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Yamaha Yard Built, un nuovo capitolo con la nuova Pure Passion

Ci sono rider nei garage di tutto il mondo che sognano di costruire un modello di moto unico, che rispecchi la loro personalità individuale. Yamaha aiuta a realizzare i loro desideri affidando ad alcuni talentuosi customizzatori di fama mondiale il compito di creare special Yard Built, due ruote che diventano fonti d’ispirazione.Già ad EICMA 2013 tre straordinari modelli Yard Built avevano visto i riflettori: Deus Ex Machina aveva dato nuova vita a XJR1300 ‘Eau Rouge’. I danesi Wrenchmonkees avevano reinterpretato la nuova SR400 Sport Classic con la realizzazione della SR400 GibbonSlape, mentre la SR400 B.S.R. era stata l’elaborazione di un bike maker giapponese.

Il nuovo capitolo Yard Built lo suggerisce il magazine Low Ride, trasformando Yamaha XV950 in una Street Racer dal sapore artigianale, modificandone posizione di guida e stile al fine di esaltarne lo spirito sportivo. Piena tradizione Yamaha rispolverado lo stile “eighties” in una replica della mitica Yamaha FZ750, una sportiva stradale che fece scuola.

Modularità, razionalità costruttiva ed essenzialità rappresentano autentici punti di forza di Yamaha XV950, modello dal forte carattere che si candida a ”tela” ideale per dipingere idee di customizing molto diverse tra loro, individuali quanto lo sono le esperienze di guida ed i gusti di ogni singolo motociclista. È facile cambiare radicalmente l’aspetto di una motocicletta di serie; più difficile farlo migliorandone le doti dinamiche senza tagliare o saldare nulla, contenendo i costi e rispettando il progetto originario. Questa special appare radicalmente diversa dal modello base eppure ciclistica, meccanica, impianto elettrico ed elettronica restano perfettamente di serie.

Lo stile della Pure Sport – così è stata denominata la nuova creazione – è stato curato da Oberdan Bezzi. Semicarena, codone e puntale d’ispirazione Yamaha FZ 750, in un mix di estetica coinvolgente e capacità realizzativa.

Coordinatore tecnico del progetto è Andrea Radaelli di Radikal Chopper. Sulla base delle sue indicazioni la carrozzeria viene creata a mano da Simone Lecca di Metal Bike che, nel suo atelier alle porte di Torino crea pezzi unici in lamiera di alluminio battuta a mano. Telaietti tubolari in acciaio rinforzano la semicarena ed il codone, ancorandosi a punti di fissaggio già esistenti sul telaio. La verniciatura di Kaos Design spicca per uno speciale effetto graffiato che accentua, nella tinta argentea e metallica, la lavorazione manuale. Grafiche in nero e rosso pastello riproducono lo schema FZ750 del 1985, armonizzando le parti artigianali ed il serbatoio di serie. Preziosi ma omologati gli indicatori di direzione e gli specchietti, forniti da Rizoma insieme alle manopole anch’esse ricavate dal pieno.

La posizione del pilota diventa più sportiva ma non esasperata ed ampiamente regolabile grazie a mezzi manubri con doppi snodi; le pedane sono stock. Risulta più alta di circa 120 mm la sella in cuoio, realizzata da Laboratorio della Pelle e del Cuoio con tecniche tradizionali. Immutato l’assetto messo a punto dai progettisti Yamaha. Assolutamente di serie pneumatici, cerchi, impianto frenante con ABS, forcella, telaio, meccanica e tutto l’impianto elettrico. Unica concessione al sound è lo scarico due in uno appositamente progettato da HP Corse; il suo terminale, di sezione trapezoidale, è più compatto e leggero dell’originale.

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