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Moto volante Kirbi: quanto c’è di vero?

Chi non sogna di sfuggire al traffico di tutti i giorni librandosi in volo e poi parcheggiare il veicolo comodamente in garage? Probabilmente tutti. Quindi ogni volta che viene presentato un mezzo che permette o almeno promette di volare c’è sempre grande interesse.

L’ultimo veicolo volante presentato è una moto, la Kirbi, che promette di fluttuare a mezz’aria. Ma diverse cose questa volta non tornano. L’azienda Rosa Motor Company ha lanciato una campagna di raccolta fondi su Kickstarter e proprio qui cominciano i primi dubbi. La somma totale che cercano di raccogliere è di soli 17 mila dollari. Una somma irrisoria per un progetto tanto avveniristico, considerando che al momento, dal poco che traspare, è stato realizzato solo un prototipo costituito da tubi, senza motore, forse a levitazione magnetica.

Entrando nello specifico si legge che la propulsione è interamente elettrica e che entrambe le ruote possono sollevarsi da terra quando si entra in modalità ‘hover’. Una volta che la moto si alza da terra si può avanzare grazie a 4 motori a turbina alimentati a Diesel o Kerosene o Jet A. Altra incognita è come faccia a sostenersi in aria. I propulsori garantiscono la spinta in avanti, ma come si sostiene il veicolo? Il peso dovrebbe aggirarsi intorno ai 150 kg, dai disegni si vedono le ali che dovrebbero generare deportanza e quindi far alzare la moto come un aereo, ma, sempre dai disegni, sembrano essere a scomparsa, quindi non molto ampie. Inoltre, nonostante le tante incognite (forse non svelate per segretezza? Un grande forse) è stata stimata una velocità di ‘decollo’ intorno ai 144 km/h. Mentre la velocità massima stimata è di 500 km/h. Tralasciando i tanti dubbi ingegneristici, chi omologherebbe un veicolo simile per l’uso quotidiano?

Il progetto non sembra basarsi su fondamenta solide. Magari ci sbagliamo ma al momento andando a spulciare il sito della compagnia l’unica cosa che realmente è stata prodotta è il merchandising. Per ora l’unica moto volante esistente è la Ehang 184, che sembra più un drone che una moto, ma rappresenta l’unico vero passo in avanti fatto in questo campo. Noi rimaniamo fiduciosi e speriamo di poter volare sulle nostre moto il prima possibile.

Gianluca Rizzo:
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