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Honda CBR1000RR, fascino senza fine

A fare da traino ci penserà la vittoria in MotoGP di Casey Stoner. Almeno così sperano quelli della Honda, ora alle prese con la nuova CBR1000RR 2012. Nessuna rivoluzione, ma solo pochi ritocchi qua e là per renderla più competitiva con scarico basso e codino più attillato, più moderna con la strumentazione completamente digitale, più moderna con quei fari allungati e le prese d’aria più ampie, e più sicura con l’abs sportivo più efficiente.

Della 2 ruote tradizionale (gli anni di vita di questa serie sono venti) ha mantenuto il carattere di moto sportive veloce e per niente scomoda. Almeno paragonata agli esemplari di una concorrenza sempre più agguerrita. Spinto da un 4 tempi, 4 cilindri in linea, 16 valvole, raffreddato a liquido (DOHC) e cilindrata 999cm3, da un punto di vista motoristico, l’attitudine stradale si conferma con un tiro efficace anche a medi regimi. Suscita curiosità l’ammortizzatore Showa del tipo Balance Free Rear Cushion e sviluppato alla 8 Ore di Suzuka che offre una reazione più accurata. I più critici lamentano la mancanza di un po’ di elettronica, ma forse è una tendenza, soprattutto italiana, a cercare difetti e imperfezioni a ogni costo.

Il kit di accessori si compone, fra l’altro, con coprisella monoposto in 3 diverse colorazioni, parabrezza rialzato di 27 millimetri, borsa serbatoio e set protezioni antigraffio per carenatura. Il prezzo di listino è di 14.590 euro. La versione con C-abs costa 1.000 euro in più. La due ruote giapponese sarà disponibile in livrea rossa, bianco azzurra e nera.

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