Marco Melandri infiamma il primo giorno del World Ducati Week. Il numero 33 del Team Aruba Ducati è stato il primo ospite della grande festa in rosso che si sta svolgendo a Misano a incontrare stampa e tifosi. L’occasione è stata buona per fare il punto sul campionato di Superbike, ma anche per parlare delle novità provenienti da Borgo Panigale.
Marco, dopo un grande avvio, la tua stagione ha preso una piega più negativa. Come mai? Cosa dobbiamo aspettarci al tuo rientro in pista?
“Purtroppo dopo un bell’avvio abbiamo avuto dei problemi di stabilità. Non mi era mai capitato di non andare dritto in rettilineo. Abbiamo lavorato tanto e siamo riusciti a risolvere i nostri problemi. Abbiamo fatto qualche buon risultato ma ci è mancata continuità”.
Qual è il problema principale che dovete affrontare.
“Il regolamento che limita il numero di giri del motore purtroppo ci ha penalizzati più di altri. Ora ci attendono delle altre gare e speriamo di fare bene”.
L’attesa sarà lunga…
“In effetti due mesi di stop mi sembrano un po’ troppi. Noi siamo professionisti ed allenati, ma il rischio è quello di tornare in pista e di avere le vesciche alle mani. Scherzi a parte, è un’altra cosa del regolamento che andrebbe cambiata”.
Anche perché Rea su Kawasaki sta volando via in classifica.
“Purtroppo per noi è un’accoppiata che funziona bene. Ci sono situazioni in cui pilota e moto si trovano alla perfezione. Io credo che non ci siano fenomeni e che siamo tutti essere umani, per questo lotteremo fino alla fine”.
Le prossime sono le ultime gare del V2. Hai già provato la V4?
“No, l’hanno provata solo i collaudatori. Credo che la versione definitiva arriverà più avanti. Chi lavora a casa penserà alla prossima stagione, noi ancora a questa. Ma domani ci sfideremo alla Race of Champions”.
E sarà una bella esibizione…
“Macché esibizione. Correranno tutti alla morte, è la gara più importante dell’anno (ride, ndr)”.