Ha dell’incredibile, oltre che del drammatico, quello che è accaduto in un appartamento nel centro di Bologna. Sotto accusa è finito un hoverboard che ha preso fuoco mentre era attaccato all’impianto elettrico scatenando un incendio in tutta la casa.
In seguito all’accaduto – che ha causato anche diverse ustioni al proprietario – il fascicolo è finito sulla scrivania del Pubblico Ministero Nicola Scalabrini ha aperto un’inchiesta per incendio colposo che vede indagati i legali rappresentanti della società X-Joy srl, produttrice del marchio Twodots, con sede nel Varesotto, e di Unieuro, dove il prodotto era stato comprato. Gli hoverboard sono un vero e proprio oggetto di culto tra i più giovani, ma non è la prima volta che questi skateboard elettrici tirano dei brutti scherzi. Già in passato si sono registrate delle varie e proprie esplosioni sia negli Usa e che Regno Unito, tanto che il noto portale di e-commerce Amazon ha deciso di sospenderne le vendite per alcuni mesi tra il 2015 e il 2016 e molte compagnie aeree a bandirlo dai voli.
Quello di Bologna è il primo caso registrato in Italia. Per il pm l’incendio sarebbe stato causato da un difetto delle batterie al litio o del caricabatterie. Ora si attende l’esito del processo che potrebbe portare a un risarcimento da parte dell’azienda produttrice che di Unieuro. L’avvocato Federico Bonzi, legale X-Joy srl, però, annuncia battaglia: “I nostri consulenti depositeranno delle osservazioni per chiarire che non è ancora certo che il rogo sia partito dall’hoverboard“. Gli fa eco Simone Sabattini, avvocato di Unieuro: “Il rischio che le batterie al litio esplodano è noto. Di quel marchio Unieuro ha venduto quasi 50.000 pezzi nel 2017, se quell’esemplare era difettoso risarciremo in sede civile come stabilisce la legge, ma sul piano penale le accuse sono insussistenti“.