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Yamaha YZF-R1 e YZF-R1M 2020: un nuovo livello di potenza [FOTO E VIDEO]

Si rievoca la storica Yamaha YA1, l’esemplare che nel luglio del 1955 a soli dieci giorni dalla fondazione di Yamaha Motor Company consentì la conquista della corsa in salita al Monte Fuji, per sottolineare una forte tradizione e illustrare le nuove YZF-R1 e YZF-RM 2020, che rappresentano un nuovo tassello evolutivo della produzione sportiva firmata dal marchio di Iwata.

Le caratteristiche

Con la serie R si identifica un panorama rafforzato da tecnologie derivanti dall’impegno nel Mondiale Superbike, con una connotazione che rimanda anche a quanto fatto in MotoGP. In particolare il design delle due YZF-R1 e YZF-RM 2020 sembra influenzato da quanto fatto con la YZR-M1, considerando i diversi elementi, dal cupolino ai fianchetti, tutti raccordati a una ciclistica snella per offrire una visione aerodinamica e funzionale (si segnala un incremento del 5%), in ottica prestazionale. Connotativi anche i gruppi ottici LED e un nuovo condotto dell’aria in alluminio alle spalle del cupolino mentre risulta realizzata in titanio la zona bassa della carena che cela lo scarico.
Rientrando nel merito, la YZF-R1 presenta una forcella Kayaba con steli da 43 mm e interventi mirati sulla struttura interna, riprendendo le indicazioni, che favorisce un’escursione da 120 mm. Modificate anche le valvole di smorzamento presenti con un “layout lamellare” favorendo un’interazione ottimizzata del mezzo. Così come si è intervenuto sull’ammortizzatore di sterzo e risulta impostato diversamente anche quello posteriore, sostenendo ulteriormente il telaio in progressione. La frenata è legata a un sistema composto davanti da una coppia di dischi di 320 mm con pinze monoblocco e pastiglie sviluppate impiegando un nuovo materiale ad alto attrito. Le ruote vestono gomme Bridgestone Battlax RS11 ad alte prestazioni di ultima generazione.
Diversi i dispositivi: un sistema di controllo freni, ossia Brake Control o BC, optando tra due modalità ABS BC1 e BC2; una sofisticata piattaforma inerziale a 6 assi IMU caratterizzata da sensori giroscopici focalizzati su beccheggio, imbardata e rollio; sistema di Launch Control e un inedito sistema EBM (Engine Brake Management) che consente di prediligere fra tre diversi livelli di freno motore, con un’azione basata su vari parametri tra i quali il numero di giri del propulsore, acceleratore, movimento del corpo farfallato quindi rapporto inserito.
Le indicazioni sono visibili su un aggiornato schermo a cristalli liquidi a matrice attiva TFT (Thin Film Transistor).

Il cuore del progetto

Un motore crossplane di 998 cc composto da quattro cilindri eroga 200 cavalli, rafforzato da soluzioni all’avanguardia e già predisposto per la normativa Euro 5, riprendendo sempre quanto segnalato.
L’albero crossplane consente scoppi irregolari a 270°180°90°180° toccando il picco di potenza a 13.500 giri/minuto. Si parla di “nuovi bilancieri a dito e nuovi profili del lobo delle camme”, in modo da favorire l’erogazione complessiva. Così come risultano riconfigurati il sistema di aspirazione e la stessa testa del cilindro, inoltre altri interventi riguardano la diversa disposizione del gruppo iniettori, avvicinando i copri farfallati alla camera di combustione. Sopra questi corpi da 45 mm figurano nuovi iniettori Bosch.
Riplasmato anche lo scarico con quattro catalizzatori, due disposti di fronte alla camera di espansione, gli altri alle spalle. Adottanti anche sistemi per attenuare il rumore legati ai paracalore. Segnalati dunque interventi per migliorare raffreddamento ed efficienza dell’unità motrice, come ad esempio una soluzione Yamaha Chip Controlled Throttle (YCC-T) che valuta l’azione dei citati corpi farfallati o un APSG (Accelerator Position Sensor Grip), dotato di magnete e sensore che trasmette informazioni al YCC-T a sostegno di una maggiore interazione.

