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Mercato moto, Confindustria ANCMA: un prospetto positivo, in aprile +8,6%

Circa il 12% dei volumi annuali italiani in aprile. Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) segnala un trend positivo del mercato moto a chiusura dello scorso mese, fornendo interessanti indicazioni secondo i segmenti.

Le percentuali segnalate

Il numero di immatricolazioni dei veicoli a due ruote ad aprile è risultato di 26.854 esemplari, ovvero un aumento dell’8,6% rispetto ad aprile dello scorso anno. Un andamento positivo a due cifre che interessa le moto, tenendo in considerazione un numero di 12.645 veicoli con un aumento del 14,6%, nonché un dato positivo che riguarda gli stessi scooter del 3,8%, valutando i 14.209 esemplari. Valori positivi anche nel settore dei “cinquantini” (+15,2%), alla luce delle 1.724 registrazioni evidenziate.
Prendendo come riferimento il primo quadrimestre di questo anno, il totale del mercato dei veicoli a due ruote italiano ammonta a 87.157 mezzi, secondo quanto segnalato, una crescita del 14,4% se confrontata con lo stesso periodo del 2018. Un aspetto da valutare con lo stesso trend positivo delle immatricolazioni pari a 81.737 pezzi, ossia +15,3 %, segmentato in 39.614 moto (+15,5%) e 42.123 scooter (+15,2%), tenendo sempre presenti le indicazioni diffuse.
Passando ai cosiddetti “cinquantini”, i volumi sono leggermente superiori rispetto allo scorso anno, in base alle 5.420 registrazioni (+2,2%), prendendo in considerazione gli innovativi veicoli elettrici e gli stessi incentivi legati a questi mezzi, ottenendo volumi raddoppiati a quota 871 veicoli.
Consolidati i valori riferiti a scooter da 300 cc e 500 cc che risulta sempre nevralgico nel settore, ben 16.959 unità accertate (+30,2%). Seguono gli scooter 125 cc (14.634 veicoli e +13,6%), mentre perde terreno la variegata classe compresa tra 150 cc e 250 cc, valutando i 6.843 mezzi registrati (-2,4%). Stabili anche i maxiscooter superiori a 500 cc (3.684 unità immatricolate e +1%).
Passando alle motociclette, balzo in avanti e primato nel mercato per i modelli con propulsori 800 cc e 1000 cc (11.383 unità e +26,7%), seguiti dagli esemplari con unità superiori ai 1000 cc (10.521 vendite e +4%) e da quelli tra i 300 cc e i 600 cc (6.830 pezzi e +20,9%). A ridosso, in quarta piazza, i modelli 650 cc e 750 cc (6.178 unità e +14,1%), quindi i modelli 125 cc comunque in forte ripresa (3.826 pezzi +24,9%). Dietro gli esemplari 150 cc e 250 cc, prendendo in considerazione gli 876 esemplari registrati (-17,8%).
Restando in questo panorama, si segnala un forte interesse per le enduro stradali (14.652 unità e +22,8%), resta immutato quello per le naked comunque crescente (13.893 pezzi +9,8%), quindi per gli esemplari da turismo (5.476 mezzi immatricolati e +22,7%). Sostanzialmente immutati i valori di interesse per custom (2.083, +0,5%) e sportive (1.900, +0,4%), quindi è stata notata una nuova forte considerazione per le supermotard (1.112 esemplari, +38,1%), in base ai valori evidenziati.

Le considerazioni del numero uno di Confindustria ANCMA

Andrea Dell’Orto, presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), sottolinea nell’occasione la positività di un trend che dura da 9 mesi. Un andamento “sostanzialmente equilibrato sia per le moto che per gli scooter. Questo significa che l’offerta di due ruote è in grado di soddisfare sia le esigenze di mobilità sostenibile nei nostri centri urbani, che la passione che anima le scelte dei modelli di moto” ha riferito. Sebbene lo scenario risulti ancora un po’ incerto, ha continuato Dell’Orto nel suo intervento evidenziato tramite una nota stampa. Aggiungendo che: “nonostante qualche segnale positivo in termini di occupazione siamo in una situazione appena al si sopra della stagnazione. I dazi frenano le esportazioni, calano gli investimenti e la fiducia di famiglie e imprese, in generale la domanda è debole.” Resta comunque chiaro l’interno di “confrontarsi con le amministrazioni pubbliche a sostegno degli utenti e del mercato. La priorità va sempre data alle condizioni di sicurezza d’uso, perché i nostri clienti combattono quotidianamente con infrastrutture problematiche che finiscono per diventare pericolose”, ha sottolineato ancora il presidente di Confindustria ANCMA.

Mariano Tedesco:
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