Ducati Scrambler 1100 Special: si fa grande da tutti i punti di vista [VIDEO PROVA SU STRADA]

Crescono cilindrata, prestazioni, divertimenti, ma anche la qualità

Ducati Scrambler 1100 Special - Nata 800, la Scrambler si è moltiplicata, con numerose versioni, una cilindrata più piccola ed ora una più grande, che però è una moto tutta nuova

Una famiglia che si allarga, con un brand nel brand che ha raccolto un successo che è andato oltre ogni più rosea previsione. La gamma è nata intorno alle prime 800, poi è arrivata la 400 e si sono affiancate via via nuove versioni, come la fortunata Desert Sled, ad esempio. Ora cresce in cilindrata fino a 1.100, con un motore che offre una manciata di cavalli in più (11), ma soprattutto una coppia ed una erogazione di tutt’altro livello. Crescono poi le dimensioni (interasse +69 mm), ma soprattutto il livello di finiture, davvero raffinate, insieme alla dotazione tecnologica, che sfoggia addirittura una piattaforma inerziale ed il Cornering ABS.

Una moto che ricorda quindi le sorelle minori solo nel look, perché la sostanza è tutta diversa e giustifica, almeno in parte, un prezzo che diventa premium, come Ducati vuole che sia per la prestigiosa Scrambler 1100. Si parte da 13 mila euro circa, fino ai quasi 15 mila della Sport, dotata di raffinate sospensioni Öhlins e dello sportivo scarico con doppio terminale affiancato. Nel mezzo la Special delle nostre prove, con i sui 14.300 euro e con dettagli come i cerchi in lega con canale nero o il collettore dell’impianto di scarico cromato.

Estetica e finiture:

Rating: ★★★★★ 

Scrambler diventa anche premium
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Che la Ducati abbia azzeccato tutte le sue mosse con Scrambler è un dato di fatto. Lo ha fatto con tante azioni, come quella di creare un marchio nel marchio, con un mondo parallelo e caratterizzato da alcuni concetti distintivi rispetto al resto della gamma. Una separazione che si trova anche nel sito web o negli allestimenti degli stand alle ultime edizione di Eicma, tanto per fare degli esempi, ma che è figlio soprattutto di un approccio diverso, quello che va sotto al nome di “Land of Joy”, tanto per citare lo slogan di questa filosofia e che include anche abbigliamento ed accessori, oltre alle moto.

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Ora la famiglia delle Scrambler si allarga, in tutti i sensi: come numero di cilindrate disponibili (salgono a 3), come prestazioni e divertimento di guida, ma anche come platea. Si, perché la 1100 non è una 800 più potente, ma un nuovo concetto. Esteticamente infatti possono sembrare simili, ma la 1100 non è la 800 rivista e corretta, bensì una moto tutta nuova, che va a proporsi con un look dallo stesso sapore e gusto retrò, ma fatto per una clientela più esigente, sia in termini di prestazioni che di finiture e dotazione. In sostanza con la 1100 la Scrambler aumenta in tutto: cilindrata, potenza e coppia, ma anche dimensioni, ha una ciclistica più raffinata ed ogni elemento è stato migliorato.

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La Scrambler 1100 si presenta “vitaminizzata”, con un serbatoio dalle forme nuove e da 15 litri (+1,5 rispetto alla 800), la sella posta a 810 mm da terra (+20) ed una triangolazione delle pedane che riesce ad accogliere comodamente anche i più alti, non per nulla l’interasse è di ben 69 mm in più. Molto largo il manubrio, forse fin troppo ed in questo affatica un po’ le braccia a lungo andare, mentre nuovi sono la strumentazione, tutta digitale ed il bel faro con firma LED. Il tubo freno anteriore è volutamente lasciato in bella vista, con un giro che poteva essere studiato altrimenti, ma che vuole essere un richiamo agli anni ’60 e ’70, a cui la Scrambler 1100 non ha voluto rinunciare.

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La Special da noi provata si differenzia poi dalla standard a livello estetico, tra l’altro per i cerchi a raggi con canale nero, i parafanghi in alluminio, una sella con finiture dedicate, il manubrio basso ed il bellissimo scarico cromato. Rende ancora più evidente la cura per il dettaglio ed il livello delle finiture, davvero molto elevato. Poca plastica e molto metallo, ma non solo, perché qui nulla sembra essere lasciato al caso o all’economia.

Motore e prestazioni:

Rating: ★★★★☆ 

Più che la potenza, sono erogazione ed elettronica a far la differenza
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Passando al motore, è inutile dire che quella domenica sera in cui, in diretta televisiva, Ducati ha annunciato le novità che avremmo poi visto alcuni giorni dopo ad Eicma 2017, anche noi abbiamo pensato che 11 cavalli in più sembravano pochini per far diventare la Scrambler 1100 qualcosa di davvero diverso, rispetto alla 800. In realtà quegli 86 cavalli sono uniti a tutta un’altra erogazione, come dimostrano gli 88 Nm a 4.750 giri di coppia massima, contro i 67 a 7.750 della 800. Più coppia e molto più in basso, così la Scrambler 1100 ha una schiena davvero molto corposa, che regala una esperienza di guida decisamente più appagante, oltre ad un sound pieno e di gran soddisfazione, che offre il plus di esaltanti scoppiettii in rilascio.

