a 8.700 giri/minuto con una coppia massima di 105 Nm a 6.750 giri/minuto. La configurazione di questo motore tiene fede al marchio, infatti abbiamo un bicilindrico trasversale a V con angolo di 90°. Qui abbiamo però quattro valvole per cilindro, raffreddamento a liquido e il comando del gas di tipo Ride By Wyre. Quest’ultimo permette di avere diversi riding mode, tutti di serie, che sono: pioggia, turismo, strada, sport ed off-road. Ogni riding mode lavora su 4 aspetti della moto: erogazione motore, controllo di trazione, ABS e freno motore. La ciclistica della moto si basa su un telaio dedicato (diverso da quello della Mandello) con 1.520 millimetri di interasse, realizzato in acciaio e che grazie alle dimensioni molto più compatte del motore ha permesso ai tecnici di Noale di fare qualcosa di molto moderno e dinamicamente valido. Sul fronte sospensioni abbiamo la forcella a steli rovesciati da 46 millimetri di diametro regolabile in estensione e precarico con 170 millimetri di corsa. Al posteriore troviamo invece il mono ammortizzatore in posizione laterale regolabile nel precarico e nell’estensione. Anche qui abbiamo una corsa di 170 millimetri. Su una Moto Guzzi come si deve non può mancare la trasmissione finale a cardano, completamente nuova rispetto al passato tanto da non necessitare neanche dell’asta di reazione per evitare movimenti verticali del posteriore nelle accelerazioni grazie al suo fulcro posto molto in basso sul blocco motore. Completano l’ottimo quadro tecnico il doppio disco anteriore da 320 millimetri con pinze Brembo ad attacco radiale ed il disco posteriore da 280 millimetri con pinza flottante a due pistoncini. L’impianto è dotato di ABS cornering  regolabile su due livelli. Nella modalità off road può anche essere totalmente disinserito. Il peso della moto in ordine di marcia è di 246 kg.

La prova

Ed eccoci in sella a Moto Guzzi Stelvio. Per prima cosa notiamo che nonostante l’altezza della sella di 830 millimetri la sua conformazione piuttosto stretta nella parte anteriore permette anche a chi un gigante non è di appoggiare entrambi i piedi a terra almeno sulle punte. Poi si sta seduti con il busto dritto ed il manubrio largo ma non distante, andando ad ottenere una posizione naturale e che permette di governare la moto in modo facile. Il peso chiaramente influisce nelle manovre da fermo ma in moto, anche a velocità bassissime, sparisce letteralmente. Nella guida in città Stelvio dimostra una agilità e una facilità davvero elevate, considerando anche la tipologia di moto. Si finisce per guidarla quasi da motard, con il posteriore che pattina leggermente e la grande spinta del bicilindrico che da 3.000 giri in poi procede veloce fino alla zona rossa posta a oltre 9.000 giri/minuto.

L’erogazione è corposa, lineare e senza picchi, accompagnata dalla trasmissione a 6 rapporti con quick shifter (opzionale). Questo accessorio aiuta in quanto il comando frizione idraulico richiede energia per essere azionato. Fuori dalla città emerge la buona protezione aereodinamica grazie alle forme della moto studiate in galleria del vento ed al cupolino regolabile elettricamente. Sulle curve Stelvio scrive poi nuove pagine del libro Moto Guzzi, con un avantreno solido e preciso che invoglia alla bella guida, con trasferimenti di carico ridotti e sospensioni che digeriscono molto bene anche le strade più dissestate. Merito di questo feeling è anche dovuto agli pneumatici Michelin Anakee Adventure, nelle misure 170/60 con cerchio da 17″ al posteriore e 120/70 su cerchio da 19″ all’anteriore. Ottimo l’impianto frenante, con l’anteriore che morde subito tanto per sviluppare poi una bella progressione all’aumentare della forza sulla leva. Sulla verisone in prova è presente il PFF Rider Assistance Solution con il Forward Collision Warning (FCW), Blind Spot Information System (BLIS) e il Lane Change Assist (LCA). Nell’ordine servono ad indicare a chi guida il pericolo di collisione frontale, la presenza di veicoli nell’angolo cieco  e sempre l’eventuale avvicinarsi di altri veicolo nel momento in cui decidiamo di cambiare corsia. Le segnalazioni avvengo sugli specchi retrovisori ed anche sullo schermo centrale. 

Prezzi

Moto Guzzi Stelvio può essere acquistata con 16.499 euro in versione standard, mentre per avere quella PFF rider assistance solution si sale a 17.299 euro. Questi prezzi risultano molto competitivi, considerando l’allestimento davvero completo. Lunga poi la lista degli accessori originali come valigie laterali, bauletto, sella riscaldata (bassa, standard, alta), protezioni motore e tanto altro.

Abbigliamento utilizzato in collaborazione con:
Blauer FF-01 Full Face Fiber

Moto Guzzi Stelvio 2024 scheda tecnica
Dimensioni: interasse 1.520 millimetri, inclinazione cannotto 25,6°, altezza sella 830 millimetri 
Motore: Compact Block, bicilindrico trasversale, V2 a 90°, cilindrata 1.042 cc, potenza massima 115 cv a 8.700 giri/min, coppia massima 105 Nm a 6.500 giri/min.
Trasmissione: a 6 rapporti con quick shifter (opzionale), trasmissione finale a cardano
Peso: 222 kg a secco, 246 kg in ordine di marcia
Sospensione anteriore: forcella rovesciata Sachs, 46 millimetri di diametro, estensione e precarico regolabili, 170 mm di escursione 
Sospensione posteriore: mono ammortizzatore KYB, estensione e precarico regolabili, 170 mm di escursione
Impianto frenante: ant. doppio disco da 320 mm di diametro, pinze 4 pistoni attacco radiale; post. disco singolo da 280 mm, pinza flottante a due pistoni
Capacità serbatoio: 21 litri
Consumo dichiarato: 5,1 litri per 100 km
Prezzo: 16.499 euro, Stelvio PFF 17.299 euro

Paolo Lissoni:
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