La Yamaha YZF-R1M 2020

Rappresenta un’evoluzione del concetto R1 già descritto, ancora più votata per l’attività in pista e ogni esemplare risulta anche numerato, data la tipologia di modello. Il cuore propulsivo è il medesimo della R1. È distinguibile dalla carena in carbonio che richiama la M1 e sistemi tecnologici che ne rafforzano le prestazioni, uniti a una CCU evoluta e sospensioni Öhlins Electronic Racing Suspension (ERS) di tipo elettronico, quindi aggiornamenti dedicati.
Tra gli elementi indicati spiccano anche una forcella Öhlins ERS NPX pressurizzata a gas, legata al citato sistema Öhlins Electronic Racing Suspension tramite cui effettuare le regolazioni, quindi una soluzione posteriore sempre Öhlins Electronic la cui impostazione del precarico risulta variata e un aspetto rafforzato da un parafango anteriore in carbonio con uno stile che ricorda quello della M1 e un codone ancora in carbonio. Parti di un progetto ottimizzato sotto diversi aspetti, come la presenza di specifiche applicazioni (app YZF-R1M, app YRC Setting e app Y-TRAC) che consentono di valutare, personalizzare, gestire i dati riguardanti l’attività in pista.
Invece con l’app MyGarage è possibile configurare un esemplare virtuale, salvare e condividere le rispettive preferenze, magari in vista di un’eventuale acquisto. Sono diversi gli accessori proposti, con l’anticipazione di componentistica derivante dall’attività racing, grazie al lavoro del team GYTR (Genuine Yamaha Technology Racing), come segnalato.
Per gli interessati a YZF-R1M 2020, poi, si anticipa per la prossima stagione pure un’esclusiva Yamaha Racing Experience (YRE) su specifici tracciati del Vecchio Continente, con la possibilità per i proprietari del mezzo di conoscere opzioni di personalizzazione e alcuni dei piloti ufficiali della casa giapponese.

Disponibilità, colorazioni e prezzi

Proposta nelle colorazioni Yamaha Blue DPBMC e Tech Black SMX/MBL2 la nuova Yamaha YZF-R1 2020 è proposta da settembre a una cifra che parte da 19.290,00 euro IVA inclusa (la cifra non include l’imposta di bollo L. n. 311 del 31.12.2004), riprendendo il prezzo sul listino in vigore dal 15 luglio 2019. Mentre la YZF-R1M 2020 disponibile in Silver Blu Carbon BWM2/Carbon può essere ordinata tramite un sistema online attivo dal 25 luglio 2019, sempre riportando le indicazioni diffuse. Gli interessati possono far presente anche il punto vendita Yamaha di fiducia. Maggiori informazioni entro il mese di luglio. La cifra indicata parte da 25.990,00 euro (IVA inclusa, non comprende come sopra l’imposta di bollo L. n. 311 del 31.12.2004).

Foto e video: Yamaha Motor Europe

Mariano Tedesco:

Guarda i Commenti (1)

  • Yamaha R Series non è una indicazione di singola tipologia ma solo unica cioè variamente e variabilmente. R sta per 'race' ma pure (onomatopeicamente) per "ruggito" e Series non sta per uguaglianza ma per conformità ed a quanto definito con 'R'. Attuale "R Series" in listini acquisti non è solo composta da cosiddette "Superbike" anche se la medio-piccola "R3" ne ha funzionabilità e la grande R1 ne ha funzionalità... Per quanto la media "R6" ne può assumere funzione, non è neppure derivata da "superbike", inoltre la piccola R125 assumendo funzionamento da superbike comunque non ne assume mai funzione. Attuale gamma in R Series è dunque varia e non risulta che da R1 siano parametri comuni. Forme indicano due parametri; per le maggiori attualmente quello di minor versatilità, ma di questa essendovene ugualmente, finanche per la M. Difatti R1 in anno 2020 ugualmente a direttamente precedenti anni è in due versioni di cui la M assai a suo agio in circuiti ma anche per strada e l'altra assai a suo agio per strada ma anche sui circuiti. Di fatto minor versatilità è per condizioni ambientali assai critiche, ma non si tratta di non adattabilità delle motociclette. Attuali 'superbike' ("superbikes") giapponesi anche odierne presentano alternative fondamentali tra utilizzo maggiore in dinamica da pista, ma non solo da circùito, e utilizzo minore in dinamica da pista, non solo stradale anche per circuito non stradale (cioè chiuso e con arrivo direttamente a dove partenza).
    Presentazione ufficiale odierna di R Series di Yamaha è adatta a chi in interesse non curiosità e peraltro con modi verbali tutt'altro che universali, cioè che possono esser complicati o finanche designificanti; ma per legittima scelta di Costruttore, che evidentemente cerca pochi coinvolgimenti e nessuno inutile. Diciture di pubblicità son però in italiano — lingua più diversa di inglese a giapponese — non abbastanza perentorie da poter sempre evitare insulsi dire. Per ciò che concerne YZF R1 e YZF R1 M, si menziona un "Noi" che spontanea gentilezza giapponese attribuisce direttamente a clienti – o che insulsaggine di non veri ignoranti né interessati invece potrebbe attribuire ad i fattori (ovvero a quelli che fanno) delle motociclette medesime. Queste, le R1 ed anche le altre della serie (R Series), non sono rappresentanti di attività pistaiole sportive né derivate da queste, ma da committenza corsaiola non sportiva e non aliena da sportività aggiunta, ovviamente dunque di stesse che si usano da marinai per agi non da giocatori di sport né stesse di competizioni sportive; quindi di fatto anche per R1 il più vasto comune riferimento tecnico è più diretto col WSSP, non col WSBK, quello tecnologico più diretto al 'WSST', quello tecnico-tecnologico più immediato, ma non diretto, appunto nel WSBK, ma trovasene identicità in sola pratica detta "Superpole". Formarsi definito e stabile di tal pratica ha mutato motociclismo estremo da corsa non solo giapponese ma mondiale.
    MAURO PASTORE

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