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Il motore è una evoluzione dello storico bicilindrico al “L”, con distribuzione 2 valvole e raffreddamento ad aria ed olio, opportunamente rivisto ed aggiornato rispetto alla Monster 1100 di qualche anno fa, ad esempio con il passaggio alle norme Euro 4, ma anche con un pacchetto di elettronica di alto di gamma. Non mancano infatti i Riding Mode, grazie all’acceleratore di tipo “By Wire”, con 2 modalità full power, la Active e la Journey (la seconda è più morbida nell’erogazione), mentre la City riduce a 75 i cavalli a disposizione. Troviamo poi anche il controllo di trazione, su 4 livelli oltre alla possibilità di escluderlo. È tutt’altro che superfluo, perché la spinta del “pompone” ai bassi è consistente e l’aiuto dell’elettronica fa decisamente comodo. La frizione è di tipo multidisco in bagno d’olio con comando idraulico è dotata di sistema antisaltellamento. Si segnala la leva regolabile, come lo è anche quella del freno anteriore.

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Alla guida è un motore decisamente gustoso, mai impegnativo, ma con un tiro incredibile, che regala sorrisi fin dai 2.000 giri, a salire. Spinge forte fino a 6-7 mila giri e può allungare fino a circa 8 mila, quando interviene il limitatore. Si guida ad orecchio, più che buttando l’occhio alla strumentazione, che infatti lascia un ruolo marginale al contagiri. In pieno “spirito Scrambler”, che porta ad una guida divertente, ma non esasperata cercando il limite.

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★★☆ 

La piattaforma inerziale per divertirsi in sicurezza, anche grazie ad una ciclistica giusta
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La Scrambler 1100 si basa su un inedito telaio a traliccio tubolare d’acciaio a doppia trave superiore, in cui è incastonato il motore e che è completato da un telaietto posteriore in alluminio. Una configurazione tutta nuova in termini di misure, che crescono e si fanno idonee anche ai motociclisti di statura più elevata. Aumenta, fino a 45 mm, anche il diametro degli steli della forcella, regolabile ed abbinata ad un mono posteriore Kayaba, anch’esso regolabile. Sulla Sport troviamo addirittura una prestigiosa Öhlins da 48. Si allarga anche la gommatura Pirelli MT60 RS, con una 120 su cerchio da 18” davanti e 180 su 17 dietro.

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Il controllo di trazione non è la sola componente interessante dell’elettronica a disposizione sulla Scrambler 1100, che mette in campo, per la prima volta in questo segmento, anche una raffinata piattaforma inerziale, grazie alla quale l’ABS diventa di tipo Cornering. Le pinze Brembo mordono due dischi da 320 mm all’anteriore (l’impianto è il medesimo che troviamo, ad esempio, sulla Monster 821) ed offre quindi una frenata potente (qualcuno potrebbe trovarla fin troppo irruenta), resa più efficace e sicura dall’ABS Bosch 9.1 MP Cornering, anche a moto piegata.

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Una volta in sella la 1100 è tutta un’altra moto, di maggior soddisfazione nella guida più dinamica e fin sportiva, dove i limiti della ciclistica (che resta comunque non estrema) si fanno sentire solo se si esagera, mentre per strada si riesce a tenere il passo di moto ben più sportive, senza grandi sforzi. Appagante, ma mai difficile e, per chi volesse qualcosa ancora di più, la Sport offre sospensioni Öhlins e lo scarico con doppio terminale sul lato destro. Finalmente soddisfatti quindi i palati più fini ed una clientela più esigente e matura, motociclisticamente parlando, di quella toccata fino ad ora dalla Scrambler, la “Land of Joy” si allarga sempre più.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★☆ 

Tutto ha un prezzo, quello della Scrambler 1100 sarà quello giusto?
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Difetti? La 1100 non ne è esente, ma fanno parte, in un certo senso, della sua filosofia, che sarebbe svilita da una perfezione da moto moderna. Ad esempio pecca un filo in modulabilità la frenata all’anteriore, che a noi però, in tutta sincerità, piace un pizzico aggressiva come è qui, mentre in città il ridotto angolo di sterzata, con il manubrio così largo, non rende certo comode le manovre. Lo scarico poi è bello, ma scalda sul lato destro, non poco. Nemmeno i consumi sono da lode, perché il fascino del 2 valvole ad aria si paga con valori che vanno dai 15 ai 18 Km/l, a seconda dello stile di guida, non poco rispetto alle prestazioni offerte. Poco male dirà qualcuno, perché i 15 litri del serbatoio garantiscono sempre un’autonomia adeguata.

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Chiudiamo con i prezzi. La Scrambler 1100 debutta con tre versioni: si parte dalla standard con un prezzo di 12.990 euro, che diventano 14.290 per questa Special, fino ai 14.990 della Sport. Impegnativi, innegabile, ma la qualità è tanta, soprattutto nelle finiture e nella dotazione, mentre la concorrenza c’è e non c’è. Trovarle una rivale diretta vera è infatti praticamente impossibile, sia per i contenuti, che per il fascino ed il valore dei due marchi che rappresenta, Ducati e Scrambler.

PRO E CONTRO
Ci piace:
Qualità, livello finiture, dotazione tecnologica e piacere di guida
Non ci piace:
Prezzo impegnativo

Ducati Scrambler 1100 Special: la Pagella di Motorionline

Motore:★★★★☆ 
Maneggevolezza:★★★★☆ 
Cambio e trasmissione:★★★★☆ 
Frenata:★★★★☆ 
Sospensioni:★★★★☆ 
Guida:★★★★☆ 
Comfort pilota:★★★★☆ 
Comfort passeggero:★★★★☆ 
Dotazione:★★★★½ 
Qualità/Prezzo:★★★★☆ 
Linea:★★★★★ 
Consumi:★★★½☆ 

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Abbigliamento del tester:
Guanti: Dainese Blackjack
Giacca: Dainese Bryan Leather Jacket
Pantaloni: Dainese Bonneville Regular
Scarpe: Dainese Street Rocker D-WP
Casco: Cast MTII

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