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Mercato delle due ruote, Confindustria ANCMA: in Fase 2 a maggio -10,35%

Considerando i dati di immatricolazione dei veicoli motorizzati a due ruote del mese di maggio 2020, accertando un calo di -10,35% sullo stesso mese dello scorso anno, il presidente di ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori) Paolo Magri sottolinea che, tenendo presente la difficile situazione: “il primo mese di riapertura delle concessionarie raccoglie qualche timido e marginale segnale di vitalità.”

I primi cinque mesi dell’anno

Nel totale anno, spaziando da gennaio a maggio 2020, le immatricolazioni ammontano a 67.802 unità (-38,6% rispetto allo stesso periodo del 2019), con 31.205 moto immatricolate e una flessione del 40,2% nel rispettivo mercato, mentre per gli scooter si registrano 36.597 unità e un calo del 37,1%. Meno pesante il dato dei “cinquantini”: un calo del 25,9% del venduto e 5.374 veicoli. Il mercato complessivo, considerando immatricolazioni e ciclomotori, risulta di 73.176 unità con un calo indicato del 37,8%.

Il mercato di maggio e i segmenti

Parlando dei dati di maggio è doveroso ricordare che i concessionari sono ritornati operativi dallo scorso 4 maggio. Il totale immatricolato (veicoli > 50cc) ammonta a 25.660 unità, un calo del 10,35%. Leggermente meglio la panoramica degli scooter, dati i 14.510 mezzi e una flessione del 9,57%. Più incisivo il prospetto delle moto di -11,35% e 11.150 veicoli acquistati. Solo 1.335 i ciclomotori, registrando una flessione del 27%.
Ritornando agli scooter, regge il segmento dei 125 cc, la cilindrata più venduta con 13.250 veicoli, nonostante -36,1%. Quindi 300-500 con 12.572 unità, in calo del 45,1%. Nel segmento delle cilindrate 150-250 cc risultano 6.471 i veicoli immatricolati, in calo del 31,7%. Infine i maxiscooter oltre 500 cc con 4.304 veicoli e -16,2%, come segnalato.
Passando alle moto, quelle oltre i 1000 cc sono state le più vendute con 8.640 veicoli immatricolati e in percentuale -36,1%, quindi le cilindrate 800-1000 cc con 7.788 unità e -48,2%. Seguono le 650-750 cc con 5.346 unità e una flessione del 35,8%. Poi le 300-600 cc con 5.424 pezzi e un calo del 40,2%, le 125 con 3.071 unità e -40%; e i mezzi compresi tra 150 e 250 cc che con appena 936 immatricolazioni accertate e -16,3%. Un calo in percentuale meno accentuato.
Per segmento, tra le moto svettano le enduro con 11.706 unità e una flessione del 36,8%. Seguono le naked con 11.008 veicoli e -42,9%, mentre in terza posizione le moto da turismo con 4.107 unità e -41,7%. In successione le sportive con 1.704 pezzi e -31%, le custom con 1.499 moto e -45,5%, infine le supermotard con soli 746 veicoli e -50,5%.
Meno grave la situazione sul versante elettrico, in controtendenza rispetto alla proposta tradizionale, considerando un calo di -11,1% per i ciclomotori a emissioni zero con 240 veicoli venduti, quindi parlando di scooter e moto elettriche, a fronte delle commesse dello scooter sharing, le vendite risultano quadruplicate a fronte delle 718 unità segnalate.

Il commento del presidente di ANCMA

Paolo Magri rimarca la fortissima stagionalità del settore e il pesante dato di -37,8% nei primi cinque mesi, rispetto all’anno precedente, aggiungendo: “La nostra industria non si piange addosso, ma di fronte al valore che creiamo e agli ingenti investimenti in ricerca e innovazione che le case motociclistiche mettono in campo per migliorare l’impatto ambientale dei veicoli e fare delle due ruote una soluzione sostenibile e fruibile, siamo pronti nuovamente a colmare, con un dialogo costruttivo e responsabile, quel gap conoscitivo e talvolta ideologico che ha portato le istituzioni a dimenticarsi di un settore trainante che, tra le altre cose, offre occupazione a oltre 40mila persone e che nel 2019 ha contribuito con un gettito erariale di oltre 5,5 miliari di euro”, ha concluso.

Foto di repertorio

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