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Hardalpitour 2018 Sanremo Sestriere, dal mare alla nuvole

Hardalpitour: Compie dieci anni, festeggiando con un’edizione da record in termini di iscritti (480 da sedici stati diversi!) che la conferma leader in Europa della disciplina Adventouring. Questa premessa è doverosa, sia per dare il giusto riconoscimento a Corrado Capra e Nicola Poggio, ideatori e artefici della HAT Series, sia per inquadrare la portata della manifestazione ed il successo che ogni anno riscuote.

La ricetta è semplice: moto da fuoristrada non specialistica (bicilindriche o monocilindriche sopra i 150kg), navigatore con mappa del percorso scelto (Extreme 900km, Classic 580km, Discovery 420km) e lo spettacolare dedalo di strade sterrate che collega Sanremo a Sestriere. Quando si dice che basta poco per essere felici! Nessun cronometro, nessun controllo orario, nessun vincolo: una volta partiti, si può scandire il proprio percorso liberamente, scegliendo se fare la sosta notturna o guidare sotto le stelle, con la sicurezza di trovare comunque i ristori dedicati dove viveri, sorrisi e musica non si facevano certo pregare. Il bello dell’adventouring è proprio questo: è si turismo, ma lascia spazio allo spirito avventuroso di un viaggio in cui puoi ritrovarti da solo in cima ad una montagna, di notte, sdraiato su un prato nel buio più assoluto.

La nostra compagna di viaggio è stata una SWM Superdual 650 X, ovvero la versione più fuoristradistica con cerchi da 21 e 18, gommati per l’occasione con pneumatici Anlas Capra Extreme. Nel trasferimento via asfalto verso Sanremo, le gomme erano forse troppo specialistiche per poter guidare disinvolti, ma una volta sugli sterrati si sono dimostrate un’ottima scelta per grip e confidenza.

Per fortuna, anche perché i nostri compagni di viaggio sono stati i membri del team ufficiale Yamaha: Alessandro Botturi, che ha portato all’esordio la versione quasi definitiva del prototipo Ténéré 700, insieme a Manuel Lucchese e Ottavio Missoni su Super Ténéré 1200. Insomma, non proprio tre che vanno piano.

La nostra piccola 650 si è però difesa più che bene: motore fluido e con buon allungo, meriterebbe solo un po’ di coppia in più ai bassi come ci si aspetterebbe dalla sua cubatura; sospensioni ottime sia su strada che fuori, non hanno mai battuto ciglio nemmeno nelle discese sassose o sulle salite più veloci, quelle in cui si faceva a sportellate con la 1200 di “Sua Altezza” (2 metri spaccati!) Ottavio Missoni. Freni potenti e modulabili, fondamentale però escludere l’ABS al posteriore per il fuoristrada tramite il pratico comando sul blocchetto di sinistra, altrimenti troppo invasivo. In ogni caso si è rivelata perfetta per questo genere di esperienza, grazie ad un’ottima autonomia (serbatoio da 18 litri e quasi 20 km/l anche in fuoristrada!), rapporti molto lunghi per i trasferimenti su asfalto, buona protezione aerodinamica grazie a cupolino e paramani e una buona ergonomia per la guida in piedi in fuoristrada.

Partecipando alla Classic, la nostra partenza era fissata sotto il caldo sole di mezzogiorno a Sanremo: l’ampia ventilazione del casco LS2 Subverter, fornitoci dall’azienda sponsor dell’ evento, ha fatto la differenza sia li che nelle prime salite, quando la temperatura era ancora rovente e noi non eravamo ancora così sciolti.. per cui un po’ di aria in testa era un bel toccasana!

Dopo una cinquantina di chilometri il primo ristoro ci ha accolti con musica dal vivo e un tripudio di dolci nello splendido centro storico di Pigna, dove gli sguardi si dividevano tra l’ ammirazione della Ténéré 700 e la curiosità per la nostra Superdual 650. Proseguendo lungo il comprensorio della Via del Sale arriviamo a Limone Piemonte per un’ottima “cena anticipata” e proseguiamo poi, fino a mezzanotte circa, verso Becetto dove dormiamo qualche ora nel bungalow di un campeggio. Ripartiamo poco prima dell’alba perché abbiamo ancora parecchi km da fare, a Sestriere ci aspetta l’Europeo di Supermotard lungo le vie cittadine e non vogliamo perdercelo.. In realtà i km vengono macinati velocemente, cosi lungo la strada dell’Assietta, panoramica e bellissima, possiamo permetterci qualche pausa in più per foto e video tentando anche passaggi più da enduro vero che da adventouring, ma ormai la confidenza con le moto ci toglie ogni freno inibitore!

L’ arrivo a Sestriere è sempre emozionante, con foto di rito, applausi e il “parco chiuso” che man mano si riempie di moto e sorrisi impolverati, complice il meteo particolarmente favorevole, è stato un fine settimana perfetto!
L’appuntamento va quindi al 2019, noi non mancheremo di certo. E tu?

A cura di Alberto De Bernardi

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